Pio Abiusi, per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità, torna ad occuparsi dell’inquinamento dei torrenti Jesce e Gravina. Di seguito la nota integrale.
La cera si consuma e la processione non cammina.
Era il 2012 quando con una azione pressante alcune associazioni materane riuscirono a sensibilizzare prima la Regione Basilicata e poi quella pugliese affinchè si mettesse mano per disinquinare i torrenti Jesce e Gravina.
Fu un’azione stringente che colpì nel segno.
La Regione Puglia che ignorava o non dava la giusta rilevanza al problema si mise rapidamente a lavoro e recuperò 6,4 meuro per potenziare il depuratore di contrada Sgarrone e servire, così, una utenza di 95 mila abitanti. La gara è stata fatta ed i lavori aggiudicati e consegnati nel mese di Ottobre, sembra che nel giro di 18 mesi l’impianto debba andare a regime, Le strutture dell’Acquedotto Pugliese vigilano. Nel 2013 i pugliesi recuperarono altri 8,8 meuro che affidati al Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia” serviranno a regimentare le acque dello Jesce e prevenire i frequenti allagamenti che in caso di piene improvvise martoriano i terreni agricoli.
Noi, lucani, nel 2012 eravamo molto più avanti, conoscevamo il problema e sapevamo che avremmo dovuto adeguare i 3 depuratori che servono Matera : Pantano, Lamione e Sarra. Con delibera CIPE 60/2012 avemmo in assegnazione 32,2 Meuro a valere sui fondi FSC 2007/2013 per intervenire su 11 progetti atti al potenziamento dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane relativi ad agglomerati soggetti a procedure di infrazione comunitaria in materia ambientale. In quei progetti vi era il potenziamento del depuratore di Pantano per 4,6 meuro, quello di Sarra per 4,050 e quello di contrada Lamione per 1,350. A fine 2014 si dovette rinnovare l’accordo con il Ministero perchè vi era il rischio che quei soldi fossero dirottati altrove e nel frattempo le procedure di infrazione comunitaria andavano avanti.
Ad inizio 2015 il caso fu segnalato ancora una volta e l’assessore Berlinguer si attivò tanto è che ebbe a dichiarare “L’unico impianto di depurazione che ricade nell’area di Matera e che scarica nel torrente Gravina è quello di Pantano, oggi non più adeguato a depurare i reflui del numero degli abitanti effettivamente serviti. L’adeguamento dell’impianto arriverà con il progetto di ristrutturazione e l’affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2015”.In effetti Lamione scarica nel torrente Gravina ma a valle della città di Matera e Sarra nella Gravina di Picciano e di questi ultimi due interventi manco a parlarne. Il 31 Dicembre è, inesorabilmente, arrivato ma di lavori neppure l’ombra. Che si aspetta a sollevare Acquedotto lucano dall’incarico ed assegnare il tutto ad altro soggetto attuatore ad Acquedotto pugliese, semmai, e facciamo prove generali di macro regione.