Sulla lottizzazione Il Quadrifoglio interviene anche l’Ente Parco della Murgia Materana, in virtù del fatto che il nuovo quartiere insiste nei pressi della chiesa rupestre Cristo La Gravinella località Le tufare. Riportiamo di seguito la nota integrale.
Ente Parco in apprensione per la lottizzazione nei pressi della chiesa rupestre Cristo La Gravinella località Le tufare
L’edificazione prevista nei pressi di Cristo la Gravinella è uno dei quartieri di edilizia privata già indicata nel PRG ’75 di Piccinato e di cui si è preso atto nel PRG ’99 di Nigro e nei successivi strumenti urbanistici.
Da quando è stata prevista questa edificazione in area privata, molte cose sono cambiate. Con L.R. n° 11/1990 è stato istituito il Parco Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano che ha definito i suoi confini prendendo atto del limite urbano della città di Matera ponendosi come obiettivi la conservazione e la valorizzazione dell’habitat rupestre, la protezione degli ecosistemi naturali, la ricostruzione delle comunità biotiche, nonché la tutela di tutte le emergenze geologiche, speleologiche, storiche, preistoriche e culturali presenti nell’area del Parco.
Come non essere al fianco delle associazioni MUV e BRIO, che si ringraziano vivamente per aver richiamato l’attenzione della città su una questione così importante: la lottizzazione, già in fase di attuazione, nei pressi della Chiesa Rupestre Cristo La Gravinella in località Le Tufare. Tale intervento edificatorio, infatti, pur insistendo in ambito urbano, risulta invasivo per l’ambiente circostante a causa delle conseguenti alterazioni permanenti che comporta sullo stato naturale delle aree limitrofe, ciò non solo per l’evidente impatto visivo ma, soprattutto, per la particolare connotazione morfologica, storica-culturale e naturalistica-ambientale di tutta la zona adiacente.
L’Ente Parco, pur non essendo competente in ambito urbano, sito in cui ricade la lottizzazione Quadrifoglio, condivide fortemente le manifestate preoccupazioni e si unisce all’allarme lanciato dalle associazioni in quanto questa edificazione è stata prevista in un’area altamente sensibile, a ridosso di valenze ambientali, storiche e culturali di assoluto pregio. Rammarica il fatto che di tali evidenti problematiche, conseguenti alla realizzazione di tali opere di urbanizzazione ed edilizia privata, non si sia tenuto conto all’atto della pianificazione delle zonizzazioni e neppure nelle successive fasi di approvazione delle progettazioni esecutive.
Allo stato attuale risulta scontato per l’Ente Parco chiedere la sospensione di tale lottizzazione per i gravi effetti che comporta sull’ambiente circostante, ma va considerato che sono presenti diritti privati da tempo acquisiti, la tutela dei quali porterebbe a sicuri contenziosi tra pubblico e privato.
Una cosa è certa, l’Ente Parco si attiverà immediatamente per verificare il rispetto dei limiti di confine dell’ambito urbano e delle eventuali violazioni derivanti dalla invasione dell’area protetta adiacente, conseguenti all’esecuzione del progetto approvato.
L’allarme lanciato porta, tuttavia, a riflettere anche su altre questioni concernenti la pianificazione urbana e il governo del territorio. Ci riferiamo alla perdurante assenza di una pianificazione moderna capace di affrontare e risolvere situazioni come queste, che derivano da una non corretta visione, all’epoca delle previsioni di piano, dello sviluppo del territorio e dalla sottovalutazione delle peculiari prerogative riferite alla identità storica e culturale della città. Da qui emerge la necessità di prevedere una pianificazione, più efficace ed efficiente, che preveda anche la possibilità di contrattare con i privati
l’eventualità di trasferire le edificazioni, in tutto o in parte, in altro sito.
Allora, perché non tentare di percorrere la strada della perequazione in altro ambito urbano? Ciò aiuterebbe a conciliare gli interessi contrastanti, risolvendo il problema del privato nel rispetto dell’ambiente. Di conseguenza, sulle aree liberate dall’intervento edificatorio si potrebbe prevedere un progetto di riqualificazione e valorizzazione del paesaggio e del “parco urbano”.
