Conservazione, fruizione e sviluppo. Sono queste le parole d’ordine del progetto di conservazione e valorizzazione degli ambienti acquatici e ripariali del Bosco Pantano di Policoro.
Il progetto, realizzato con la consulenza del WWF Italia sezione di Policoro e finanziato per 750 mila euro, è stato illustrato, presso gli uffici regionali di Policoro, dall’ingegnere Marco Vitale alla presenza dell’assessore all’ambiente Gianni Rosa e del consigliere regionale Giovanni Vizziello. Previste attività di studio e monitoraggio delle specie e degli habitat, il recupero di strutture didattiche e la ricostruzione della copertura forestale attraverso interventi selvicolturali mirati, la creazione di nuove zone umide e la ripulitura canali artificiali.
“Si tratta – ha commentato l’assessore Rosa- di un progetto di eccellenza che rappresenta il prototipo di un efficace del recupero del territorio in termini ambientali e naturalistici. Siamo orgogliosi ed emozionati per questo nuovo approccio con cui affrontiamo le questioni legate allo sviluppo del settore ambientale che deve essere, sempre più, momento di crescita del nostro territorio”.
I siti individuati per l’attuazione del progetto sono stati identificati sulla base della presenza di habitat acquatici e ripariali all’interno di tutti i siti Natura 2000 selezionati. Nello specifico la scelta è legata alla presenza delle foci dei principali corsi d’acqua lucani: Agri, Basento, Bradano, Cavone, Bosco Pantano di Policoro e costa jonica, foce Sinni. Si tratta di ambiti di fondamentale importanza per il monitoraggio di specie chiave dell’ittiofauna lucana. Il progetto nasce dall’esigenza di verificare lo stato di salute degli ambienti acquatici. Il bosco Pantano di Policoro è un’area naturale protetta istituita nel 1999, Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale. Occupa una superficie di 500 ettari di cui 21 nell’ Oasi WWF Policoro Herakleia. Nel 1931 vennero censiti 1600 ettari di bosco, mentre oggi ne restano 680. Questi sono fortemente minacciati dalle attività antropiche e dalla siccità. Il sito è anche caratterizzato dalla presenza di dune prospicienti il mare. La fauna conta numerosi uccelli migratori come l’airone cenerino, la gazzella, la spatola. Tra i mammiferi si annoverano la faina, la martora, il tasso e su tutti la lontra, specie questa a rischio estinzione. La condizione ecologica è stata ulteriormente peggiorata a causa di ripetuti incendi, mancate operazioni selvicolturali e scarsità di corridoi ecologici.
L’obiettivo principale che si vuole realizzare col progetto è di ripristinare e valorizzare la funzionalità degli habitat dei sistemi naturali. Particolare attenzione verrà tributata alla ricostruzione ecologica del Bosco sia in termini vegetazionali e faunistici. Non secondario anche l’obiettivo di migliorare la fruizione e ampliare l’offerta didattica. Il termine dei lavori è previsto per il mese di dicembre del 2022.
Mi stanno bene gli stanziamenti per nuove opere, però sarebbe il caso che venisse effettuata una costante manutenzione dell’esistente. Mi riferisco in particolare all’evento di ca. 2 anni fa’ per l’uragano che ci fu a Policoro che provocò parecchi danni con un’infinità di alberi sradicati. Ebbene ad oggi detti alberi non sono stati ancora rimossi, giacciono rinsecchiti nel bosco, occupando i sentieri esistenti, che prontamente, come al solito, si provvide a transennare e poi si vedrà. Nella primavera scorsa mandai una mail al.presidente dellla provincia di Matera, il quale mi rispose dicendomi che non era più di competenza loro e rimarcava questo fatto per esprimere più che altro, il suo disappunto per la revoca , da qualche anno, di questi incarichi tolti all’ente provinciale. Diamoci una mossa!