Le sorti della Basilicata decise da Monti & Passera nel 2013. Renzi & i Pittella’s confermano quelle scelte.
Pittella pare abbia preso consapevolezza che l’articolo 38 sia incostituzionale, ci prova dicendo che solo ora si è accorto del comma 1bis, mentre, a due giorni dalla conversione, dichiarava il contrario, con il ‘compagno’ Speranza, affermando che il decreto Sblocca Italia “Sono norme che vanno nella direzione di burocratizzazione della certezza del provvedimento”.
Così come Renzi deve essersi accorto che l’articolo 38 e soprattutto il comma 1bis, magicamente comparso anche nel deliberato consiliare dello scorso 4 dicembre, contrasta con il quadro giuridico comunitario. Quindi, le modifiche che il Governatore lucano farà finta di andare a chiedere al suo Premier sono già belle e scritte. Ora, spetterà a lui attribuirsi meriti non propri e farlo passare come un 5 a 0 o ammettere onestamente che si tratta di una scelta obbligata del Governo italiano per scongiurare possibili procedure di infrazione.
Al netto di tutto ciò, rimane però il fatto che lo Stato italiano vuole il petrolio lucano tutto e subito. L’esautorazione delle competenze regionali in materia energetica fa parte di un progetto più ampio che risale al 2013 e si chiama Strategia Energetica Nazionale (SEN).
Pensata dal Governo, nominato, di Monti durante la scadenza del mandato, quando, in teoria, un Governo che sta per essere sostituito dovrebbe limitarsi a provvedimenti di ordinaria amministrazione, il cui artefice è stato il Ministro Passera (decreto dell’8 marzo 2013).
In questo documento di sanciscono due cose: la prima quella di “incrementare l’attuale produzione di circa 24 milioni di boe/anno (barili di olio equivalente) di gas e 57 di olio”; la seconda che il potere delle Regioni in materia autorizzativa è causa del rallentamento nell’attività esplorativa e produttiva italiana.
Renzi fa sua questa idea e comincia a scardinare il Titolo V della Costituzione per ridurre notevolmente l’autonomia decisionale delle Regioni, riforma cui i nostri senatori Bubbico, Fattorini, Margiotta e Viceconte hanno dato il loro assenso, il 3 agosto 2014, con il voto in Senato. Con lo Sblocca Italia Renzi prova ad “accelerare” la riforma per portare nelle casse del Governo più petrolio possibile e nel tempo più breve.
La vera questione, quindi, non è l’impugnazione dell’articolo 38 (a quello ci penseranno altre Regioni), ma è come si posiziona la Regione Basilicata e la politica della Regione Basilicata rispetto a quello che c’è dietro lo Sblocca Italia. Questa è la vera battaglia da combattere, con la consapevolezza di non poter contare sui Senatori lucani che già ad agosto scorso si sono “inchinati” a Renzi.
Se noi dobbiamo difendere i Lucani, se dobbiamo difendere la Basilicata, dobbiamo difendere la nostra autonomia, il nostro modo di essere, la nostra lucanità. Il resto sono solo chiacchiere da incontri del Partito Democratico lucano di cui Polese e De Filippo sono i classici esempi.
Potenza, 9 dicembre 2014
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
Dic 09