E’ questo il momento di accelerare nell’approvazione degli strumenti urbanistici, ormai da troppo tempo in fase di stallo, anche per poter mettere riparo a situazioni come quella della lottizzazione di Cristo la Gravinella che sono state determinate da una non particolare attenzione alle valenze e peculiarità naturali, storiche e culturali del nostro pregevole territorio.
Il Presidente dell’Ente Parco Murgia Materana, Pierfrancesco Pellecchia
Sulla vicenda che riguarda la lottizzazione Quadrifoglio interviene per opportune precisazioni il Presidente del Consorzio Urbanistico “Quadrifoglio” Architetto Lucia Gaudiano. Riportiamo di seguito la nota integrale.
Dopo l’ennesima presa di posizione in merito alla Lottizzazione Quadrifoglio è doveroso fare un po’ di chiarezza, mediante una operazione verità, viste le inesattezze e molte falsità in merito alla stessa lottizzazione.
La storia del “Quadrifoglio” parte dal lontano 1987, quando il Parco della Murgia Materana non era stato ancora istituito, la sua perimetrazione, infatti, viene individuata solo nel 1990 con la L.R. n.11 escludendo, ovviamente, ciò che era stato già normato tre anni prima da strumento urbanistico diverso: prima verità: la lottizzazione non è all’interno del Parco della Murgia.
Salta quindi all’occhio il grossolano errore di perimetrazione dell’area interessata dai lavori di urbanizzazione riportata nell’ortofoto fatta circolare in questi giorni su vari siti di informazione, in cui erroneamente si è circoscritta un’area molto più ampia dell’effettiva perimetrazione della lottizzazione, fino a comprendere anche aree del Parco che invece sono decisamente escluse (ad esempio Le Aie di Colangiuli, e la stessa Chiesa di Cristo alla Gravinella).
Ritornando al 1987, la Delibera di C.C. n.106 approvava un progetto ambizioso: la riqualificazione di un’area, quella della Gravinella, molto degradata lungo la fascia ferroviaria di Matera Nord, a ridosso del popoloso quartiere di san Pardo.
Non dimentichiamo che il primo condono edilizio del 1985 aveva già prodotto i suoi effetti: baracche in tufo, strutture precarie con ampie coperture in amianto invadevano una vasta area di più ettari, concentrandosi proprio in prossimità dell’area verde della Gravinella di cui oggi si parla tanto.
Per oltre 25 anni tale fatiscenza si è affiancata ad ulivi secolari e noci giganteschi alle spalle della stazione di Villa Longo, proprio là dove si sono, per anni, allevati cavalli in abusive ed insane stalle di fortuna.
Ma di tutto questo nessuno ha mai detto nulla; nessuna associazione culturale materana sentiva di dover scendere in campo per difendere quella terra!
Dall’87 ad oggi sono stati coinvolti, nel complesso iter autorizzativo, tutti gli Enti preposti alla tutela del patrimonio artistico-culturale nonché paesaggistico, oltre che tutte le società di erogazione di servizi preordinati al rilascio di autorizzazioni propedeutiche al Permesso di Costruire; dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata alla Soprintendenza Archeologica, dall’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata al Dipartimento Ambiente e Territorio, dall’Ufficio regionale per le Produzioni Vegetali al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità, senza tralasciare ovviamente il Corpo Forestale Dello Stato, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le Ferrovie Appulo Lucane S.r.l., i Vigili del Fuoco, Enel Distribuzione S.p.A., Eni Italgas, Acquedotto Lucano S.p.A., Telecom Italia S.p.A.; ci sembra di non aver dimenticato proprio nessuno.
Finalmente nel 2011 si riesce a dare avvio ad un progetto lontano che grossolanamente viene chiamato “Lottizzazione”, ed in realtà si tratta di un vero e proprio progetto di recupero in cui nulla è tralasciato; si è tenuto conto non solo delle preesistenze edificate ma si è cercato di salvaguardare il più possibile le caratteristiche morfologiche e naturalistiche dei luoghi.
