Pio Abiusi per conto dell’associazione Ambiente e Legalità torna ad occuparsi di una questione ambientale che riguarda l’attività del’Arpab per la SiderPotenza. Di seguito la nota integrale.
L’Arpab assolve Ferriera?
Il monitoraggio al punto di emissione E6 che è un nuovo punto emissivo e sostituisce l’E1, asservito da un filtro a maniche e da un impianto di carboni attivi, è altra cosa rispetto alle campagne di monitoraggio delle deposizioni atmosferiche e delle quali sono stati pubblicati i dati relativi a 4 campagne e l’ultima coincide con la prima di quelle compiute nel 2014. Le campagne sulle deposizioni sono eseguite su commissione dell’Arpab da Arpa Puglia che ha, anche essa, difficoltà a consegnare con tempestività gli esiti dei prelievi ed, infatti, siamo in attesa delle altre 3 campagne di monitoraggio eseguite nel 2014. Il monitoraggio al camino è stato eseguito, invece, dal laboratorio Eco – Research di Bolzano. che è controllato al 100% dalla Eco – Center, una società dei Comuni dell’Alto Adige e della Provincia Autonoma di Bolzano- efficienza tedesca trapiantata in Italia- sono stati eseguiti solo due mesi fa e disponiamo già degli esiti. Parliamo di due tipi diversi di esami e che hanno dato risultati diversi. Per il monitoraggio al punto di emissione i valori non hanno superato i limiti previsti dall’AIA- Autorizzazione Integrata Ambientale – concessa con DGR 176/2012 mentre per quello che riguarda i prelievi delle deposizione, questi hanno determinato valori incostanti spesso preoccupanti e ci riferiamo a diossine, furani e pcb. Nessuna assoluzione quindi perchè sono due cose distinte. E’ da aggiungere che i tecnici altoatesini esprimendo un parere non oggetto dell’accreditamento ACCREDIA hanno annotato che la struttura della piattaforma non permette l’utilizzo di sonde adeguate al diametro del condotto, che vi sono discordanze circa il posizionamento del punto di campionamento ed altre annotazioni che riguardano il campionamento alla bocca di uscita del condotto. Diavoli di tedeschi! Parliamo, in questo caso, di un punto emissivo appena impiantato. Torniamo a noi e diciamo che quei valori di deposizione pubblicati da Arpab lo scorso anno e che tanto dibattito suscitarono furono poi analizzati ed integrati dai periti nominati dal tribunale di Potenza che entrarono nel merito del funzionamento dell’impianto e rilevarono che buona parte delle emissioni non venivano canalizzate ai punti previsti e pertanto non subivano filtraggio e tutto questo ha concorso al sequestro dell’impianto ed alcune prescrizioni di adeguamento furono consegnate ai responsabili della Società e crediamo anche ai responsabili della Regione Basilicata. Le prescrizioni sono state tenute “riservate” e si è preferito battere la grancassa richiedendo la piena operatività dell’impianto ed adesso la concessione della nuova AIA per completare gli investimenti della Pittini. Si è capito tutto questo solo leggendo il verbale redatto dai periti quando questo è stato reso pubblico dalla magistratura. Le raccomandazioni dei periti non riguardavano solo il corretto convogliamento delle emissioni ma anche la gestione del rottame ferroso e la lavorazione della granella che è stata introdotta con l’AIA concessa nel 2012 ma non compitamente normata. I periti hanno anche fatto raccomandazioni per adeguare le rilevazioni al punto emissivo appena impiantato l’E6. L’impianto resta ancora sotto sequestro ma con la facoltà d’uso e non sappiamo se i lavori di adeguamento prescritti dalla magistratura siano stati ultimati, sappiamo però che la conferenza dei servizi tenutasi il 31 Ottobre 2013 richiese alcune prescrizioni per il rinnovo dell’AIA che erano sostanzialmente identiche alle prescrizioni che di li a poco avrebbero richiesto i magistrati. In conclusione e proprio per trasparenza, nel rispetto della attività della magistratura che di sicuro ha dato una forte impennata agli adeguamenti tecnologici ed al sistema di monitoraggio dell’impianto è necessario che il gruppo Pittini di concerto con i competenti uffici regionali convochino un tavolo della trasparenza per illustrare compiutamente lo stato dell’arte senza rifarsi a sterili comunicati stampa che come al solito sono rassicuranti in uno scenario preoccupante arci noto.
Pio Abiusi -Associazione Ambiente e Legalità