La deputata Mirella Liuzzi e i consiglieri comunali Antonio Materdomini di Matera e Giancarlo Gervasio di Lavello, tutti esponenti del Movimento 5 Stelle, in una nota congiunta denunciano “la fallimentare gestione dei rifiuti in Basilicata. da Matera fino a San Nicola di Melfi, una via lastricata di rifiuti”. Di seguito la nota integrale.
L’inefficienza sulla gestione dello smaltimento rifiuti della Regione Basilicata, della Provincia di Matera e del Comune di Matera, potrebbe arrivare a costare ai contribuenti materani altre 20.000€ in soli 4 giorni, a causa del trasporto dei rifiuti dalla provincia di Matera all’inceneritore Fenice. Infatti da martedì mattina fino a domani 1 Aprile, quasi tutti i comuni del Materano sono tornati a conferire nuovamente i propri rifiuti nell’inceneritore di San Nicola di Melfi. Questo accade dopo che addirittura il comune di Matera lo scorso venerdì 25 marzo con un’ordinanza disponeva che il pattume prodotto nella città dei Sassi, in assenza di alternative, venisse abbancato temporaneamente nell’area di conferimento interna al V settore presso la discarica di La Martella, prevedendo un’ ulteriore spesa di 850mila euro per lavori di adeguamento dell’impianto, che saranno finanziati dalla TARI 2016, così come indicato nella delibera di giunta numero 75/2016. Una vergogna che sottolinea nuovamente l’incapacità dell’attuale amministrazione materana di gestire l’emergenza rifiuti, dopo che in campagna elettorale era stata più volte citata la strategia “rifiuti zero”, prendendola direttamente dal programma del M5S.
I politici che dovrebbero gestire “Matera Capitale della Cultura 2019” sono gli stessi che non sono in grado di gestire lo stato di emergenza rifiuti, emergenza di cui loro stessi sono la causa. Tra un elogio e l’altro sui flussi turistici della Pasquetta a Matera, provvedevano ad accatastare i rifiuti in discarica a La Martella, pronti per essere poi spediti con costi maggiorati da un capo all’altro della Regione, destinazione inceneritore Fenice. Lo stesso inceneritore che dal 2001 continua ad inquinare le acque del sottosuolo con metalli pesanti, in barba a tutte le prescrizioni di legge.
Il 5 Aprile l’Osservatore regionale affronterà la questione rifiuti: ci auguriamo che in quell’occasione venga deciso il ritiro della delibera materana e la fine dei viaggi della speranza dei rifiuti verso Fenice.
Il dato di fatto è che la raccolta differenziata in Basilicata è ferma al palo con il 27,6% (rapporto ISPRA anno 2014) con il risultato che oggi vediamo e con la Provincia di Matera ferma al 20,9%. Ovviamente a pagare le conseguenze della pessima gestione dei rifiuti, in denaro e salute, saranno sempre i cittadini.
Mar 31