Con grande attenzione si è cercato di riutilizzare tutto il materiale di scavo dei lotti per la formazione dei rilevati stradali nelle zone di riempimento, sono state individuate isole ecologiche per la raccolta di tutti i detriti abbandonati nell’area, trattata per lungo tempo come discarica, previa bonifica delle porzioni interessate da amianto, si è proceduto al trapianto delle piante di ulivo secolari, ed altre saranno trapiantate appena l’andamento dei lavori lo consentirà, per accoglierle nel grande Parco Urbano di 2 ettari previsto nella zona centrale della lottizzazione.
Si parla, con notevole dose di superficialità, di rischi per la chiesetta rupestre di Cristo La Gravinella: bene, il fabbricato della lottizzazione più prossimo alla chiesetta dista circa 200 metri! E la lottizzazione, date le caratteristiche dei fabbricati, la notevole distanza e la orografia del terreno, non ha alcun impatto visivo con la chiesetta!
Peraltro, molte preesistenze, ed anche fabbricati recentemente realizzati lungo la strada de La Vaglia si trovano davanti alla chiesetta e sono ad essa molto più vicini, ma nessuno ha mai detto nulla.
A questo punto ci poniamo degli interrogativi: Perché ora? Perché si è deciso di entrare a gamba tesa, con enorme scorrettezza, da parte di molte sedicenti associazioni ambientaliste, proprio in un momento di grande confusione in città a causa di quanto sta accadendo per progetti presentati ai sensi della Legge 106/2011? Perché lo si è fatto nei riguardi di un intervento di recupero urbano che negli anni ha ricevuto tutte le possibili autorizzazioni, che più volte sono anche state rinnovate?
Spero che qualcuno si renda conto del danno che si sta arrecando, soprattutto in un momento come questo, con la speranza che nessuno verrà, un giorno, chiamato a risponderne.
Vista la scesa in campo dell’Ente Parco, mi auguro che realmente si attivi per la verifica del paventato sconfinamento e resto sin da ora in attesa di pubbliche scuse da parte dell’Ente.
Il Presidente del Consorzio Urbanistico “Quadrifoglio” Architetto Lucia Gaudiano.
Nella planimetria in copertina e in basso viene illustrato il perimetro del complesso urbanistico redatto dallo studio dell’Architetto Lucia Gaudiano, Presidente del Consorzio Urbanistico “Quadrifoglio”.
Siamo felici della presa d’atto del Parco e siamo certi di un suo impegno sia nella valutazione delle problematiche concernenti i diritti di edificabilità sull’area e la loro risoluzione, sia nella spinta che saprà fornire affinchè si adottino strumenti urbanistici compatibili con il patrimonio storico, naturale e architettonico consegnatoci.
Siamo lieti e apprezziamo l’intervento in risposta dell’Ente Parco Murgia, ugualmente sdegnato sull’evoluzione in chiave distruttiva ed invasiva della lottizzazione sull’area rupestre e naturalistica della Gravinella. E’ una violenza tanto immane quanto aggravata dglio ingiustificati motivi, quella che è sottesa a questo intervento edificatorio perchè colpisce al cuore una delle aree più significanti del territorio materano, anche rispetto alla memoria collettiva.
Auspichiamo che tale giusto intervento istituzionale dell’Ente Parco segni l’avvio di un’argine alla bruttura in atto e stoppi le minacce successive e future ai margini del Parco della Murgia.
Abbiamo bisogno anche di questi pronunciamenti visrtuosi sul governo del territorio locale per fermare la deriva cementificatrice e barbarica in corso a Matera
ass. B.R.I.O. BRILLANTI REALTA’ IN OSSERVAZIONE – SEDE OPERATIVA DI MATERA
l’arch. Gaudiano avrebbe potuto fornire la perimetrazione esatta dell’area sovrapponendola a quella di dominio pubblico della perimetrazione ZPS/SIC..si ribadisce che la Chiesa NON è interessata dalla lottizzazione come più volte esplicitato e come da richiesta di correzione fatta ai diversi quotidiani online che erroneamente avevano titolato il comunicato..detto ciò è indubbio l’impatto, ed era questo l’unico intento del MUV, che una lottizzazione importante come quella denominata ‘Quadrifoglio’ possa avere sul sistema ecologico e storico-naturale de La Gravinella e che forse un buffer di soli 150 mt dall’area non è sufficiente a garantirne la salvaguardia…attendiamo che il Parco faccia gli accertamenti riguardo all’esatta perimetrazione dell’area..fermo restando di non essere convinti dell’importanza della lottizzazione rispetto alla zona su cui gravita e rigettiamo qualsiasi forma di minaccia..velata o no!
