“La Legge ha come finalità quella di dotare il sistema regionale di uno strumento efficace per la promozione al contempo della politica energetica e di quella ambientale”.
In queste ore l’assessore all’Ambiente e territorio, Infrastrutture, opere pubbliche e trasporti, Aldo Berlinguer, sta rispondendo ai tanti Sindaci preoccupati per l’avanzata, nel loro territorio, di impianti di minieolico. L’occasione – spiega – è proficua per ribadire la recentissima approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio regionale, della legge 30 dicembre 2015, n. 54 con cui vengono recepiti i criteri per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio degli impianti da fonti di energia rinnovabili ai sensi del D.M. 10.09.2010. Il Decreto Ministeriale 10 settembre 2010 dispone infatti che le Regioni, “al fine di accelerare l’iter di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti da fonti rinnovabili”, possono procedere, attraverso propri provvedimenti, all’individuazione delle aree non idonee, “tenendo conto dei pertinenti strumenti di pianificazione ambientale, territoriale e paesaggistica”.
L’impianto normativo approvato dal Consiglio è frutto della Deliberazione n. 903 del 07/07/2015 con cui la Giunta regionale ha approvato gli elaborati riportanti l’individuazione delle aree e dei siti non idonei alla istallazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili di cui al D.M. del 10/09/2010 ed in attuazione della legge regionale n. 18/2014, art. 2, realizzato da un apposito Gruppo Tecnico di lavoro interistituzionale e interdipartimentale e composto da rappresentanti delle Soprintendenze per i Beni Culturali e Paesaggistici e per i Beni Archeologici della Basilicata e della Regione Basilicata.
È importante precisare – sottolinea l’esponente della Giunta regionale – che non si tratta di nuovi regimi vincolistici che aggiungono aree vincolate a quelle già esistenti: le aree ed i siti “non idonei” sono aree da attenzionare e, preferibilmente, da evitare nella scelta dei siti per l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, in considerazione dei caratteri ambientali e paesaggistici presenti in tali contesti.
Altro aspetto importante riguarda gli impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza superiore ai limiti stabiliti nella tabella A) del D. Lgs. n. 387/2003 e non superiori a 1 MW ( tra cui il cd. Minieolico). Per essi viene demandato alla Giunta regionale la predisposizione di specifiche linee guida per il corretto inserimento nelle more dell’approvazione del Piano paesaggistico regionale. E su questo gli uffici regionali sono già al lavoro.
L’approvazione della legge rappresenta un passaggio fondamentale anche verso la redazione del Piano paesaggistico regionale e si inserisce nel percorso che la Giunta regionale ha avviato con l’adozione del nuovo modello di redazione del Ppr (strumento di fondamentale importanza per garantire la sinergia tra politiche e programmazione regionale, Dgr n. 1675/2015), l’istituzione dell’Osservatorio regionale del Paesaggio e del Territorio (Dgr n. 1374/2014) che ha avviato le sue attività dalla revisione della legge regionale n. 23/99 e la pubblicazione e distribuzione della Carta tecnica regionale.
“La Legge – dichiara Berlinguer – ha come finalità quella di dotare il sistema regionale di uno strumento efficace per la promozione al contempo della politica energetica e di quella ambientale; si tratta di linee guida atte a facilitare un contemperamento fra esigenze di sviluppo economico e sociale ed esigenze di tutela dell’ambiente e di conservazione delle risorse naturali ed ambientali. In ogni caso andrà garantita trasparenza e celeritá delle istruttorie”.