Il consigliere regionale M5S Gianni Leggieri: discariche lucane e Piano Regionale dei Rifiuti.
La situazione dei rifiuti in Basilicata è sempre più drammatica e i dati pubblicati dall’ISPRA dimostrano il fallimento della politica regionale in materia di raccolta differenziata e di gestione dei rifiuti.
Mentre aspettiamo ancora di conoscere il fantomatico Piano di Gestione dei Rifiuti, annunciato con un tempismo perfetto dal Presidente Pittella e dall’Assessore Belinguer, non ci resta che chiedere spiegazioni proprio a loro di quanto emerso dai dati che descrivono una regione che viola sistematicamente le direttive europee e la legislazione nazionale in materia di conferimento dei rifiuti in discarica.
L’analisi dei dati evidenzia che la Regione Basilicata risulta essere, unitamente a Sicilia e Calabria, una delle Regioni peggio messe nel trattamento dei rifiuti in discarica. Nel dettaglio risultano violazioni nel conferimento dei rifiuti nelle discariche dei comuni di Venosa, Atella, Tricarico, Matera, Pomarico, Sant’Arcangelo e Pisticci.
Tanto per fare un esempio, nel comune di Venosa risultano 494 tonnellate di rifiuti smaltiti in discarica senza nessun trattamento preliminare del rifiuto. Identica, se non peggiore la situazione degli altri Comuni.
Una situazione che denota il fallimento del sistema di gestione regionale dei rifiuti da parte della Regione Basilicata e che dopo due anni dall’insediamento della Giunta Pittella è inacettabile. Ritardi su ritardi si accumulano mentre il governo regionale continua a guardare e a fare annunci a cui non seguono fatti concreti e soluzioni.
L’interrogazione che abbiamo protocollato nei giorni scorsi mira propri ad avere dati certi dalla Regione e soprattutto a conoscere le linee guida del fantomatico Piano dei Rifiuti della Regione e i tempi di presentazione.
Il consigliere regionale M5S Gianni Leggieri
Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia–Alleanza nazionale: “Tariffe rifiuti, ma chi le ha stabilite fino ad ora? Pittella perché non risponde?”
Il sistema della Gestione dei rifiuti continua ad essere in Basilicata un’attività, nostro malgrado, nebulosa. Purtroppo è come se si voglia nascondere qualcosa, non solo a noi, ma soprattutto ai Lucani.
Il 3 novembre del 2015, abbiamo fatto richiesta agli Uffici regionali del piano d’ambito previsto dall’art. 16/bis della Legge Regionale n. 6 del 2001, che disciplina le attività di gestione dei rifiuti, abbiamo richiesto, altresì, l’analisi dei costi attraverso cui è stata determinata la tariffa del sevizio pubblico di gestione integrata dei rifiuti nonché le modalità per la sua riscossione e della destinazione dei proventi tariffari.
A seguito di tale richiesta, la risposta dell’Ufficio Regionale competente è stata omissiva, poiché rispetto alla documentazione che abbiamo richiesto ci è stato semplicemente risposto che è in corso la redazione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti.
Ma è evidente che noi non abbiamo chiesto la documentazione relativa al nuovo Piano rifiuti, ma quella dalla quale si desume come fino ad ora sono state determinate le tariffe di smaltimento dei rifiuti.
In data 3 Dicembre 2015, abbiamo risposto agli Uffici, che, stranamente, non avevano inteso, precisando che la nostra richiesta si riferiva alla documentazione pregressa riguardante la gestione dei rifiuti e, quindi, la modalità con la quale sono state stabilite le tariffe, dal 2001 ad oggi.
A distanza di oltre due mesi, la Regione Basilicata non ha dato alcuna risposta.
Questo silenzio è indice di un atteggiamento ostruzionistico e poco trasparente sulla gestione dei rifiuti in Basilicata. Riuscire a comprendere come sono determinate le tariffe del servizio pubblico di gestione dei rifiuti e le modalità della loro riscossione sembra essere un’impresa impossibile.
Lo stato di fatto dimostra come l’assenza di regolamentazione ha portato ad una deregulation del servizio: la Provincia e la Regione stabiliscono dove i Comuni devono smaltire i loro rifiuti, ma chi stabilisce le tariffe? I Comuni, i gestori? Dovrebbe essere la Regione a fissare quantomeno i criteri. Ma questo sistema integrato di tariffazione c’è? Attendiamo risposta da Pittella. A noi sembra esserci più un’anarchia determinata dai vari gestori. E a pagare sono i cittadini.