L’ambientalista Pio Abiusi per conto dell’associazione Associazione Ambiente e legalità in una nota fa il punto sull’impianto di trattamento rifiuti della città di Matera. Di seguito la nota integrale.
Pio Abiusi: “Storia di una infrazione comunitaria e prospettive”
Nella predisposizione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, anno 2016, la Regione evidenziava le discariche lucane in infrazione comunitarie attenzionate dalla Commissione europea e la discarica di La Martella non era tra quelle segnalate.
Con nota 21/8/2017 la Commissione Europea contestò all’Italia la Procedura di infrazione 2011/2215-causa C-498/17.Le discariche in contestazione per la Basilicata erano 23 ed in queste c’era la discarica di La Martella; rientrò a fronte di una segnalazione che facemmo alla Commissione il 16/12/2014. La Regione Basilicata fu invitata a relazionare entro il 15/9/2017 per i successivi adempimenti. Le Regione fece la sua relazione ed in essa vi era quella curata del Comune di Matera che si tirava fuori dalla procedura di infrazione e che noi contestammo.
Tenuto conto che le interlocuzioni sia con la Regione Basilicata che con il MATTM risultarono essere infruttuose interessammo di nuovo la Commissione Europea con nota del 2 Ottobre 2017.
Il riscontro da parte della Commissione non si fece attendere con lettera del 17/11/2017.
La Corte di Giustizia ha quindi condannato l’Italia con Sentenza del 21 Marzo 2019 al pagamento delle spese legali per non aver adempiuto alla direttiva 1999/31/CE relativa alla gestione delle discariche. Le spese sono state quantificate in una somma forfettaria minima pari a 8.716.000 euro a cui vanno aggiunte le penalità giornaliere sulla base di un calcolo effettuato partendo da un importo forfettario di base uniforme di 680 euro al giorno cui moltiplicare una serie di coefficienti che non rendono possibile determinare a priori l’ammontare esatto delle sanzioni pecuniarie che la Corte di giustizia potrà infliggere all’Italia.
Le 44 discariche per le quali l’Italia è stata condannata sono risultate essere così distribuite: 11 per l’Abruzzo,23 per la Basilicata, 2 per la Campania, 3 per il Friuli Venezia Giulia e 5 per la Puglia.
La Basilicata è stata condannata per 23 discariche ed oggi risultano essere ancora in infrazione 14 e tra queste quella di La Martella che è la più costosa per la bonifica mentre la seconda in termini di costo è la discarica comunale di Salandra in località “Piano del Governo” per la quale sono stati stanziati 4 Meuro ma di sicuro vi saranno i fuochi di artificio non certo festosi se la Regione non interverrà con il Commissariamento così come è stato fatto a suo tempo per la discarica di Matera.
Il Comune di Matera, infatti, che non riusciva a dare una soluzione concreta alle contestazioni mosse dal Commissario Europeo e si affidò alla consulenza dell’ Ing Luigi Boeri, oggi presidente della commissione AIA-VIA nazionale- ma il lavoro prodotto dallo stimato professionista venne ignorato dalla amministrazione De Ruggieri. A quel punto la Regione Basilicata provvide a nominare un Commissario Regionale tra i propri funzionari e di concerto anche con l’ing. Boeri, gli uffici regionali competenti provvidero a rinnovare con precise prescrizioni operative l’A.I.A. L’impiantistica, tritovagliatore ed impianto di compostaggio,non venne trattata in AIA; la parte residuale del V settore della discarica pari a 43,500 mc sarà colmata in 3 anni con rifiuto codice CER 19 05 03- umido riveniente da trattamento meccanico stabilizzato- e, sempre nell’AIA, sono stati descritti con puntualità le modalità ed i tempi sia della bonifica che il relativo piano di monitoraggio. Il Commissario dopo aver approvato il progetto definitivo ha dato mandato ad Invitalia di redigere il progetto esecutivo; oggi quel progetto esecutivo che è conforme all’AIA concessa va a gara per € 8.015.654,03 oltre I.V.A, circa 200 mila € di oneri di sicurezza non sono soggetti a ribasso. Le somme a disposizione sono 3 meuro rivenienti dal Patto per lo sviluppo della Basilicata FSC 2014-2020 e sono stati inseriti nel Cis di Matera mentre 7,5 Meuro sono somme messe a disposizione dalla Regione Basilicata. Avviata la bonifica della discarica si dovrà aprire il dibattito in città sulla impiantistica che è rimasta congelata. Bisognerà porre particolare riguardo all’impianto di compostaggio che previa modifica sostanziale dell’AIA ed un piccolo investimento potrà trattare l’umido riveniente dalla raccolta differenziata. Ci sarebbe un vantaggio economico per le casse cittadine e la decisione va assunta rapidamente.