Il Consigliere comunale materano di Volt, Franco Di Lecce, in una nota, esprime alcune riflessioni sulla situazione di degrado che si registra a Matera per la mancata manutenzione del verde pubblico nei quartieri di Matera. Di seguito la nota integrale.
Così non va. La città vive uno stato di degrado e abbandono per la manutenzione delle aree verdi pubbliche e la pulizia delle periferie, come lamentano e sollecitano tanti cittadini, e per la situazione dei lavoratori del settore che da anni si sono occupati di manutenzione del verde urbano. Per questo intervengo per dire come la penso.
Ricordo che,in un comunicato dello scorso fine anno, sollecita i l’Amministrazione comunale ad impegnarsi di più rispetto al servizio di manutenzione del verde urbano che, nonostante fosse esternalizzato non dava i risultati che ci si aspettava, probabilmente per la carenza o l’assenza di controlli che si era tenuti a svolgere.
A distanza di cinque mesi circa, girando la città e parlando con i cittadini purtroppo devo registrare che le cose non sono cambiate, anzi sono peggiorate.
Infatti, non solo da ottobre a dicembre 2020 non si è fatto nulla per la pulizia delle aree verdi, e il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti.Ma da gennaio il servizio è stato sospeso mandando a casa 20 lavoratori che a tutt’oggi sono ancora disoccupati, e lasciando la città alla crescita selvaggia della vegetazione.
Inoltre dal primo aprile, non avendo preparato i bandi di gara, sono stati chiusi anche i parchi e i bagni pubblici lasciando a casa altri 15 lavoratori, impegnati nella gestione dei suddetti servizi.
Ricordo che nel mio intervento di dicembre 2020, auspicavo un segnale “verde” e di “discontinuità” rispetto al passato invitando al buon senso e ad una riflessione, per voltare pagina anche in relazione alla crisi pandemica che impone di fare le cose per tempo e per bene. Per evitare incertezze e precarietà ai lavoratori, garantendo allo stesso tempo alla città l’aspetto e il decoro urbano che merita , visto che è città turistica e capitale europea della cultura.
E’ vero che a fine aprile sono state aggiudicate le gare relative ai bagni pubblici, ai parchi urbani e al cimitero per un periodo di tre mesi; ma tutte al massimo ribasso, senza considerare il numero delle unità lavorative impegnate ed il costo orario del lavoro.
Sono state aggiudicate con ribassi eccezionali, con il risultato che la maggior parte dei lavoratori in forza ai suddetti servizi sono rimasti a casa disoccupati. Mentre alcuni lavorano facendo meno ore di quelle che facevano prima, con il risultato visibile della scarsa qualità del servizio, che non rispetta i parametri richiesti dal capitolato speciale di appalto.
Anche la gara del taglio dell’erba scaduta da pochi giorni è in fase di aggiudicazione e probabilmente sarà aggiudicata per fine maggio. Ancora una volta e anche per questa gara, la parte relativa all’offerta economica, è al massimo ribasso perché non prevede la salvaguardia del costo del lavoro, nonostante si considerino il numero delle unità lavorative e le ore settimanali.
Sicuramente verrà fuori un pasticcio generale che produrrà, anche qui, inevitabilmente problemi di qualità del servizio ed inserimento lavorativo del personale impiegato.
Sì, perché in questa gara è stato richiesto un progetto di inserimento lavorativo per lavoratori svantaggiati, poco attenzionato da questo ufficio, che vede attribuirsi nella griglia dei punteggi, solo un massimo di 15 punti su 90.
Ma questa è un altro tema che proveremo a trattare in altre occasioni visto che la Giunta a metà aprile, senza passare dal Consiglio Comunale, ha approvato una delibera di indirizzo con la quale, contrariamente a quanto previsto in diverse delibere di Consiglio, apre la gestione ad altri operatori economici e non solo alle cooperative di inserimento lavorativo che hanno per mission l’accompagnamento ad un percorso di orientamento e recupero delle abilità delle persone con fragilità e che ne fanno l’obbiettivo principale connesso alla corretta pulizia della città. Ovviamente sarebbe interessante che l’Amministrazione monitorasse l’effettivo inserimento al lavoro, perché occorre anche uscire da luoghi comuni e individuare chi in modo improprio utilizza strumenti normativi nobili per gestioni improprie.
Infatti già dal 1998 il consiglio comunale fece una scelta politica ben precisa e cioè di esternalizzare determinati servizi solo a cooperativedi tipo B per dare la possibilità, a quanti diversamente sarebbero restati ai margini della società, di integrarsi attraverso progetti individuali di inserimento lavorativo seguiti da assistenti sociali e psicologi in una rete di enti preposti a tali obbiettivi quali il Sert, il Wepe, il Cim ecc. sotto la supervisione delle politiche sociali del Comune.
Ritornando al problema dell’erba, con l’inizio del taglio a fine maggio o i primi di giugno quando la città sarà ormai immersa nell’erba alta con tutti i problemi che ne conseguono (per la presenza di serpenti, topi, lucertole e soprattutto zanzare, oltre al pericolo di incendio e della sicurezza a ridosso degli incroci e rotonde) lavorare tre ore al giorno per 18 ore settimanali, così come richiesto dal bando e intervenire solo sulle aree verdi e non sui marciapiedi, produrrà una immagine di città sempre sporca e degradata.
Concludendo mi rincresce affermare, con forte rammarico e delusione, che è stato disatteso l’auspicio di un vero cambiamento nella gestione di questi servizi per un 2021 all’insegna di una identità innovativa, profusa in campagna elettorale. Mi riferisco a parole come la qualità del lavoro e delle opere, l’attenzione verso gli ultimi, la sostenibilità, la legalità e la trasparenza. Tutto questo è stato completamente disatteso da parte degli assessorati preposti, riportando tutto in dietro nel tempo verso una gestione che non ha nessuna considerazione per la qualità del servizio, ma soprattutto per la dignità del lavoro e la precarietà dei lavoratori.
Credo per tanto che temi come la sostenibilità, il decoro urbano, la pulizia e il verde pubblico, fattori cardini per l’indice di gradimento di un’Amministrazione da parte dei cittadini e dei turisti, devono essere supportati da coperture finanziarie e da una buona programmazione, per evitare lo scempio che oggi è sotto gli occhi di tutti.
Pertanto credo che il lavoro svolto dagli assessorati all’igiene e alle politiche sociali non sia stato sufficiente per evitare questi problemi, che oggi ci troviamo ad affrontare verso tutta la cittadinanza. E quindi credo che sia necessario, quanto prima, ripristinare in modo dignitoso, anche in vista degli obbiettivi del nuovo Piano sociale di zona, il reintegro dei lavoratori del sociale e la programmazione del servizio con una gestione oculata, all’altezza del compito che la città ci chiede.
Nella foto l’erba alta nel quartiere di Spine Bianca in prossimità di un parco giochi (foto www.SassiLive.it)