Il Consigliere comunale Adriano Pedicini di Forza Italia torna ad occuparsi dell’emergenza che riguarda la discarica del borgo La Martella di Matera. “Sulla discarica – dichiara Pedicini – è stato oramai detto di tutto, ma ritengo doveroso rendere pubblico il documento di fine febbraio 2015 dei tecnici dell’Ufficio Ambiente della Provincia e dell’ARPAB in merito ad un sopralluogo allo scopo di verificare la corretta gestione. Ne consegue un drammatico rapporto inviato anche agli organi inquirenti.
La politica delle cose concrete è la grande assente, nessuno parla di programmi e di come realizzarli, chi governa pensa solo al riproporsi sulla poltrona più alta della città. Tutto ciò senza dar conto di quel che si è fatto, al programma mai realizzato e per rimediare, si tenta di nascondere la realtà, di ribaltare la verità dei disastri creati in questi anni di abbandono amministrativo. La discarica è l’evidenza di questa sciagura, è opportuno che i cittadini sappiano; la sua chiusura è ovvia, certa, non ci sono dubbi anzi, quel che stupisce è verificare come questa sia ancora aperta nonostante gravi e ripetute inadempienze; nonostante documenti ufficiali ne constatino la palese incapacità gestionale. Non venga il sindaco o il suo partito a far propaganda e raccogliere meriti sulla discarica, al contrario si assumano le responsabilità di una catastrofe ambientale immensa: per non aver programmato per tempo alcuna azione di risanamento e di pianificazione sul sistema rifiuto; per non aver posto in sicurezza il sito. Le critiche sono documentate da dati certi e recenti: il 23 febbraio scorso i tecnici di ARPAB e della Provincia, nel corso di un sopralluogo ne verificano la corretta gestione. Viene fuori uno sfacelo, tanto che il documento è inviato anche agli organi inquirenti: l’impianto di compostaggio risulta fermo, le vasche contengono di tutto; un impianto che non produce compost; che non garantisce la depressione interna necessaria ad impedire la fuoriuscita di odori molesti; l’impianto di abbattimento delle emissioni appare in disuso; questo si legge nel documento. Da qui si ricavano altri tragici dati: il percolato ha superato la soglia di 2 metri, addirittura ha coperto la strada per la viabilità di servizio, con notevole incremento rispetto alle quantità accertate a gennaio 2014; che allo stato attuale nonostante basse temperature vengono prodotte importanti emissioni odorigene ed è evidente la mancata ottemperanza alle prescrizioni AIA. Il sopralluogo tecnico di fine febbraio 2015, rileva ancora che i rifiuti sono sottoposti ad un trattamento minimo, che questi vengono abbancati su tutta la superficie dei sub settori, “in modo alquanto approssimativo” che non ci sono picchetti con quote di riferimento, per cui non è possibile valutare l’eventuale sovrabbanco rispetto alla volumetria autorizzata. La funesta valutazione va oltre, nel documento si legge: “l’eventuale sovrabbanco non è adeguatamente ricoperto con materiale inerte, è diventato luogo di alimentazione di centinaia di gabbiani; la copertura superficiale dei rifiuti non viene fatta come previsto dalle prescrizioni AIA”. Si contravviene anche alla carenza di sistemi alternativi, come la copertura dei rifiuti, per evitare l’accesso ai volatili e la dispersione di materiale plastico, così come prescritto, allo scopo di limitare le emissioni di odori, la produzione di percolato e la dispersione eolica dei rifiuti. Non risulta realizzata la rete di biogas, né è stato dato corso a specifiche indicazioni per l’ubicazione di 15 piezometri indispensabili per il monitoraggio della discarica. Questa in sintesi l’analisi che i tecnici fanno della discarica. Nulla più ci stupisce, cosa dobbiamo aspettarci da una amministrazione che giunge sulle questioni sempre in emergenza, le gravi inadempienze ricadranno sulla comunità con un enorme aggravio di costi necessari per rimediare a quanto non fatto. Ai cittadini vogliamo ricordare che ci sono altri modi per amministrare, che sulle questioni ambientali e la salute non ci possono essere approssimazioni: nulla è stato fatto per incentivare la raccolta differenziata; vi è un totale fallimento sull’intero ciclo dei rifiuti; sembra che reggano solo gli interessi che ruotano intorno all’emergenza rifiuti.
Adriano Pedicini Consigliere FI