È un gesto eloquente quello organizzato per l’ultimo giorno del 2020 da Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, e dalla Federazione italiana Cuochi, in particolare dal Dipartimento Solidarietà Emergenze, in 11 città italiane, tra le quali Potenza con alcune centinaia di pasti donati all’Unitalsi. Un gesto che traduce la vicinanza del mondo della ristorazione verso le persone, a partire da quelle più fragili, e che conferma il valore sociale di questo mestiere, che, in questo anno ormai alle spalle, è stato ogni giorno più complicato.
“Con 160 giorni di chiusura forzata e la messa in discussione della sopravvivenza di tantissime imprese e posti di lavoro – sottolinea il presidente di Fipe Confcommercio, Lino Enrico Stoppani – il 2020 è stato un anno a dir poco drammatico per la ristorazione italiana. Ma la solidarietà ha forse ancora più valore proprio nei tempi difficili: perché in questi momenti crescono disperazione e solitudine, ma anche perché aiutare gli altri ci aiuta a ricordare autenticamente chi siamo. Iniziative come questa ci rammentano che la nostra missione è certo economica, eppure indissolubilmente legata all’idea di servizio, di socialità, di miglioramento della vita delle persone. Tristemente, in questi giorni non possiamo aprire le porte dei nostri locali, ma, in sicurezza, non rinunciamo ad aprire la porta della solidarietà a chi ne ha bisogno”.
“La Federcuochi è da sempre in prima linea in moltissime iniziative sociali – spiega il presidente Federcuochi Rocco Pozzulo – e anche questa volta, malgrado un anno in cui il nostro intero comparto ha versato lacrime e sangue, penalizzato oltre ogni limite dalle ripercussioni economiche del Covid, noi abbiamo scelto di esserci, per regalare un momento di gioia e condivisione a chi è stato messo in ginocchio dalla vita ed è rimasto solo”.
“Concludiamo l’anno come lo abbiamo iniziato – aggiunge Roberto Rosati, presidente del Dipartimento Solidarietà Emergenze della Federcuochi – e come lo abbiamo svolto anche nei momenti più bui della pandemia, facendo squadra con le realtà più fattive per non lasciare nessuno indietro. Il 31 Dicembre con FIPE doneremo in 12 città italiane oltre 1200 pasti alle mense sociali che supportano da sempre i più deboli. Chiusi per legge i locali, restano aperti i cuori della Ristorazione Italiana”.
Dalla solidarietà alle preoccupazioni. “Il terzo trimestre del 2020 – sostiene Michele Tropiano a nome di Fipe-Federalberghi Confcommercio – si è chiuso per le imprese della ristorazione, secondo i dati del Centro Studi Fipe, con una contrazione del fatturato pari al -16,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con riferimento ai primi nove mesi del 2020 mancano all’appello ben – 23,4 miliardi di euro. La mazzata più pesante – aggiunge Tropiano – è venuta in queste festività: tra Natale e Capodanno i pasti di asporto, che in verità non molti ristoratori hanno proposto, hanno consentito incassi forse per il 15% di quello tradizionale di questo periodo. L’allarme lanciato nei giorni scorsi sulle previsioni di chiusure al primo semestre 2021 toccano da vicino soprattutto i ristoranti. Servono ristori cospicui per reggere i primi mesi del nuovo anno