Il consigliere comunale materano Paolo Manicone della lista civica Osiamo contesta la modalità con cui si stanno realizzando i lavori per la sentieristica nel Parco della Murgia Materana. Di seguito la nota integrale.
In questi giorni va in scena l’ennesimo scempio nel Parco della Murgia.
Le attenzioni che poniamo quotidianamente sul rispetto del fragile paesaggio materano, le richieste di tutela dei luoghi e della biodiversità nel Parco della Murgia, non bastano mai.
In questi giorni c’è una parte della comunità che sta protestando per il modo in cui si è concepita e si sta realizzando la sentieristica nel Parco.
Le foto dei lavori che girano in queste ore sul web sono significative, ma andare sul posto lascia sgomenti.
Da più parti, rispetto ai lavori in corso nella città, si invoca rispetto per i Sassi e e per il Parco della Murgia, chiedendo che si attui una tutela preventiva; non si devono rincorrere ogni volta errori e superficialità.
Nel Parco i sentieri sono tracciati naturalmente, vanno solo manutenuti con cura e rispetto dei luoghi.
Non c’è assolutamente bisogno di usare mezzi meccanici, materiali che nulla hanno a che fare con il contesto. Intervenendo in quel modo così invasivo, in un Parco Archeologico, rischia di ignorare quei “segni” del passato che, con quel tipo di lavori, possono essere cancellati per sempre.
E’ possibile in questa città avere il giusto rispetto per il territorio? E’ possibile che non ci sia la cultura, la responsabilità e la lungimiranza per capire il valore di questi luoghi?
Si fermino quei lavori!
Dov’è il dialogo e la condivisione con la comunità e le associazioni, quale opportunità di crescita di olivettiana memoria?
I sentieri ci sono, sono naturali, vanno manutenuti e segnalati, protetti nei tratti pericolosi per sicurezza.
Il Parco è il paesaggio che l’UNESCO ha voluto tutelare, è il luogo delle attenzioni di tanti di noi, spesso schermiti con l’appellativo di ambientalisti, cittadini che vogliono tutelare e costruire un futuro sostenibile per questi luoghi, per essere oggetto di studio della comunità scientifica, per programmare una fruizione guidata e sostenibile.
Non saremo complici silenti di questo scellerato copione.