Il comitato “No scorie Puglia e Basilicata” si mobilita per manifestare la propria opposizione al progetto del Deposito unico nazionale dei rifiuti nucleari. Sono 17 le località individuate dalla Sogin nelle due regioni come possibili siti all’interno della più vasta mappa di 67 aree potenzialmente idonee in tutta Italia.
Domenica 28 febbraio 2021 i comitati di base delle varie città coinvolte hanno organizzato sit-in, da tenere in sicurezza e contemporaneamente, nelle piazze di cinque centri diversi. Le manifestazioni sono state convocate, tutte alle 10, ad Altamura (piazza Duomo), Gravina in Puglia (piazzale antistante il Comune), Laterza (piazza Vittorio Emanuele), Matera (piazza Vittorio Veneto), Oppido Lucano (piazza Marconi). Sono previste dirette Facebook e Youtube dai canali social dei gruppi aderenti di Bari, Santeramo, Laterza, Matera, Montalbano, Genzano, Altamura ecc. Si tratta di una delle prime mobilitazioni in presenza organizzate finora a livello nazionale.
Interverranno i rappresentanti dei movimenti e delle associazioni di base ed operatori del mondo dell’agricoltura.
Da quando la società Sogin ha individuato la Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, il comitato “No Scorie Puglia e Basilicata” si è più volte riunito con assemblee in video conferenza per discutere della questione e per coordinarsi come singoli cittadini e come associazioni e movimenti delle due regioni, storicamente impegnati sui temi ambientali e su quello specifico della dislocazione delle scorie radioattive (dialogando e confrontandosi anche con realtà di altri territori italiani). Inoltre sono state formate delle commissioni tematiche, con la presenza di personalità scientifiche, del mondo universitario e associazionistico, con lo scopo di redigere le osservazioni alla documentazione in consultazione pubblica che anche il mondo associativo e i comitati di base, al pari delle istituzioni, possono inviare, come previsto per legge, entro 60 giorni dal 5 gennaio, giorno di pubblicazione della mappa. La scadenza era prevista, pertanto, ai primi di marzo ma il comitato aveva chiesto una proroga. Alla Camera l’allungamento dei termini, da 60 a 180 giorni, contenuto nel decreto Milleproroghe, è stato approvato nei giorni scorsi, adesso la votazione del Milleproroghe è passata al Senato.