La Provincia di Matera con la Regione Basilicata realizza impianti sperimentali con specie
forestali autoctone nell’ambito del progetto IVAM in sinergia con il progetto LIFE ARUPA
grazie al quale è stato realizzato un vivaio di ecotipi locali
Il dr Enrico de Capua dirigente della Provincia di Matera illustra la situazione dei rimboschimenti
costieri e gli interventi effettuati.
“La realizzazione di impianti artificiali ha caratterizzato l’attività forestale nel nostro Paese per
buona parte del secolo scorso, modificando ed arricchendo fortemente il tessuto paesistico. In molte
zone dell’Italia si incontrano con frequenza formazioni pure e miste di specie di conifere, risultato
di un’intensa opera di rimboschimento, condotta fra gli anni ‘20 e gli anni ‘60, con scopi
essenzialmente protettivi
A tali scopi si assommava la possibilità di dare occupazione, anche se temporanea, alle popolazioni
montane ed interne della penisola. A partire dagli anni ’50, le finalità dei rimboschimenti divennero
anche di tipo produttivo. La politica forestale nazionale favorì degli interventi atti ad incrementare
la diffusione di conifere ed altre specie come gli eucalitti nel Sud Italia, la cui preferenza era
motivata dalla maggiore capacità di adattamento alla eterogeneità dei suoli, dalla rapidità di
accrescimento e da una pronta ed efficace copertura del suolo
E’ piuttosto evidente che alle attività di rimboschimento quasi mai è seguita l’applicazione di cure
colturali adeguate. Solo in aree di proprietà pubblica, dove le finalità del rimboschimento sono
multiple e l’impiego della manodopera svolge anche un ruolo essenzialmente sociale, si è proceduto
il più delle volte a qualche intervento di ripulitura e di diradamento, generalmente di tipo basso e di
moderata intensità.
Il risultato di una carente ed inappropriata gestione, se non addirittura di “abbandono” dopo
l’impianto, ha dato origine a sistemi con organizzazione e struttura a diverso grado di
semplificazione, non autonomi e non in grado di perpetuarsi autonomamente.”
Il Dr de Capua aggiunge che “ nell’ambito del progetto Speciale IVAM finanziato dalla Regione
Basilicata e dalla Provincia di Matera si è proceduto alla realizzazione di impianti di specie
autoctone a buche cioè su piccole superfici impiegando specie arboree ed arbustive tipiche dell’area
del litorale.. Il materiale di propagazione è stato raccolto in situ, riprodotto presso i vivai
provinciali, in particolare portando avanti interventi previsti dal progetto LIFE Arupa che ha
permesso la realizzazione di un vivaio di ecotipi locali la cui funzionalità si conferma efficacemente
anche dopo la chiusura del progetto Arupa, come centro di produzione e diffusione di specie
autoctone. Le aree di impianto sono state protette da recinzioni onde evitare danni e disturbi alle
piante.
Ciò a dimostrazione della grande rilevanza ed efficacia dei progetti comunitari LIFE NATURA che
consentono la creazione di queste valide e specifiche strutture.
Le specie forestali impiegate sono state il frassino ossifillo nelle aree più umide, l’orniello, l’acero
campestre, varie specie di querce ed arbusti mediterranei; l’impianto è stato effettuato in aree ampie
circa 1000 metri quadri. I risultati di questi interventi saranno fondamentali per definizione di
modelli colturali da adottare ai fini programmatori per le formazioni antropogene da
rinaturalizzare”.
Il presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo, afferma che “queste azioni
costituiscono, in ogni caso, validi e concreti interventi ai fini delle future attività da intraprendere
sotto il profilo gestionale ed operativo, nel quadro di un avvio in maniera più estensiva dei
programmi di rinaturalizzazione di molte formazioni artificiali a pini mediterranei presenti sul
territorio. Un doveroso riconoscimento va fatto alle professionalità della Provincia in tale campo,
ormai riconosciute anche all’estero, sottolineando le significative sinergie che vengono instaurate
con importanti progetti comunitari, come il progetto LIFE ARUPA, realizzato dalla Provincia.
Dic 30