Dopo la presentazione alll’Osservatorio ambientale della città di Matera della proposta di indagine epidemiologica georeferenziata si registra l’intervento del Consigliere Comunale Paolo Manicone, principale promotore di questa iniziativa per la tutela della salute dei cittadini.
Di seguito la nota integrale.
In questi anni, a partire dal 2013, ho portato all’attenzione della massima assise comunale, il tema dell’incenerimento del mix di combustibili derivati dai rifiuti, usati nei processi produttivi, da fabbriche del nostro territorio.
Ho spesso denunciato, in tutte le modalità possibili che il confronto democratico mi metteva a disposizione, l’assenza di conoscenza certa della tipologia e quantità di emissioni derivanti dalle attività dei cementifici, paragonati spesso dalla comunità scientifica a veri e propri inceneritori, con tutto ciò che ne consegue in termini di livelli di emissioni e di inquinanti.
Da allora si sono susseguiti rapporti di monitoraggio, che erano più o meno rispondenti a protocolli d’intesa tra le parti interessate ( Comune – Regione- Provincia- Italcementi – ARPAB), spesso con dati disponibili in autocontrollo, dati raccolti in anni di monitoraggio anche da enti preposti al controllo, che non hanno mai certificato , i dati stessi, a loro dire per inadeguatezza degli strumenti a loro disposizione.
Devo dire che la città sollecitata sul tema, è riuscita dopo una estenuante raccolta firme, a inviare al comune di Matera una petizione promossa da associazioni attive sul territorio, quali NIM, Legambiente, WWF, sostenuti dalla comunità intera, che ha visto per la prima volta una così ampia partecipazione popolare.
Fu allora, che sentii l’esigenza insieme ad altri, di dare vita ad un Osservatorio Ambientale per la città di Matera, dove come in una conferenza di servizi, c’erano tutti : Associazioni Ambientaliste, consiglieri comunali, assessori al ramo, dirigenti, enti preposti al controllo.
Con l’adozione del Regolamento dell’Osservatorio, si è passati alla tanto agoniata fase operativa, mancavano solo i fondi necessari ad effettuare le opportune indagini, tali da avere quel dato inconfutabile ed indipendente, che ho sempre chiamato dato zero, quello da cui partire per fare tutte le considerazioni utili a tutelate la nostra comunità.
Con un emendamento, da me proposto con altri, in sede di approvazione del Bilancio di previsione 2018/2020, il Consiglio Comunale con delibera n. 72 dell’11/10/2017, votava all’unanimità una somma di euro 30.000, per eseguire un’indagine epidemiologica georeferenziata della città di Matera da affidare ad una società o tecnico indipendente; quelle somme nel 2018 non sono mai state utilizzate, nonostante diverse sollecitazioni che venivano puntualmente riproposte a tutti i livelli.
In sede di approvazione del Bilancio di previsione 2019/2021, ho riproposto con altri, l’emendamento fotocopia del primo, impegnado questa volta la somma di euro 60.000, per realizzare finalmente l’indagine.
Nel pomeriggio del 4 aprile si è riunito , l’Osservatorio Ambientale di Matera, con all’ordine del giorno la discussione sull’ indagine epidemiologica georeferenziata, al fine di intraprendere le azioni necessarie a valutare gli effetti sulla popolazione della città di Matera, legati all’incenerimento del mix di combustibili derivati dai rifiuti, usati nei processi produttivi, da fabbriche ubicate nel cuore del nostro comune, a soli 4 km dal centro cittadino.
Alla fine della riunione, mi hanno informato che il Comitato No Inceneritore di Matera, ha sottoposto all’attenzione dell’Osservatorio Ambientale, una proposta di “Analisi epidemiologica per la valutazione dei possibili effetti sanitari in relazione alle emissioni in atmosfera del Cementificio di Matera” predisposta dal Prof. Paolo Crosignani, già Direttore del Registro Tumori ed Epidemiologia Ambientale dell’IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano, che reputo professionista adeguato e di assoluta comprovata esperienza, firmatario di indagini analoghe, studi e pubblicazioni internazionali, ricerche e perizie di consulenza per varie Procure della Repubblica in casi analoghi, con la speranza che il Dott. Agostino Di Ciaula, esperto in materia, collabori nella predisposizione e stesura di tale indagine epidemiologica, unitamente alla presenza dell’Ordine dei Medici di Matera, rappresentati nell’Osservatorio Ambientale.
Spero che la proposta presentata, apprezzata dalle associazioni ambientaliste presenti e dal rappresentante dell’Ordine dei Medici di Matera, veda incarichi e attuazione in tempi brevi, l’Osservatorio Ambientale è nato proprio per questo, gli abbiamo dato gambe e testa, spero che tutti ci mettano il cuore.