Italcementi in una nota interviene per chiarire le motivazioni alla base della richiesta di aumentare l’utilizzo dei combustibili alternativi in sostituzione di combustibili fossili tradizionali presso la cementeria di Matera. Di seguito la nota integrale.
Italcementi: Combustibili alternativi, soluzione vantaggiosa per tutti”.
L’utilizzo dei combustibili solidi secondari in cementeria consente di valorizzare la parte non riciclabile dei rifiuti trasformandola in energia, anziché inviarla in discarica. Una soluzione raccomandata dalla UE e adottata in tutta Europa.
Una soluzione in linea con quanto accade nei principali
paesi europei, dove i rifiuti non sono considerati un problema ma una risorsa. La
richiesta di Italcementi di aumentare l’utilizzo dei combustibili alternativi in sostituzione di combustibili fossili tradizionali presso la cementeria di Matera va in questa direzione. Agostino Rizzo direttore tecnico Italia della Società, ritiene utile chiarire alcuni punti per contribuire al dialogo con il territorio:
1. L’utilizzo dei combustibili alternativi nelle cementerie è una soluzione largamente utilizzata in Europa ed è considerata una “Migliore Tecnica Disponibile”. In alcuni Paesi del Nord Europa, soprattutto in quelli considerati più virtuosi dal punto di vista ambientale, il tasso di sostituzione si avvicina in alcuni casi al 100%, mentre l’Italia è ferma al 13%.
2. Il CSS (Combustibile Solido Secondario) è ottenuto attraverso un controllato e sicuro processo di produzione. Per essere classificato come CSS, il materiale deve possedere determinate caratteristiche e parametri qualitativi, che sono prescritti nelle norme tecniche europee che regolamentano il suo processo produttivo. Gli impianti di produzione del
clinker sono particolarmente efficienti per la loro valorizzazione: le temperature coinvolte sono molto alte (circa 2.000 gradi) e non si formano residui, come ad esempio le ceneri.
3. Con i combustibili alternativi non si verifica alcun aumento delle emissioni. Al contrario, si verifica una diminuzione complessiva delle emissioni di CO2. In Italia, nel triennio 2012–2014, l’utilizzo di combustibili alternativi ha evitato l’emissione di oltre 700 mila tonnellate di CO2 in
atmosfera. La riduzione del consumo di combustibili fossili non rinnovabili grazie all’utilizzo di combustibili alternativi nelle cementerie dà quindi la possibilità al settore di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti previsti dalle Direttive comunitarie.
4. Un recente studio del Politecnico di Milano ha confermato che utilizzando i CSS non ci sono variazioni qualitative del prodotto. Il clinker ottenuto utilizzando combustibili alternativi non presenta differenze rispetto a quello prodotto utilizzando combustibili tradizionali. L’interesse di Italcementi è – e continuerà a essere, anche a Matera – la produzione di cemento di qualità in modo sostenibile.
5. L’utilizzo dei combustibili alternativi contribuisce alla soluzione del problema dello smaltimento di quella parte dei rifiuti che oggi non è recuperabile attraverso la raccolta differenziata. Per questi materiali, le alternative sono il conferimento in discarica, (ritenuto a livello europeo la peggiore soluzione) oppure la valorizzazione energetica. Quest’ultima si
può ottenere anche attraverso gli esistenti impianti di produzione di clinker, che essendo già attivi non aggiungono alcuna nuova emissione. Il processo infatti sostituisce parzialmente il combustibile tradizionale fossile, il coke di petrolio, abitualmente usato in tutta l’industria cementiera italiana, europea e mondiale.
6. L’utilizzo del CSS può dunque rispondere anche a una necessità del territorio, contribuendo alla risoluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti senza ricorrere alle discariche o a un costoso conferimento degli stessi rifiuti ad altre regioni o ad altri paesi. Contemporaneamente per le cementerie significa valorizzare energeticamente questi materiali “a chilometro zero” sostituendo parzialmente combustibili fossili non rinnovabili derivati dal petrolio senza produrre emissioni aggiuntive.
7. La soluzione “zero rifiuti”, pienamente condivisibile a livello di principio, è un traguardo di medio-lungo termine che deve ancora essere raggiunto e che presuppone complesse sinergie e strategie organizzative.
Nell’immediato, resta attuale per le comunità locali la necessità di smaltire quella parte di rifiuti che residua dalla raccolta differenziata. L’utilizzo di questa parte di rifiuti come combustibili alternativi è la soluzione migliore e più immediata al problema di quella frazione dei rifiuti urbani non pericolosi che, oggi, non è possibile riciclare.
