Giovedì 20 novembre 2014 a Scanzano Jonico sono partite le manifestazioni per celebrare l’undicesimo anniversario della protesta lucana contro il decreto dell’allora governo Berlusconi che faceva di Scanzano il deposito nazionale dei rifiuti nucleari.
I relatori dell’evento organizzato dall’associazione “ScanZiamo le scorie”, hanno sottolineato la necessità di porre la massima attenzione alle prossime definizioni del governo in materia di depositi nucleari in quanto il pericolo sembra tutt’altro che scongiurato. Per questo si attende con una certa trepidazione la data del 3 gennaio prossimo entro la quale la Sogin pubblicherà i siti idonei tra i quali sarà scelto quello italiano così come prevede un’intesa europea.
I sindaci convenuti hanno mostrato sensibilità e attenzione su tutte le tematiche relative alla tutela della salute e dell’ambiente anche alla luce degli ultimi accadimenti.
Nel suo intervento, il Sindaco di Pisticci Vito Di Trani, ha richiamato lo screening radiometrico, chiesto dal Comune di Pisticci, sui campioni prelevati negli impianti di Tecnoparco affermando che non è da sottovalutare la presenza di radionuclidi, certificata da ARPAB, nei reflui del petrolio che vengono smaltiti a Pisticci Scalo, materia questa che sarà approfondita martedì prossimo in regione.
Altro episodio a destare allarme è la rottura nel territorio di Pisticci, avvenuta nei giorni scorsi, all’oleodotto Viggiano – Taranto. Poco conta se si tratta di sabotaggio o altro perché l’unica certezza è l’ennesimo episodio di inquinamento del territorio che mette in risalto la fragilità del sistema e la scarsa tutela dell’ambiente. Sui luoghi dell’incidente, dopo le operazioni preliminari di bonifica, sono in corso delle indagini da parte di ARPAB in relazione alla qualità dell’aria e della terra con piano di caratterizzazione sollecitata dal Comune.
È stata ribadita la richiesta di utilizzare le migliori tecnologie (BAT) nell’intera filiera del petrolio proprio per limitarne l’impatto ambientale. In questa direzione il Comune di Pisticci ha in essere delle collaborazioni con l’Università di Basilicata e con il Campus Biomedico di Roma.
Forte, infine, la preoccupazione mostrata dagli amministratori in relazione alla volontà del raddoppio delle estrazioni di greggio stabilita dal governo nazionale.