Riceviamo e pubblichiamo il report di Enzo Di Pede, residente degli antichi rioni Sassi, sul weekend promosso a Matera nel fine settimana nell’ambito della rassegna NaturArte.
I Sassi come il far west.
Quasi piacevole passeggiare nei Sassi questo weekend. “Quasi” perché lo sforzo organizzativo fatto dal Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana come capofila della rassegna NaturArte è stato vanificato dalla solita realtà dei Sassi, il Far West.
L’area interessata era quella intorno alla piazza di Porta Postergola nel Sasso Caveoso, ex Convento di Santa Lucia e Agata incluso.
La rassegna in piazza era molto lodevole e prevedeva una serie di eventi, convegni, concerti e mercatini, che presupponevano una totale assenza di macchine in tutta l’area interessata. Non a caso da alcuni giorni campeggiavano due cartelli con divieto di sosta su tutta l’area (Porta Postergola) con rimozione coatta. Buona parte dei residenti, hanno lasciato le proprie autovetture fuori dal perimetro inibito certamente con qualche difficoltà, ma contenti del fatto che finalmente nei rioni Sassi, e non sempre sul Piano, veniva organizzata qualche iniziativa seria e di rilievo. Contenti perchè finalmente venivano valorizzati anche i vicinati con i piccoli spettacoli a margine del convegno.
Nel mio vicinato, ad esempio, si è esibita l’orchestra dei ragazzi della scuola media Nicola Festa. Abbiamo ascoltato buona musica in cambio di qualche chilowatt di energia elettrica! I nostri sforzi sono però risultati vani, come sempre! In piazza c’era di tutto, dalle macchine dei soliti residenti e commercianti arroganti, alle macchine di rappresentanza delle istituzioni, sindaco compreso. Per non dire di un ospite fisso di un albergo della zona che è passato tra gli spettatori e ha parcheggiato la sua auto a fianco allo stand del FAI senza preoccuparsi nè delle persone nè del divieto di transito e sosta permanente in quel vicinato!
C’è da chiedersi, allora, per chi valgono le ordinanze? Sono disposizioni obbligatorie o semplici consigli per i volenterosi come i semafori di Napoli??? A cosa serviva la presenza dei vigili in quel caos?
Il mare di macchine in barba ai cartelli di divieto di sosta non è stato l’unico neo della manifestazione. A guardar bene, ad “oscurare” l’iniziativa lungo Via Madonna delle Virtù c’erano anche la metà dei lampioni della pubblica illuminazione spenti, i tombini di pietra distrutti, con pericolo per la pubblica incolumità. A fare da sfondo ad alcuni eventi vi erano le palizzate in legno delle due discariche recintate in cui stazionano da tempo macchinari e materiali di risulta utilizzati da due imprese per eseguire lavori ai sensi della stessa legge (la 179 – edilizia residenziale pubblica nei rioni Sassi). Anche il selciato della piazza e dei marciapiedi lasciavano come sempre molto a desiderare con polveroni di tufina provocati dal passaggio delle automobili e dal vento. L’elenco sarebbe ancora lungo, ma siamo stanchi di ripeterlo ad ogni cambio di guardia in via Moro. All’atto dell’insediamento dell’attuale sindaco glielo abbiamo sottoposto, ma dopo circa tre anni, attendiamo da lui ancora un cenno e non abbiamo ancora capito cosa la nostra “intellighenzia” vuol fare dei Sassi, visto che ormai vige il modus vivendi del far west.
Leggevo, a proposito dei Sassi, su un noto social network dei commenti abbastanza pesanti, ma uno in particolare mi ha colpito e lo riporto qui di seguito: ”io ho paura per il presente. Paura vera, fisica per me e per la Città. La mafia esiste ed è tra noi, cosa altro ci vuole per capirlo. La nostra mafia non ha bisogno di ammazzare nessuno perché a Matera lavora tranquilla, trova sempre e comunque le porte aperte e tutto le è dovuto.”
