L’incendio occorso l’estate scorsa aveva cagionato distruzione per 40 ettari di superficie boschiva, oliveti, frutteti ed altre coltivazioni agrarie.
Venivano appiccate le fiamme ad alcuni campi di stoppie ed incolti presenti nella valle del Fiume Bradano, in località “Serra Canneto”. A causa della calura e del forte vento di scirocco le fiamme si propagavano rapidamente agli olmi, pioppi, salici, tamerici e lentischi presenti in alveo del fiume Bradano. Ne scaturiva un vasto incendio e, nonostante il pronto intervento delle squadre di Vigili del Fuoco, operatori antincendio regionali e provinciali, volontari di Legambiente e di alcuni cittadini montesi, venivano interessate estese aree agricole e forestali, site in località “Serra Canneto – Tre Confini Sottani”.
Le fiamme venivano domate solo nelle prime ore del mattino del 15 luglio 2012.
Ingenti i danni venivano causati dall’incendio, con devastazione di una superficie di circa 40 ettari costituiti da boschi, oliveti, frutteti ed altre coltivazioni. Rilevanti anche le spese sostenute, per soccorsi e spegnimento,dalle Amministrazioni statali e locali, che avevano richiesto l’intervento di una trentina di uomini con dieci autobotti.
Ultimate le operazioni connesse allo spegnimento, intervenivano sul luogo anche gli uomini del Comando Stazione Forestale di Montescaglioso. Gli investigatori, utilizzando il Metodo delle Evidenze Fisiche (M.E.F.), individuavano immediatamente i terreni dove erano state bruciate le stoppie e gli incolti, tutti sprovvisti delle prescritte fasce di sicurezza, da cui aveva avuto origine l’incendio. Contestualmente gli investigatori, prima che le tracce si disperdessero, eseguivano riprese fotografiche, acquisivano testimonianze ed altri elementi probatori utili per individuare i responsabili dell’accaduto. Si rivelavano utilissime anche le testimonianze rese dai proprietari dei fondi danneggiati dalle fiamme.
Alcuni coltivatori dei fondi con presenza di stoppie privi di fasce di sicurezza per eludere i controlli, nelle ore immediatamente seguenti all’accensione dei focolai, avevano interrato i residui vegetali combusti. Tali espedienti si rivelavano vani in quanto la Polizia Giudiziaria operante, grazie alle tracce lasciate dalle fiamme sulle coltivazioni limitrofe, poteva comunque ricostruire il comportamento illecito di tali coltivatori.
Il personale del Comandi Stazione Forestale di Montescaglioso, nei mesi successivi, continuava le complesse indagini acquisendo ulteriori elementi utili per ricostruire il modello di propagazione dell’incendio. Con le indagini, terminate in questi giorni, gli Agenti Forestali hanno denunciato in stato di libertà dieci soggetti, ipotizzando a carico degli stessi il reato di incendio boschivo colposo. Agli indagati sono state contestate anche sanzioni amministrative per circa quattromila euro.
Il Comando Provinciale del C.F.S. di Matera riferisce che per gli incendi determinati dall’inosservanza delle norme che regolano la bruciatura delle stoppie o della vegetazione presente al termine dei cicli produttivi, e per gli eventi determinati dalla mancata applicazione delle prescrizioni relativi alle operazioni di sfalcio o pratiche equivalenti sui terreni, per cui si percepiscono contributi per il ritiro dalle produzioni, oltre alle sanzioni penali e amministrative, è prevista la riduzione o l’esclusione dai pagamenti dei relativi aiuti economici in applicazione dalla “Normativa Comunitaria e Nazionale in materia di Condizionalità”.