CONFIMPRESE MATERA SU VICENDA GEOGASTOCK
L’Associazione Sindacale Datoriale “CONFIMPRESE Matera” in merito al progetto di stoccaggio di gas naturale in Valbasento, facendo riferimento al Comunicato emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico in data 26 luglio 2010 con il quale si informava:
- di aver svolto il 23 luglio 2010, presso il Ministero, la prima riunione di coordinamento “valbasento” per le iniziative connesse al progetto di stoccaggio di gas naturale nei comuni di Pisticci, Ferrandina e Grottole con l’obiettivo di promuovere un ambito favorevole alla realizzazione degli investimenti, in una logica di sviluppo locale stabile e duraturo;
- che dal confronto emerse che gli Enti territoriali concordavano sulla utilità di costituire un tavolo di confronto;
- che, sempre nel corso della stessa riunione, furono definite le modalità e le tematiche da affrontare, nonché gli ulteriori soggetti da coinvolgere, quali le associazioni di categoria imprenditoriale unitamente alle rappresentanze sindacali dei lavoratori;
- che si discusse sulle iniziative atte a favorire la fase di sviluppo operativa del progetto di stoccaggio, in modo da assicurare una positiva ricaduta dell’investimento sul territorio;
- che al termine dell’incontro si convenne di convocare per il mese di settembre 2010 presso il Ministero la successiva riunione con i soggetti interessati;
ritienendo, dopo un anno esatto da quell’incontro, non più procrastinabile la costituzione e la convocazione del tavolo di coordinamento per riprenderne la discussione volta alla definizione di tutti gli atti e adempimenti necessari al concreto avvio del progetto di stoccaggio del gas e delle conseguenti ricadute stabilite in favore del territorio e delle sue popolazioni tenendo conto, anche, che tutto il tempo trascorso sia stato abbastanza utile e congruo per i necessari confronti istituzionali per definirne gli aspetti relativi all’investimento economico/produttivo e alla salvaguardia ambientale, con una nota, a firma del Segretario Territoriale Giuseppe Trupo, inviata al Ministro Romani, al Presidente De Filippo, al Presidente Stella e ai Sindaci dei comuni di Pisticci, Ferrandina e Salandra ha sollecitato gli stessi ad adoperarsi in tale direzione.
GEOGASTOCK, LA POSIZIONE DI CONFINDUSTRIA BASILICATA
Confindustria Basilicata ritiene importante creare condizioni di contesto utili alla realizzazione del sito produttivo di Geogastock in Valbasento. L’attrazione degli investimenti, con l’apporto di nuove risorse, nuove competenze e con l’aumento dell’offerta di lavoro, rappresenta infatti una delle leve principali per rilanciare la competitività, e quindi la crescita economica del nostro territorio. Ma, come sempre, gli imprenditori hanno necessità che la politica, i governi territoriali e, più in generale, il territorio diano loro certezze sulle volontà, sulle regole e, quindi, sui tempi di attuazione degli iter autorizzativi. In tal senso, ancora una volta, intendiamo sensibilizzare le istituzioni verso un orientamento alla cultura d’impresa che rappresenta, oggi più che mai, la strada principale per garantire progresso economico e sociale.
GEOGASTOCK: BENEDETTO (IDV), LA QUESTIONE TORNI AL TAVOLO POLITICO DEL CENTROSINISTRA E A QUELLO ISTITUZIONALE DI COMMISSIONI E CONSIGLIO REGIONALI
“Non mi intriga il “giallo” tutto interno al Pd sui favorevoli e i contratti (veri e presunti) al programma Geogastock in Valbasento che, come tutti i gialli che si rispettano, ha una trama di suspence e qualche immancabile protagonista che si defila all’ultimo momento dal luogo del delitto. Del resto il giallo dell’ “affaire gas russo in Basilicata” è stato oggetto, come si ricorderà, delle rivelazioni di Wikileaks circa forti interessi di privati e diplomazie di vari Paesi”. E’ quanto sostiene il capogruppo di IdV alla Regione Nicola Benedetto, per il quale “sarebbe ora piuttosto che il dibattito, tutto interno al Pd e ai sindaci di Salandra, Ferrandina e Pisticci, si trasferisse sul piano politico nella coalizione di governo regionale e sul piano istituzionale nelle Commissioni competenti e nell’aula del Consiglio Regionale”.
