Maratea tra i Top dei comprensori balneari più belli e sostenibili della Penisola. A sancirlo “Il Mare più bello”, la storica guida di Legambiente e Touring Club Italiano che ogni anno racconta le eccezionali ricchezze dei mari e dei laghi italiani e segnala le buone pratiche ambientali, amministrative e turistiche che contribuiscono a conservarle e a farle conoscere. “Molti i Comuni costieri italiani che ambiscono a questo prestigioso riconoscimento – sottolinea Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – ma quest’anno solo 21 località sono riuscite ad ottenere le 5 Vele sulla base di una classifica che viene stilata tenendo in considerazione diversi parametri rigidi e selettivi quali l’attenzione alle attività sostenibili ed ecologiche, una virtuosa raccolta differenziata, risparmio idrico ed energetico, mobilità sostenibile, un’attenta tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale, turismo sostenibile, caratteristiche ambientali di pregio e l’impegno nella tutela delle tartarughe Caretta caretta”.
“Ma tra i parametri considerati – sottolinea Lanorte – c’è anche la presenza di aree protette e il riconoscimento delle 5 vele per Maratea ci auguriamo possa essere di buon auspicio per la prossima definitiva conclusione dell’iter istitutivo dell’Area Marina Protetta Costa di Maratea”
Buono anche il risultato raggiunto dal Comune di Policoro che ha guadagnato 4 vele. Più dietro Scanzano Jonico, Rotondella, Nova Siri e Bernalda con 3 vele e Pisticci con 2. Policoro, come la stessa Maratea e Rotondella, è anche uno dei Comuni lucani che si distingue per l’impegno a tutela della biodiversità. Cioè quelle amministrazioni comunali italiane che attraverso un apposito protocollo d’intesa, si sono impegnate a adottare una serie di misure per rendere le spiagge accoglienti anche per le tartarughe che depongono le uova oltre che per i bagnanti. . L’iniziativa “Comuni amici delle tartarughe” rientra nel progetto Life TURTLENEST che mira a tutelare gli habitat di nidificazione della Caretta caretta aumentando le probabilità di successo riproduttivo e tenendo conto di clima e antropizzazione. Nato grazie al sostegno del programma LIFE dell’Unione Europea, il progetto è coordinato da Legambiente e riunisce 13 partner di 3 diversi Paesi (Italia, Spagna e Francia).