Nicola Locuratolo ripropone una lirica già composta l’11 febbraio dello scorso anno per commentare “la schiuma immonda e nauseabonda che galleggia sulla scura acqua gorgogliante sul fondo del torrente Canopro, la gravina di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.
Niente è cambiato a Matera, tutto è immobile, come sempre. E’ passato un anno; l’11 Febbraio 2016 postavo su faceboo ricordando “Chiare, fresche e dolci acque…” di Francesco
Petrarca.
Matera, ora Capitale della Cultura offende ancor più la sua natura e, nella sua splendida gravina produce la sua maggior rovina.
Con schiume immonde offende la vista, con fetido lezzo offende l’olfatto,
con l’acqua nera si rifiuta il contatto e, per il gusto,c’è solo il disgusto.
Dopo tante Cattedrali nel deserto Matera crea nel suo Parco Naturale
una vera cattedrale nella fogna e poniamo un argine a tanta vergogna.
Natura e fogna e il Parco…è porco.
e πάντα ῥεῖ (panta rei) …tutto scorre come l’acqua nello Jurio che, per i nostri avi, era acqua da bere.
Nicola Locuratolo