“La gestione dei sistemi di monitoraggio e controllo degli invasi lucani a partire da quello del Pertusillo va fatta con rigore e sistematicità, approfondendo tutte le compenenti e le cause delle evidenti alterazioni .
A vista la diga del Pertusillo si presenta in uno stato di grave ed allarmante degrado a cui è urgente porre rimedio. Non ci sono più le acque cristalline di un bacino idrico che colpiva per splendore e brillantezza alimentato da decine di sorgenti provenienti dai monti del parco della valdagri”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (DI) al termine di un sopralluogo sulla diga del Pertusillo, alla presenza degli amministratori dell’area. ” Continuo a ritenere che siano valide le osservazioni del presidente della commissione parlamentare speciale dei rifiuti, Alessandro Bratti , che sollecita l’assunzione di responsabilità da parte di organismi nazionali come l’Ispra muniti di competenza e strumenti all’altezza delle problematiche che presenta il più grande centro petrolifero europeo. Bisogna superare la sproporzione che c’è oggi tra le reali capacità di controllo e l’enorme complessità e vastità dei fenomeni e dei processi da osservare .
Superare la fase della improvvisazione e della inadeguatezza costruendo un sistema di monitoraggio pervasivo e capaci di prevenire fenomeno di degrado e di alterazione delle matrici ambientali.
In questo senso incalzeremo il governo nazionale ed il ministro dell’Ambiente”.
Vittorio Prinzi, presidente Associazione Bene Comune Viggiano: si riapre una ferita mai sanata.
Sulla situazione ambientale del lago Pertusillo si riapre una ferita mai sanata nonostante indagini, inchieste, studi e ricerche di vari enti e strutture, ripetute negli anni:gli idrocarburi, se ci sono, sono una concausa della situazione che abbiamo in tanti denunciato in passato, come le acque reflue e i liquami che finiscono nel lago senza passare per depuratori.E di qui la necessità si impiegare le royalties per un sistema di convogliamento e depurazione delle acque a monte del Pertusillo. E’ il caso di ricordare che la Fondazione Mattei da qualche anno sta studiando la stratificazione del Pertusillo ed esistono tesi di laurea e studi di rilievo ed interesse che già hanno prodotto indagini geologiche e analisi. Perchè non renderli noti e fare chiarezza una buona volta? Come è il caso di ricordare la decisione della Direzione Generale Ambiente degli uffici di Bruxelles dell’Ue di chiedere chiarimenti allo Stato Italiano sulla situazione ambientale del lago. Di certo la presenza di azoto e fosforo, sia pure non ancora quantificabile, oltre che di tracce di idrocarburi, verificate in passato dai tecnici dell’Arpab, impone una svolta nella programmazione delle azioni di tutela.
Indagini, rapporti scientifici, attività ripetute di Arpab, anche se non ancora in maniera esaustiva, hanno da tempo ipotizzato le cause di inquinamento del Pertusillo, consentendo di superare quella sottovalutazione determinata da più fattori e da più responsabilità. Del resto, la Provincia di Potenza ha da anni “scoperto” alcune migliaia di scarichi abusivi, a conferma che la mia sollecitazione a dare priorità alla “mappatura” degli scarichi di acque reflue specie nelle aree rurali contermini al lago è la strada giusta nella direzione di individuare soluzioni di efficace e sicura prevenzione ad ogni forma di inquinamento. Si tratta di accelerare l’iter di attuazione del “Progetto di Monitoraggio dello stato degli ecosistemi e del biomonitoraggio nell’area della Val D’Agri”. Quando ho sollecitato una rimodulazione del POV (Programma Operativo Val d’Agri) e un rifinanziamento dello stesso ho voluto indicare specificatamente un progetto di lavori di ammodernamento e rifacimento della rete fognaria dei comuni e delle contrade rurali della valle da finanziare proprio attraverso le royalties. La tutela del lago è ovviamente la condizione imprescindibile per attuare l’accordo di Area Vasta che prevede un investimento di 2.500.000 di euro per un moderno e compatibile adeguamento delle strutture ricettive, di fruizione lungo il lago, compresa la balneazione di un tratto e la sua navigabilità. La priorità resta quella di allontanare ogni allarme derivante dalla vicinanza di attività petrolifere.