L’ex parlamentare lucano Egidio Digilio in una nota commenta l’inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata e ricorda che la sua proposta di avviare una Commissione parlamentare di indagine sulle vicende presentata nel 2009 fu ostacolata da lobby del petrolio. Di seguito la nota integrale.
“Leggo di proposte per l’istituzione di una Commissione parlamentare di indagine sulle vicende petrolio. Nel 2009 (XVI Legislatura) ho presentato una proposta per una Commissione,proposta che ha trovato uno sbarramento trasversale ad opera dalle lobby petrolifere che da sempre sono presenti in Parlamento come ho avuto modo di verificare durante il mio mandato”. Lo afferma Egidio Digilio, già senatore prima Pdl e poi di Futuro e Libertà e consigliere regionale per circa tre legislature. “E’ il caso di ricordare ai consiglieri regionali attuali di maggioranza come di opposizione – aggiunge – che dalla fine del 2002 ho presieduto l’unica Commissione regionale di inchiesta sul petrolio in Basilicata che ci sia stata. La relazione conclusiva del lavoro durato sei mesi, che mi ha visto presidente senza alcun aggravio di spese per la Regione, è depositata negli uffici della Regione: è un volume di circa 500 pagine che, nonostante l’assoluta mancanza di collaborazione dell’Eni , mi risulta, viene ancora utilizzata per approfondimenti e ricerche persino da parte di studiosi e studenti universitari. Ricordo oltre all’ostracismo di Eni anche quello di settori della Pubblica Amministrazione e dei Ministeri interessati. Di più come esponente di opposizione e con gli strumenti davvero minimi a disposizione in Commissione non potevo fare a differenza di quanti hanno condiviso e condividono responsabilità di governo regionale e nazionale. Ma per tornare alla mia pdl per la commissione parlamentare di indagine, augurando buona fortuna agli attuali parlamentari che la propongono, essa sia pure contestualizzata al 2009, contiene analisi e proposte attualissime. Ricordo che per verificarle con i cittadini ho fatto nel 2010 quello che battezzai il “Tour di Ferragosto” nei comprensori del petrolio, in Val d’Agri (Paterno, Grumento Nova, Villa d’Agri e Viggiano) e nel Sauro (Gorgoglione). Tra le urgenze che mi sono state prospettate, già sei anni fa c’era la messa in sicurezza dell’area, piuttosto vasta, del Centro Oli Agip di Viggiano. I cittadini da sempre temono i continui cosiddetti incidenti e temono per la propria salute e per quella del bestiame. Ho avuto conferma che i casi di tumori colpiscono sempre più numerose famiglie e che in stalla nascono vitelli con malformazioni. Ed è stato questo il motivo – continua Digilio – per il quale ho svolto iniziative in Senato per sollecitare direttamente il Ministero alla Sanità a svolgere un’indagine sui tumori, come avevo già fatto da consigliere regionale per l’istituzione di un Registro regionale sui tumori, battendomi perché la revisione degli accordi con Eni e Total prevedesse innanzitutto un adeguamento del piano di sorveglianza e monitoraggio del Centro Olii Agip affiancando quello che all’epoca si chiamava Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo con un’equipe medico-scientifica e di esperti universitari e internazionali. La gente ha sempre chiesto in proposito che l’Eni non svolgesse funzioni di controllato-controllore. L’esperienza che ho maturato in materia – conclude – è a disposizione di chiunque sia interessato”.