Leggieri e Perrino, consiglieri regionali M5S: “La Regione fermi le autobotti della Total”: Di seguito la nota integrale.
Come se non bastassero i tanti problemi causati da Eni e dal Centro Oli di Viggiano, ecco che una nuova sciagura si abbatte sulla Regione Basilicata.
La Total, impaziente di sbloccare il progetto di Tempa Rossa a Corleto Perticara, nonostante le resistenze della Regione Puglia, si dice pronta a trasportare il greggio con le autobotti fino a Roma o alla raffineria di Falconara Marittima.
Sembra infatti che ci siano non pochi problemi a sbloccare i permessi sul versante pugliese e, per questa ragione, la compagnia petrolifera francese sta cercando di aggirare l’ostacolo per portare a compimento un progetto che ha ormai un elevato grado di fallimento.
I tempi per la Total rischiano di allungarsi e la compagnia francese ricorre al ‘piano B’: la realizzazione di 13 baie a ridosso del sito di Tempa Rossa per il carico di 170 autobotti che ogni giorno dovrebbero percorrere le strade della nostra Regione e di mezza Italia. Un’idea malsana, un progetto scellerato per chi conosce il nostro territorio e lo stato in cui versano le infrastrutture viarie che vi insistono. Un progetto potenzialmente disastroso che andrebbe ad aggravare la già precaria situazione di tutta l’area.
I percorsi immaginati prevedono, nel caso di trasporto del greggio verso Roma, l’utilizzo della nuova autostrada del Mediterraneo, via Atena Lucana e, nel caso la destinazione fosse Falconara Marittima, si opterebbe o per l’Adriatica passando per Taranto e Bari o per la Basentana direzione Melfi e Foggia.
I 170 tir della Total, insomma, dovrebbero solcare le nostre strade ogni giorno per dare la possibilità al colosso francese di realizzare quanto prima il suo progetto di sfruttamento della risorsa petrolifera lucana.
La Regione Basilicata faccia sentire subito la propria voce e si opponga a questa improvvida idea. Se non dovesse essercene la volontà, vorrà dire che lo farà formalmente il Movimento 5 Stelle lucano, così come i nostri portavoce in Parlamento e nei Consigli Regionali e Comunali laziali e marchigiani. Risulterebbe, inoltre – da indiscrezioni di stampa – che sia già prevista una serie di tavoli tecnici presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ai quali sembrerebbe che la nostra Regione non sia stata, addirittura, neppure invitata. Se ciò fosse confermato, si tratterebbe dell’ennesimo tentativo di umiliare il popolo lucano che in materia di trivelle, lo ricordiamo, è stato l’unico a partecipare massicciamente, superando di gran lunga il quorum, all’appuntamento referendario del 17 aprile 2016.
Set 07