Tale affermazione deve far riflettere tutti, io la condivido. La verità è che qui ad ognuno è permesso fare ciò che vuole! Il regolamento urbanistico, il piano strategico, i piani di recupero ecc. sono diventati delle effigi che ogni tanto vengono tirate fuori per fare demagogia. Mentre la città perde e consuma i suoi gioielli culturali iscritti nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, l’Amministrazione Comunale è distratta dalla candidatura a capitale europea della cultura 2019. Sembra come se i Sassi non facciano parte di quel patrimonio culturale da tramandare alle future generazioni, ma siano considerati alla stregua di un prodotto da fast food da consumare con voracità per soddisfare gli appetiti immediati. Un nuovo parco dei divertimenti stile riviera, pieno di ristoranti, bar, alberghi e dubbi bed and breakfast, con tanto di trenini e pullman turistici, con guide più o meno autorizzate.
Nella nuova “terra dei Sassi” sembra importi solo questo. Nessuno si preoccupa dei contenitori culturali alla mercé dell’incuria e delle occupazioni illegittime e non. Ad esempio, per il convento di Santa Lucia ed Agata il Prof. Giura Longo, nel primo programma biennale della L.771/86, aveva previsto un concorso di idee, ma successivamente il convento venne destinato a sede ufficiale dell’istituendo Ente Parco della Murgia, con annesso il centro visite ed il Comando stazione del Corpo Forestale dello Stato. Poteva essere un bigliettino da visita perfetto ed invidiabile. Se non che l’allora Presidente dell’Ente Parco, il prescritto Roberto Cifarelli, abbandonò la destinazione d’uso dell’immobile già in buona parte ristrutturato dalla Soprintendenza e dirottò i soldi per gli arredi, circa 80 milioni di lire, nell’attuale sede “provvisoria” di via Sette dolori. Da allora c’è stato l’assalto alla diligenza. Un susseguirsi di occupazioni, deroghe e una settimana fa l’ultimo lucchetto. Oggi vi invito ad osservarlo e a visitarlo dall’interno, ricordando che è un ex convento, bene artistico e storico-culturale della nostra città, iscritto nella lista dell’UNESCO!
Non molto lontano da Porta Pistola ci sono le diverse migliaia di metri quadri del Palazzo del Casale abbandonate all’incuria e al vandalismo. Ci si chiede chi detiene questo immobile e perché è abbandonato senza custodia? Anche il Palazzo del Casale fa parte del patrimonio indisponibile dell’umanità? Perché il sindaco non manda dei tecnici a verificare lo stato dell’immobile? Anche Palazzo Bronzini in via Sette Dolori, donato al Comune con il vincolo di utilizzo per attività culturali, ha una struttura con annesso giardino pensile non utilizzata. Era stata concessa al Distretto del mobile imbottito di cui ha condiviso la sorte. Si potrebbe recuperarlo e creare un centro associativo multimediale o un centro multietnico religioso, con spazi espositivi e di formazione culturale.
Ce n’è per tutti gusti nel far west dei Sassi dove vige la legge dell’arroganza, della intimidazione e delle aggressioni, dove sul territorio manca la presenza stabile dell’istituzione e del controllo (a tal proposito si potrebbe destinare qualche immobile non utilizzato per insediare una stazione dei Carabinieri), dove non c’è il rispetto delle regole più elementari di convivenza ed igiene. Basta fare anche solo una passeggiata per vedere bustoni di immondizia squarciati dai cani, dalle volpi o dai ratti di enormi dimensioni nonostante ai due ingressi campeggino dei cartelli di divieto di discarica. Per quanto riguarda le auto bisogna ricordare che gli albergatori hanno l’obbligo di non far parcheggiare negli antichi rioni le macchine degli avventori poiché l’amministrazione in cambio avrebbe garantito una riduzione del costo del posto macchina nei rispettivi parcheggi coperti. Ma che dire del parcheggio di via Casalnuovo? Che dire, nella stessa via, della situazione non ancora ripristinata ad un anno dall’incendio di due auto con cedimento di due balconi? Che dire dei diversi crolli e delle zone in completo abbandono?
Nel nostro far west di cose incompiute ce ne sono ancora tante, però l’Amministrazione Comunale pensa ai simposi, ai forum ed è distratta dalla candidatura a capitale europea della cultura 2019. Si utilizzano i Sassi solo come specchio per le allodole, avendo come unico interesse lo sviluppo “museale” del Piano e la “volumetria” culturale dei quartieri ergendosi a novelli Piccinato e Quaroni. Ci si chiede a cosa servono le apprezzabili iniziative di promozione turistica e culturale dell’Ente Parco, della Camera di Commercio, delle associazioni o la sensibilità e disponibilità dei singoli cittadini se logisticamente queste non sono supportate da scelte opportune e lungimiranti da parte dell’amministrazione comunale?