8. La cementeria di Matera profondamente ristrutturata nel 2011 e resa ancora più efficiente dal punto di vista industriale e ambientale, può vantare migliori prestazioni produttive (riduzione dei consumi di materie prime, di combustibili e di acqua) e bassissimi livelli di emissioni. L’adozione dei sistemi più avanzati e l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili ha portato importanti benefici per l’ambiente, tra cui la riduzione di oltre il 75% delle
emissioni dell’impianto. Il rispetto dei limiti emissivi è certificato da un sistema di Monitoraggio in continuo delle Emissioni (SME) del forno di cottura, che è sottoposto alle verifiche previste dalla normativa (D.Lgs. 152/06), effettuate da laboratori esterni accreditati ACCREDIA e da personale qualificato. I dati sono disponibili in internet.
La cementeria è inoltre soggetta ai rigorosi controlli previsti dall’A.I.A. condotti anche questi da laboratori accreditati, i cui esiti sono trasmessi all’Autorità Competente. Sin dal 2006 la cementeria applica le disposizioni previste dalla normativa europea sul coincenerimento (D.Lgs 133/05) che prevede limiti alle emissioni e controlli ambientali particolarmente stringenti.
9. Dalla firma del protocollo con gli Enti locali nel 2011, Italcementi ha dato seguito in collaborazione con ARPAB alle attività di monitoraggio previste, tra cui due centraline di controllo della qualità dell’aria installate nel 2013 e oggi pienamente operative.
10. La cementeria di Matera ribadisce la propria massima disponibilità al dialogo con chiunque sia interessato a un confronto basato sui reali termini della questione. L’impianto è aperto a chiunque voglia visitarlo e avere di persona maggiori informazioni su come avviene la produzione di cemento in uno degli stabilimenti più avanzati d’Europa dal punto di vista delle
performance produttive e ambientali.
Giovanni Angelino, segretario Verdi provincia di Matera, in una nota ribadisce la posizione del partito su questa vicenda: “Italcementi non ci convince, la Regione respinga la richiesta di aumentare le tonnellate di rifiuti da bruciare”. Di seguito la nota integrale.
Come era prevedibile dopo il dibattito avviato nei giorni scorsi sull’opportunità di far bruciare una maggiore quantità di rifiuti solidi urbani nella Cementeria di Matera è arrivata puntuale la nota di Italcementi, la società che gestisce l’impianto in contrada Trasanello, a pochi chilometri dal centro della città dei Sassi. L’utilizzo dei combustibili solidi secondari in cementeria, si legge nella nota, consente di valorizzare la parte non riciclabile dei rifiuti trasformandola in energia, anziché inviarla in discarica. Una soluzione raccomandata dalla UE e adottata in tutta Europa. Una soluzione in linea con quanto accade nei principali paesi europei, dove i rifiuti non sono considerati un problema ma una risorsa. La richiesta di Italcementi di aumentare l’utilizzo dei combustibili alternativi in sostituzione di combustibili fossili tradizionali presso la Cementeria di Matera va in questa direzione. Una soluzione vantaggiosa per tutti”. Fin qui Italcementi. Una precisazione che fa ovviamente gli interessi dell’azienda ma che non può convincere chi come noi si batte per la tutela dell’ambiente, del territorio e della salute dei cittadini. E’ doveroso ribadire la posizione contraria dei Verdi della provincia di Matera rispetto alla richiesta di Italcementi con cui si chiede di aumentare di cinque volte, da 12 mila a 60 mila tonnellate i rifiuti da bruciare nello stabilimento e mi auguro che una netta posizione sia assunta in merito dall’assessore Zoccali del Comune di Matera, che aveva inviato nei giorni scorsi una lettera alla Regione con la quale si chiedeva di ritardare la rinviare di tre mesi la decisione da assumere. I Verdi, che mi onoro di rappresentare nella provincia di Matera, ritengono che la Regione debba assolutamente respingere una richiesta di questo tipo, assolutamente incoerente anche per il ruolo strategico della città di Matera dopo la designazione a capitale europea della cultura nel 2019. Mi auguro che questa sia anche la posizione della Regione e pertanto confido in una forte presa di posizione da parte dell’assessore regionale all’ambiente Aldo Berlinguer. Non si può giocare con la salute dei cittadini e non ci convincono assolutamente i dati forniti da Italcementi per quanto riguarda il cosidetto CSS, ovvero il Combustibile Solido Secondario e i combustibili alternativi. Ecco perché ritengo che la richiesta di Italcementi sia vantaggiosa solo in una direzione, quella aziendale e non collettiva come precisa in modo chiaro un comunicato ufficiale pubblicato sulla stampa.
