L’ambientalista materano Pio Acito rilancia il tema dell’inquinamento nel torrente Gravina, che separa l’altopiano murgico dai Sassi di Matera: “Sono almeno 25 anni che questa situazione perdura ed è grave. Neanche l’istituzione del Parco della Murgia ha dato una scossa. Gli amministratori non si rendono conto che sono tutti fuori legge, perchè tutti hanno responsabilità rispetto al danno ambientale provocato all’interno di un’area protetta. A questo punto ci sono due soluzioni: o si risolve il problema o si cancella l’area protetta nel tratto reso inquinato dagli scarichi fognari dell’impianto di depurazione di contrada Pantano che arrivano nel torrente Gravina e da quelli di Altamura che confluiscono nel torrente Jesce, tutti e due affluenti del fiume Bradano che confluiscono nel mare di Metaponto. Uno dei motivi legati al cattivo stato di salute del nostro mare è proprio perchè lungo il Bradano 220 mila abitanti equivalenti scaricano liquami mal depurati e in parte non depurati assolutamente.
Vorrei che il mare di Metaponto fosse ricco di alghe, di pesci, invece oggi è un mare sterilizzato, è come una piscina”.
Michele Capolupo