“L’inquinamento dovuto allo sversamento di idrocarburi da alcuni serbatoi del centro olio dell’Eni a Viggiano è arrivato a ridosso del fiume Agri che alimenta la diga del Pertusillo, bacino che a sua volta serve i bisogni potabili ed irrigui della Puglia e di parte della Basilicata. I valori della contaminazione nei punti osservati, per ammissione della Giunta regionale che ha deliberato la sospensione dell’impianto di Viggiano, superano 5 volte le soglie consentite dalla legge. Dopo mesi manca ancora la definizione del perimetro interessato dallo sversamento. Non sappiamo quanto greggio sia stato sversato; quanto siano state interessate le falde acquifere del bacino idrografico del Pertusillo. Tutto ciò a conferma del fatto che non esiste una rete di monitoraggio ambientale sistematica ed affidabile”. E’ quanto denuncia il deputato di Direzione Italia, Cosimo Latronico. “Il Governo nazionale ed i Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico devono immediatamente venire a riferire in aula difronte ad un accadimento che potrebbe trasformarsi, Dio non voglia, in una catastrofe ambientale, sociale ed economica per i riflessi su migliaia di lavoratori impiegati nelle attività del centro oli, e per centinaia di imprese. Non si può lasciare da sola la Basilicata che ha dato tutto in questi anni, per contribuire al fabbisogno energetico nazionale, senza ricevere ricadute reali sul suo tessuto economico, di fronte allo spettro di una catastrofe ambientale. I lucani chiedono che siano messe in campo da parte del Governo nazionale, stante l’acclarata inadeguatezza dei poteri regionali, tutte le misure necessarie per preservare l’ambiente, per salvare il distretto produttivo e per evitare altri danni al territorio con conseguenze nefaste”.
Apr 20