“Strattonare il Presidente De Filippo per sollecitarlo a forzare i tempi di attuazione del progetto senza un ulteriore approfondimento di verifica e monitoraggio su tutti i fattori che riguardano la sua compatibilità rispetto alle attività produttive del territorio, l’ambiente, la salute dei cittadini – afferma Benedetto – non è certamente un’operazione degna della strategia di condivisione che in ogni occasione viene affermata a parole. Peggio ancora, far finta che non esistano autorevoli pareri di contrarietà, di natura tecnico-progettuale e tra associazioni ambientaliste e comunità locali – dice il capogruppo di IdV – non fa parte del metodo di amministrare la Regione che il centrosinistra si è dato con il programma di legislatura. Non so, francamente, se una ventina di posti di lavoro stabili e due-tre milioni di euro di royalties possano rappresentare una contropartita accettabile e tanto meno se è solo un problema di contrattazione economica, nel senso indicato dal sindaco di Pisticci che vorrebbe qualche centinaia di migliaia di euro in più. Quello che invece per me è una priorità riguarda il disegno a breve, medio e lungo termine del futuro della Valbasento che contenga il rilancio dei programmi di reindustrializzazione, la salvaguardia di attività produttive in crisi, il collegamento con il Distretto Agro-Alimentare del Metapontino, il completamento e la piena funzionalità dell’aeroporto Mattei, la realizzazione del Distretto Turistico. In sintesi – sottolinea Benedetto – prima bisogna pensare a quale sviluppo vogliamo realizzare in Valbasento-Metapontino e poi verificare la compatibilità con i piani della Geogastock”.
Nicola Benedetto, Consigliere regionale IDV
BRAIA (PD) SU VICENDA GEOGASTOCK
Per rilanciare l’economia regionale serve un’azione coraggiosa, decisa e tempestiva a prescindere se si tratti di riforme della pubblica amministrazione, di rilancio industriale o di energia da idrocarburi, fonti rinnovabili o di stoccaggio di gas.
Si sono rincorsi in questi ultimi giorni comunicati stampa e dichiarazioni che hanno riportato alla ribalta della cronaca regionale una vicenda che seguo da tempo in maniera continua, attenta e puntigliosa nella consapevolezza che materie come quelle legate al rilancio economico della regione ed agli effetti legati alla risorsa Energia, impattano, oggi come non mai, in maniera straordinaria sul “sentiment” del cittadino comune che non riesce a spiegarsi come si può, in una terra quale è la Basilicata, piena di risorse naturali e con un paesaggio straordinario, in alcuni casi, stentare a vivere in maniera dignitosa.
Le risposte sicuramente sono tante ed anche in parte complesse ed articolate, non tutte credo imputabili ad una inefficace azione politica-amministrativa, la quale anche se non immune da responsabilità, viene a più riprese riportata a modello per le altre regioni italiane da importanti agenzie specializzate o dallo stesso Governo nazionale.
Della complessità e articolazione mi preme segnalare, in questo contesto, alcune delle principali questioni sottese alle vicende: la prima sarebbe la presunta scarsa contropartita (credo reale solo per la prima concessione Eni) che le compagnie petrolifere ed il Governo centrale riservino alla Basilicata nonostante l’importante apporto che si dà alla riduzione della bolletta energetica nazionale; la seconda sarebbe quella di elevare al massimo le azioni di monitoraggio dell’ambiente da salvaguardare dalle possibili attività inquinanti, per tutelarlo e valorizzarlo nelle sue straordinarie capacità attrattive che potenzialmente ha nei settori dell’ambiente, del turismo e dell’agricoltura di qualità; la terza è la tempestività delle iniziative che vanno intraprese per sburocratizzare il sistema, velocizzare e rendere trasparenti le procedure di concessione delle autorizzazioni e degli incentivi, quando esistenti, rilanciare l’economia superando pericolosi e spesso inutili tatticismi che rischiano di scoraggiare, sino al punto di far desistere, anche il più convinto degli investitori, impoverendo ulteriormente un territorio che non è sempre in grado di esprimere, soprattutto in alcuni settori, imprenditori locali di livello mondiale in grado di fare investimenti di centinaia di milioni di Euro per stare nel mercato e vincere la concorrenza .
La vicenda Geogastock per certi versi è emblematica, al punto in cui a distanza di oltre 4 anni dall’inizio delle procedure autorizzative, e ad oltre un anno (Giugno 2010) dell’autorizzazione concessa dal Comitato tecnico regionale della Basilicata per quanto riguarda il nulla osta di fattibilità agli impianti ed alle attività di interramento del gas nel sottosuolo (pozzi petroliferi esausti), torna a materializzarsi il rischio di dover ancora prolungare i tempi di attesa per la firma dell’intesa rendendo critica, se non a rischio, l’intera iniziativa imprenditoriale .
Tale evenienza, infatti, rischierebbe di vanificare un investimento sul ns. territorio di oltre 200 Meuro con un potenziale occupazionale, diretto ed indiretto, nella fase di cantiere di oltre 130 unità e, a regime, di circa 25 persone oltre ad una contropartita economica non certamente irrisoria per i comuni interessati che, unita a quella destinata direttamente alla Regione Basilicata (l’ente ne potrebbe aggiungere altre in futuro), potrebbero costituire un fondo importante da utilizzare proprio al rilancio dell’intera Area Valbasento.
