Dopo aver trovato un’intesa con l’Amministrazione Comunale sui lavori per la rotatoria al quartiere Lanera il materano Valentino Blasone, uno dei componenti del presidio di Lanera, ha inviato alla nostra redazione una nota sulla vicenda, che riportiamo di seguito.
La storia dei pini di Lanera: “Un modo per costruire il futuro della città”.
Sono stati cinque mesi lunghi e difficili, quelli trascorsi con l’intento di difendere i pini di Lanera.
È stata una storia travagliata, a volte di contrapposizione dura fra l’amministrazione comunale da un lato ed i cittadini del presidio spontaneo e del circolo di Legambiente dall’altro.
È stato uno stare in trincea, a volte anche con un senso di scoramento e impotenza che minava la forza e la giustezza del difendere l’intera pineta e il quartiere storico.
Si è vissuto anche un sentirsi soli, la città “ufficiale” (è stato fragoroso e ritengo clamoroso il silenzio sul tema sia dell’università che della fondazione Matera 2019) presa da inutili discussioni sulla cultura che non c’è, mentre in pochi, ogni giorno, per cinque mesi, si impiegava il proprio tempo per la salvaguardia del bene comune.
Questo scoramento veniva poi surclassato dalla grande generosità di tanti materani dimostrata nel sostenere la raccolta fondi per una fondamentale perizia di parte sull’effettivo stato di salute degli alberi della pineta, così come dalla vicinanza di alcuni consiglieri comunali, fra tutti Paolo Manicone ed Antonio Sansone.
Ed in trincea, si è arrivati all’estate.
Qui c’è stato, inatteso ed insperato, il cambio di rotta inaugurato dalla nuova giunta e dagli assessori Trombetta e Tragni e dal loro partito politico, il PD, con la presenza diretta del segretario cittadino Muscaridola.
Si è passati quindi dallo stare in trincea a sedersi al tavolo del confronto e, non senza continue difficoltà, trovare una sintesi condivisa per il bene della città e la salvaguardia di un quartiere storico e di una pineta che appartiene a tutti noi.
Il finale è semplicemente la vittoria del buon senso e del bene comune, in questa vicenda da sempre professati dal presidio e da Legambiente.
Vi è quindi una grande storia di democrazia sic et simpliciter, perché democrazia vuol dire proprio partecipare, confrontarsi, addivenire a soluzioni costruite sulle competenze e l’intelligenza emotiva ed empatica.
Questa è la storia dei pini di Lanera, questo deve essere il futuro di Matera.
È un impegno morale ed etico che chi amministra oggi la città mi auguro faccia suo.
Valentino Blasone
Ps: Fra tutti, il mio grazie a “Zio” Pio Acito senza il cui personale intervento la storia dei pini di Lanera non avrebbe mai avuto inizio.