Antonio Materdomini, consigliere comunale Movimento 5 Stelle: risposta a Italcementi su rifiuti e termovalorizzazione.
Apprendiamo, tramite una nota di Italcementi, diffusa nella giornata del 29/10/2015, che la stessa Società reputa i combustibili solidi secondari (C.S.S.) una “soluzione vantaggiosa per tutti”. Con tale asserzione Italcementi, in barba alle segnalazioni di numerosi cittadini materani, in merito al lezzo causato dai fumi prodotti, chiede di aumentare l’utilizzo dei cosiddetti combustibili alternativi – ossia di poter incenerire più rifiuti presso la cementeria di Matera.
”Anzitutto – dichiara Antonio Materdomini – il M5S attende ancora di conoscere i dati sui fumi prodotti dallo stabilimento. I cittadini hanno il diritto di sapere cosa viene bruciato esattamente all’interno dei forni della cementeria e qual è la composizione dei fumi rilasciati a seguito del ciclo produttivo. Invece a quasi due mesi dalla presentazione della nostra interrogazione, siamo ancora in attesa di una risposta da parte dell’amministrazione comunale; ma ci sembra doveroso sottolineare un’altra questione: a differenza di quanto pubblicato su alcuni organi di stampa, al momento nel consiglio comunale di Matera l’unica forza politica che ha prodotto atti ufficiali in merito è il MoVimento 5 Stelle. Lasciamo ad altri (gli immancabili comitati o ambientalisti dell’ultima ora), l’ingrato compito di fare solo pubblicità fine a se stessa e annunci mediatici.”
Nel mentre, apprendiamo che per Italcementi l’utilizzo dei C.S.S. sarebbe “una soluzione raccomandata dalla UE e adottata in tutta Europa.”
In realtà, l’utilizzo di C.S.S. è altamente dannoso per la salute umana. Il prof. Ferdinando Laghi, Vicepresidente nazionale di “Medici per l’Ambiente”, nonché relatore al convegno sui rifiuti promosso proprio dal M5S a Matera, nel gennaio 2011 afferma che “Anche gli inceneritori di ultima generazione espellono sostanze che sono tossiche per tutto il corpo umano, di fatto veniamo costretti ad aerosol di sostanze nocive” .
Italcementi, nel suo comunicato, difende la propria politica in materia di incenerimento parlando di limiti di legge; ma ricordiamo che gli stessi “sono calcolati solo su singole sostanze e non sul complessivo, mentre vengono usati degli standard che tengono conto degli adulti trascurando i bambini. Seppure ci sia un fondamento scientifico la valenza è molto limitata, si tratta solo di una necessaria formula compromissoria” asserisce ancora il Prof. Laghi. Nello stesso comunicato, leggiamo inoltre che: ”La soluzione zero rifiuti, pienamente condivisibile a livello di principio, è un traguardo di medio-lungo termine che deve ancora essere raggiunto e che presuppone complesse sinergie e strategie organizzative”.
“Ma è altrettanto vero – afferma Materdomini – che gli obiettivi di medio-lungo termine si perseguono tramite una serie di azioni consequenziali, programmatiche e soprattutto coerenti in raffronto al proposito dichiarato.
Dichiararsi favorevoli alla strategia rifiuti zero, chiedendo subito dopo di incenerire rifiuti per la produzione di energia: “zero waste” ci sembra semplicemente incoerenza, è una presa in giro di questa amministrazione nei confronti dei cittadini.”
“Se ci avessero ascoltato nel 2011, “conclude Materdomini” oggi avremmo potuto evitare l’aumento della TARI, e insistere su idee e concetti che dovremmo ormai dare per acquisiti, come quello che l’incenerimento dei rifiuti reca danni all’ambiente, alla salute e ai portafogli. Il M5S di Matera si impegnerà affinché vengano adottate tutte le soluzioni possibili per tutelare il diritto alla salute dei cittadini, del quale – ricordiamo al Sindaco – il massimo responsabile è il primo cittadino”.
L’unico vero vantaggio è vostro grazie al minor costo del CSS. Tutto il resto è solo chiacchiere