Tale evenienza, da scongiurare assolutamente, diventa incomprensibile se sui temi delle contropartite ambientali e delle misure di tutela del territorio, sacrosante ed indiscutibili, siano state consumate non poche riunioni e dibattiti pubblici, consigli comunali aperti conclusi con approvazioni di delibere di assenso ed affrontate poi, con dovizia di attenzione e competenza, da un tavolo tecnico composto da autorevoli esponenti dei dipartimenti interessati che, credo e spero, abbiano ridefinito al meglio nell’ultimo anno di tempo appena trascorso i dettagli dell’intesa, che al netto di ulteriori e migliorative limature credo si debba e si possa considerare definito.
Certamente tutto è migliorabile e credo che sino all’ultimo il presidente De Filippo, a cui andrebbe dato il mandato di chiudere l’intesa, non lesinerà impegno nel rendere ancora più importante, soprattutto sotto il profilo occupazionale, i benefici di un’operazione che, è bene sottolineare, utilizza un’infrastruttura che si è venuta a creare dopo la fase di estrazione di petrolio oramai terminata da oltre 20 anni dove sarà allocato gas che è di proprietà altrui e non proviene dalle nostre viscere ma che in essa dovrà essere iniettata .
Credo che non si tratta di schierarsi a favore o contro le posizioni del presidente De Filippo o del capogruppo Viti, del collega Santochirico o del nostro presidente del Consiglio Folino, del sindaco di Salandra o Ferrandina piuttosto che del comune di Pisticci che sono certo, sono animati tutti dalla volontà di fare il meglio per la nostra regione, ma sto dichiaratamente dalla parte di chi è disposto a lavorare giorno e notte per acquisire tutti gli elementi utili a definire nel breve giro di qualche giorno una strategia che arrivi immediatamente a dare un risultato, che salvaguardi il territorio, che sviluppi la nostra economia, che crei occupazione, che utilizzi al meglio le nostre risorse naturali per il bene della collettività e non “di” o “per” qualcuno, che dia una risposta in tempi celeri e soprattutto definiti a chi attende da anni un esito alla vicenda.
Il “tempo” che, troppe volte in politica ha un valore residuale, per l’impresa e per l’economia è un valore imprescindibile sino a poter significare di cogliere o perdere un’opportunità di business o di mercato, tale concetto ritengo che assuma ancora più valore in un momento in cui pochi investono per paura di sbagliare o per le caratteristiche di un mercato globale in continuo movimento che sposta le convenienze degli investimenti in tempi rapidissimi, in cui la disoccupazione ha raggiunto livelli record anche in Basilicata ed il Pil, non solo quello nazionale, è prossimo allo zero.
Luca Braia, Consigliere regionale PD
caro Luca sono perfettamente daccordo! Ma sai le vicende ARPAB sui dati o meglio non dati, sul monitoraggio inesistente dei pozzi petroliferoi ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc gli altri li metti tu creano un attimino di (diciamo) perplessità!!ALLORA E’ DIFFICILE FAR PARTIRE UN MONITORAGGIO SERIO VEDI VAL D’AGRI VEDI VAL BASENTO VEDI TITO VEDI FENICE VEDI CEMENTERIA!! Poi vedrai che il resto viene da sè perchè lo sviluppo anzi scriviamo SVILUPPO che riguarda l’intera popolazione della Basilicata la vogliono tutti. P.S. VOLEVO RICORDARE LA CITTA’ DELLO SPAZIO DOVE’?????????
INSOMMA VOLEVO PRATICAMENTE DIRE CREIAMO CONDIZIONI CHE FINALMENTE DIANO FIDUCIA ALLA POPOLAZIONE DELLA BASILICATA ED IL RESTO SARA’ PIU’ FACILE. MI SEMBRA INVECE UNA CORSA UNIDIREZIONALE A METTERE SUPPOSTE DI QUALSIASI DIMENSIONE CON IL POPOLO IN POSIZIONE IDONEA A RICEVERLE…………………..DEMOCRAZIA PARTECIPATA CHI?COME?DOVE?QUANDO?
In altre regioni d’italia,romagna in testa,fanno a gara per avere un’impianto di stoccaggio gas che tra l’altro è strategico per lo stato e sopratutto per la nostra regione.
Quell’impianto è stato in val basento attivo per 20 (Agip),senza che nessuno se ne sia accorto,e non è morto nessuno ed ora spuntano fuori tutti questi falsi ambientalisti che non sanno neppure di cosa parlano,basta che sentono gas e petrolio,cominciano le crociate,guidando un’auto azionata con il vino!!!!!!!!!!.
Vi rendete conto che questa è l’ennesima occasione per creare sviluppo in questa regione?vi siete accorti che la basilicata è ultima in tutto?
Questa attività darà slancio e solleverà l’umore di tutti,siamo alla frutta ve ne siete accorti???
Forza politici svegliate questa regione,altrimenti tra non molto saremo accorpati a puglia e campania.
meglio vendere la basilicata agli sceicchi degli emirati arabi, ne avremmo solo benefici, popolazione compresa.