Il Segretario coordinatore Circolo PD Matera Luigi Gravela ha inviato una lettera alla Commissione Nazionale Italiana Unesco in cui si richiede l’autorevole intervento della Commissione per una valutazione dei lavori curati da Invitalia, in corso d’opera sul Parco delle chiese rupestri del Materano. Di seguito il testo integralel
Al Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO
Al presidente del Consiglio direttivo della Commissiona nazionale per l’Unesco
Dott. Franco Bernabè
Al Segretario Generale
Min. Plen. Dott. Enrico Vicenti
Al rappresentante permanente d’Italia presso l’Unesco
Amb. Massimo Riccardo
Spett.le Comitato Unesco Italia,
la segreteria di Matera del Partito Democratico intende informare codesto ente in merito ai lavori alquanto discutibili che si stanno svolgendo in queste ore sul territorio dell’altopiano murgico facente parte del Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, più semplicemente detto Parco della Murgia Materana, che con i Sassi nel 1993 venne inserita nell’elenco del patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco con la seguente motivazione: “La città e il Parco sono un notevole esempio di insediamento umano e di uso del territorio tradizionali che mostrano l’evoluzione di una cultura che ha mantenuto nel tempo relazioni armoniose con l’ambiente naturale”.
Questi brevemente i fatti con l’auspicio di poterli descrivere in maniera più approfondita in un incontro con codesto ente.
Il 17 ottobre del 2014, dopo circa cinque anni di intenso lavoro nella comunità, Matera guadagnò il titolo di Capitale europea della cultura per il 2019.
A seguito di questo importante traguardo raggiunto, al Comune di Matera furono assegnati con vari provvedimenti dello Stato circa 80 milioni di euro per la realizzazione di interventi nei Sassi, per l’attuazione del programma culturale e per alcune infrastrutture e con una serie di progetti coerenti con il programma di sviluppo culturale della città.
Nel 2016 il Comune di Matera, in accordo con il Governo nazionale, trasferì parte di quelle risorse (oltre 30 milioni di euro) a Invitalia con l’obiettivo di velocizzare la realizzazione e il completamento degli interventi prima del 2019.
Per parte nostra abbiamo sempre espresso contrarietà a quel tipo di intervento sollevando più di un dubbio sull’idea che il Comune, così come la Soprintendenza, l’Ente Parco della Murgia e gli altri Enti territoriali, non potessero intervenire autonomamente sul progetto.
Dal momento in cui i fondi sono stati trasmessi a Invitalia, il Comune e tutti gli altri enti competenti sono stati esclusi da ogni scelta progettuale. I risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti.
Mezzi di grandi dimensioni e cemento stanno devastando e potrebbero continuare a rovinare in modo irreparabile questo pezzo di patrimonio mondiale dell’umanità stravolgendo dopo migliaia di anni antichissime testimonianze storiche.
Nascondersi dietro spietate e immodificabili procedure di appalto non giova alla discussione e alla risoluzione delle perplessità denunciate dalle associazioni, le stesse perplessità che il Partito Democratico aveva espresso già nel 2016.
Al Sindaco di Matera Bennardi abbiamo nei giorni scorsi chiesto un deciso intervento sui lavori a Murgia Timone almeno per attenuare gli effetti che i lavori curati da Invitalia stanno avendo sul Parco delle chiese rupestri del Materano.
All’Unesco, in quanto autorevole istituzione, chiediamo di intervenire con urgenza per ridurre al massimo i lavori impattanti che rischiano, per le loro devastanti conseguenze, di compromettere le pratiche decennali di rispetto e conservazione del patrimonio con conseguenze pesantissime per l’intera comunità.
Si chiede quindi di intervenire e verificare quello che sta succedendo sull’altopiano della Murgia. Nel frattempo ci rendiamo disponibili a un confronto urgente con l’Unesco per riportare in modo più approfondito le nostre preoccupazioni, quelle di tante associazioni ambientaliste e di tantissimi cittadini che si sentono impotenti e mortificati di fronte a quanto sta avvenendo.
La domanda sorge spontanea: a quale corrente politica della precedente amministrazione apparteneva l’assessore alle opere pubbliche e quello ai Sassi? Lo sanno tutti al Partito Democratico che ora, ipocritamente, chiede l’intervento dell’Unesco.
Senza sottacere che nell’ultimo periodo la delega ai lavori pubblici è stata ad appannaggio proprio del Sindaco De Ruggieri.
Non c’è altro da aggiungere.