Anche in questo caso la “RIQUALIFICAZIONE” si realizza con una “CEMENTIFICAZIONE”…forse è il momento di ripensare ad un’architettura più sostenibile e compatibile, che vada al di là delle autorizzazioni.
In relazione alle recenti vicende “quadrifoglio” e ” mulino Alvino-via Dante”, ma a Matera è prevista una superficie su cui davvero è proibito costruire?
temiamo che i costruttori abbiano carta bianca su dove costruire e si stanno rivelando molto speculatori
Un appoggio da parte del Parco della Murgia ha più valore di un semplice sostegno. Ci fa capire che la nostra preoccupazione è motivata e condivisibile.
Ci fa capire che in questa città è necessario rimanere molto vigili, perché le mani dell’edilizia selvaggia si muovono in fretta. Anche io, come Rocco sono persuaso dal fatto che il Parco farà tutte le verifiche possibili per capire se i lavori della lottizzazione riguardano anche il Parco e l’area rupestre.
Per quanto concerne la nota dell’arch. Gaudiano.
A noi sembra di essere stato piuttosto chiari, dicendo nel servizio del tgR che la chiesa di Cristo alla gravinella non rientra nei lavori di lottizzazione e che la nostra preoccupazione era per l’area rupestre sovrastante.
Anche il Comunicato parla chiaro a proposito della Chiesa.
L’unica perplessità, sempre manifestata, era proprio nei confini esatti dei lavori di lottizzazione, per questo ci possiamo scusare per una planimetria approssimativa ma perché non si forniscono i confini esatti allora dei lavori? Le nostre azioni sono frutto di un sincero timore per l’area e una vorace voglia di essere rapidamente rassicurati.
A proposito di questo passo del comunicato: “Spero che qualcuno si renda conto del danno che si sta arrecando, soprattutto in un momento come questo, con la speranza che nessuno verrà, un giorno, chiamato a risponderne.”
Ora io mi chiedo se sia opportuno minacciare associazioni e lo stesso Parco della Murgia che da tempo lavorano in modo spesso volontario per l’esclusivo bene del territorio e che semplicemente esprimono una profonda preoccupazione su un area così importante dal punto di vista naturale e culturale? Noi siamo i primi a desiderare di essere smentiti. Per questo chiediamo un esatto perimetro dei lavori in quella zona.
in modo sempre volontario o addirittura rimettendoci di tasca propria per tutelare il territorio dai tanti speculatori
Ringraziamo l’arch.gaudiano per aver voluto fornire la sovrapposizione della planimetria esatta della lottizzazione all’immagine pubblicata dal MUV. Rileviamo l’errore commesso da noi rispetto alla perimetrazione reale della lottizzazione, ma teniamo a precisare che non pensavamo di dover produrre una carta tecnica..l’intento era fornire un’immagine descrittiva e approssimativa dell’area interessata dall’intervento urbanistico così come da legenda fornita a corredo dell’immagine inviata ai quotidiani. Appare evidente che l’approssimazione si attesta attorno ad un errore del 10-15% del perimetro effettivo. Rimane l’interrogativo riguardo alla realizzazione di parte della lottizzazione anche in area Parco e per maggiore chiarezza anche di chi legge spiego: 1. poligono magenta (viola): area approssimativa della lottizzazione; 2. poligono rosso: area effettiva della lottizzazione fornita dall’architetto; 3. poligono ciano (celeste): area zps/sic fornita dal sito del ministero ambiente.
Ci preme sottolineare che, con le dovute richieste di precisazioni, il nocciolo della questione non è di quanto il MUV abbia sbagliato nel tentativo di delineare il perimetro della lottizzazione su cui il Parco sta facendo le opportune verifiche, ma una serie di contraddizioni urbanistiche su un’area a forte valenza ambientale con una serie di manufatti rupestri resi irrecuperabili dagli sbancamenti che stanno avvenendo nella lama della gravinella.