Consigliere comunale di Matera Antonio Materdomini (M5s): discarica di Matera tra sovrabbanchi e assenza di strategie chiare da parte del Governissimo. Di seguito la nota integrale.
Ancora ritardi e problemi per la discarica di la Martella: nella conferenza di servizi tenutasi presso gli uffici della Regione Basilicata a Potenza in data 21 settembre 2017, i responsabili del procedimento per la concessione dell’ Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) per la piattaforma integrata di Matera, hanno richiesto al comune numerosi chiarimenti in riferimento al progetto presentato, tra cui spiccano la richiesta di fornire soluzioni alternative alla rimozione o definitiva sistemazione del sovrabbanco di 53mila metri cubi presente nel terzo e quarto settore, e soprattutto la richiesta di fornire chiarimenti in ordine alle cause che hanno portato all’apertura di un procedimento di infrazione da parte della Comunità Europea. Tutto ciò nonostante le diverse consulenze esterne affidate a esperti esterni e pagate dal contribuente materano.
Oggi siamo ancora al punto di partenza, l’amministrazione non ci sembra abbia ancora un’idea ben chiara del futuro dell’impianto di borgo La Martella, se chiuderlo definitivamente o se continuare a gestirlo. Questo clima di incertezza emerge puntualmente nelle commissioni consiliari dove non è stata ancora presentata una strategia precisa e definitiva da parte del governissimo.
Ancora una volta si tergiversa su un problema serio come quello della discarica di La Martella mentre i cittadini continuano a pagare una TARI altissima, e molto probabilmente ci saranno ulteriori esborsi da parte del comune per eventuali e, a questo punto, pesanti sanzioni da parte della Comunità europea.
Il M5S di Matera chiede che si faccia chiarezza una volta per tutte sulla reale situazione della piattaforma di La Martella e sulle reali intenzioni della “allargata” maggioranza sul futuro dell’impianto, considerato che pur presentando delle interrogazioni non vengono fornite le risposte, come nel caso delle analisi in contraddittorio sulle acque di falda.
Appena avrò un po’ di tempo mi dedicherò con un intervento pubblico alla discarica di Matera.
Vedo, da quanto afferma Materdomini, che in commissione consiliare si discute del sesso degli angeli.
Chiudere o non chiudere la discarica. Appare del tutto evidente che non è una scelta di chiudere o non chiudere così come quando si sfogliano i petali della margherita-mi ama, non mi ama- perchè quella discarica ha esaurito i volumi se non per 14 mila tonn altre, un giorno spiegherò, e va chiusa, messa in sicurezza e bonificata. E’ ineluttabile la sanzione europea, non abbiamo tempo per bonificare prima della sentenza. Bisogna però lavorare alacremente per uscire dalla infrazione ottemperando a quanto richiesto e pagare solo qualche semestre della multa che ci verrà comminata ma tutto questo in Comune non si sa o non si vuole sapere. Mi ricorda un po’ quanto è accaduto con Italcementi ed il suo pet-coke- ritrovato- ed il CSS, si sono spesi almeno due consigli comunali e tante commissioni consiliari ma la nave era , praticamente, già arrivata in porto. Che non lo sapessero i cittadini o i consiglieri, braccia rubate all’agricoltura, passa ma che l’amministrazione comunale intera malgrado i contatti regionali e quanto altro non ne avesse contezza è grave, molto grave. Parliamoci chiaro chi ha letto quel verbale della conferenza di servizio del 21-9-17 dovrebbe capire che è lasciata la facoltà di morire per impiccagione o fucilazione!