Il Consigliere regionale Gianni Leggieri ha presentato un’interrogazione sulle acque contaminate dell’area del pozzo petrolifero incidentato/abbandonato Monte Li Foj. Di seguito la nota integrale.
Comprendiamo la grande preoccupazione per la contaminazione dell’area del pozzo petrolifero incidentato/abbandonato Monte Li Foj dei cittadini di località Porco Morto, dell’Associazione Amici Monte Li Foj, di Albina Colella, professore ordinario di Geologia all’Università della Basilicata, che hanno finanziato e realizzato le analisi chimiche delle acque di una sorgente ubicata poco a valle del pozzo e di un drenaggio di un terreno adiacente in frana, ubicato un po’ più a valle. Le analisi che hanno riportato una contaminazione da idrocarburi. Le acque della sorgente presentano, tra gli altri, una concentrazione di idrocarburi totali di 165 mcg/litro e di stronzio di 133,2 mcg/litro, mentre le acque del drenaggio mostrano una concentrazione di idrocarburi totali inferiore a 35 mcg/litro e di stronzio pari a 183,1 mcg/litro.
Come riportato dal giornale online Basilicata24, le acque della sorgente vengono utilizzate per uso umano, sia potabile che irriguo; la presenza di idrocarburi in queste acque non sembra imputabile a fenomeni di breve periodo dovuti a sversamenti superficiali accidentali o a incidenti occasionali, visto che si tratta di acque che fuoriescono dal sottosuolo e che sono state campionate direttamente alla sorgente; per le acque destinate alla produzione di acqua potabile di categoria A1, che devono essere sottoposte alla potabilizzazione prima di essere usate, esiste un limite per gli idrocarburi totali che corrisponde a 50 mcg/litro (D. Lgs. 152/2006): valore che è dunque inferiore alla concentrazione misurata nelle acque della sorgente a valle del pozzo petrolifero Monte Foj; negli ultimi 20 anni nella piccola area agricola di località Porco Morto e dintorni ci sono stati 16 casi di morti per tumore al colon, al fegato, allo stomaco e per leucemia, e attualmente ci sono 5 casi di malati per tumore.
Per queste ragioni ieri ho presentato un’interrogazione rivolta al Presidente Bardi e all’Assessore all’Ambiente Rosa per sapere se gli uffici regionali siano a conoscenza della situazione in cui versa l’area del pozzo Monte Foj; quali azioni si intendano mettere in atto per capire le ragioni di questa contaminazione; quali azioni si intendano mettere in atto per tutelare la salute dei cittadini che vivono nelle aree interessate; se ARPAB e ISPRA stiano procedendo al controllo e alla messa in sicurezza di tutti i pozzi esplorativi incidentati e abbandonati presenti sul territorio lucano.