Antonio Materdomini, consigliere comunale di Matera su Emissioni Italcementi: “La risposta dell’assessore non tranquillizza il M5S di Matera”.
Dopo due mesi di attesa, l’assessore alle Politiche per la sostenibilità ambientale Stefano Zoccali ha risposto ad un’importante interrogazione del M5S di Matera (presentata il 9 settembre 2015) relativa alle emissioni dello stabilimento Italcementi, l’ecomostro materano che si è trasformato da cementeria a inceneritore di rifiuti a tutti gli effetti.
La risposta pervenuta ai pentastellati è stata però insoddisfacente. A preoccupare il Movimento 5 stelle di Matera è soprattutto la constatazione che a svolgere le verifiche sulle emissioni prodotte dallo stabilimento – come indicato dall’Arpab in una nota del 22/10/2015 – sia la stessa Italcementi. Una situazione paradossale e purtroppo comunemente frequente in questo Paese, dove il ruolo di controllore è svolto dallo stesso controllato. Italcementi verifica se le sue stesse emissioni siano a norma o meno.
«È una questione doppiamente grottesca – sostiene il consigliere Antonio Materdomini – in quanto abbiamo anche scoperto, da un carteggio della stessa Arpab, che in questa valutazione sono stati usati ‘vecchi metodi di monitoraggio’. Un’ammissione del fatto che il metodo di verifica sia da migliorare ma nessuno fino ad ora ha fatto nulla».
In relazione all’elenco dei combustibili utilizzati da Italcementi, nella risposta dell’Assessore viene allegata la scheda AIA (sempre a cura dello stesso gestore), in cui sono riportati i combustibili usati. I dati si riferiscono solo fino al 2014: si può constatare che dal 2010 c’è una significativa riduzione del combustibile gas naturale – metano, il quale passa da 1.044.495 m³ del 2010 a soli 402.371 m³ nel 2014, con un decremento di circa il 60%. Di contro, c’è un aumento del ricorso alle plastiche usate come combustibile (Cer 19.12.04): nel 2010 non erano utilizzate, mentre dalle 9.351 tonnellate del 2011 si è passati alle 11.821 t. nel 2014, con un incremento di circa il 35%.
Nella risposta dell’assessore si legge anche che, alla richiesta del consigliere Materdomini circa la necessità di un monitoraggio continuo e costante delle emissioni e della loro sostenibilità ambientale del contesto urbano, l’Arpab si è resa disponibile ad essere il soggetto tecnico di riferimento su linee di un progetto condiviso principalmente tra il Comune e la Regione.
Ci si chiede: come mai questo ruolo di controllore super partes non è stato pensato e assegnato dal principio?
«Le nostre preoccupazioni restano, soprattutto dopo quel fatidico 8 ottobre 2015 – sottolinea il consigliere 5 Stelle Materdomini – data in cui il Gruppo Italcementi S.p.A. ha presentato richiesta in Regione per aumentare di 5 volte, da 12 mila a 60 mila tonnellate/anno, i rifiuti da bruciare come combustibile nella Cementeria. Italcementi vorrebbe utilizzare Combustibili solidi secondari (Css) insieme agli altri combustibili ancora in uso quali il pet-coke, un derivato del petrolio il cui elevato tenore di zolfo ne fa un combustibile altamente inquinante, passato da 35.112 t. nel 2010 a ben 49.788 t. nel 2014».
A questi intendimenti il M5S di Matera si oppone fermamente, proponendosi come capofila in Consiglio Comunale per ribadire il proprio assoluto e convinto no all’incenerimento dei rifiuti come scelta politica e gestionale. L’unica soluzione – secondo il M5S di Matera – è quella della strategia Rifiuti Zero che elimina il problema rifiuto trasformandolo in una risorsa economica e occupazionale.
Conclude Materdomini “Sosteniamo questa tesi da anni e continueremo a farlo anche dai banchi del Consiglio comunale, fino a quando ‘Rifiuti Zero’ non sarà approvata definitivamente, con i fatti e non con le parole, come strategia dell’attuale amministrazione comunale”.