Enzo Di Pede, residente rione Sassi
Purtroppo a Matera siamo abituati bene, un pò per mentalità, un pò perchè chi dovrebbe far rispettare la legge non lo fa, e questo non solo nei Sassi. In altre città il centro storico è chiuso al traffico, punto. I gestori delle attività, ristoranti, alberghi, e quant’altro dovrebbero essere i primi a far rispettare e preservare la propria città, ma purtroppo proprio la mentalità “pecorina” del materano lo porta a dire: ” Non ci pensa il comune, i vigili, perchè devo farlo io? Che me ne frega!” Di contro, c’è la mancanza totale dei vigili (o meglio di vigili con le palle) che invece di applicare il codice della strada, sfilano solamente per le strade della città nelle loro belle macchine, o al massimo li trovi a multare auto posteggiate dove c’è l’obbligo del disco orario, e che ne sono sprovviste o hanno superato il limite di tempo. Io mi chiedo come facciano al comune, a partire dal Sindaco, a credere alla favola di capitale della cultura, se a Matera non abbiamo neanche un minimo di senso civico. Mhà!
hai scritto la pura verità,
ma peccato che tutto ciò che hai mensionato non lo prende nessuno in visione.. il materano se non arriva nel negozio con l’auto.. come esempio lo scempio in via annunziatella auto ad occupare la corsia.. passno le auto di polizia o carabinieri o vigili.. che se ne frega.. l’oro intervengo sono se chiamati.. se intervengono, mi sono trovato in veneto. il terrone abituato a parcheggiare sul parciapiede.. e vi assicuro che passsando l’auto di qualsiasi forza pubblica..non se la passano liscia.si fermano è multano e senza discutere..lavorate forza dell’ordine lavorate..comuque bella lettera.. spero che ti leggono almeno.. lo spero tanto..
certo che alcuni di voi sono mentalmente arretrati ed io mi vergognerei ad essere cosi….. state sprofondando sempre piu nella vergogna e nell’ignoranza…… alcuni si chiedevano anche…. ma i vigili cosa stavano a fare??? ma a fare la presenza….. vengono pagati per fare la presenza e non fare nulla ed anche quando non ci sono e non fanno nulla vengono pagati lo stesso….. che bella vita che fanno….. altro che ordinanze ed ordine publico…. il dolce far niente…..
ahhhhhhhh……… caro pessimo….. mi ricordo anni fa quando abitavo a matera che i vigili per recuperare soldi andavano facendo multe fasulle o sequestri di motorini parcheggiati in piazza kennedy….. ora si vedono poco in giro perche vengono pagati per stare in ufficio a non far nulla e se li vedi e’ solo per fare anche presenza per rafforzare il fatto che loro nella citta’ ci sono…… vorrei tanto essere un vigile urbano come loro…. farei la vita da privileggiato ma non si puo’ peche devi essere raccomandato e ben pagato da gente piu in alto di te tipo il sindaco anche lui messo in questa citta e non si capisce come ci sia arrivato e perche’……
Parole sante quelle di Enzo Di Pede, se si continua di questo passo sicuramente nel 2019 al posto di Piazza San Pietro Caveoso ci metteranno una bella piscina olimpionica e creare un mega villaggio vacanza tanto trenini e bus circolano già
Io mi chiedo se di questo passo arriveremo al 2019, offrendo poi cosa un parco giochi? Vado spesso in Umbria e queste richieste e modi di fare dei nostri operatori turistici e amministratori non esistono proprio, mi continuo a chiedere il perchè. Forse ce lo meritiamo in quanto non vogliamo cambiare e soprattutto c’è una sorta di supervisione mafiosa che non è quella necessariamente armata.
A proposito dei vigili, ci è capitato di avere un ospite in sedia a rotelle con tanto di tesserino in auto per il parcheggio riservato ai portatori di handicap, trovando il posto riservato a tali categorie occupato da auto sprovviste di tesserino abbiamo chiamato telefonicamente i viglili ma questi non potevano fare niente, anzi erano quasi scocciati! Questo ospite risiede in Emilia-Romagna e non potevo crederci: una sera stessa situazione, chiamati i viglili dopo cinque minuti sono arrivati con a seguito il carroattrezzi.
Qusta è una società civile.