Il Candidato Sindaco di Matera Antonio Materdomini e i candidati consiglieri del Movimento 5 Stelle commentano la decisione del Consiglio dei Ministri di respingere le osservazioni della Regione Basilicata e di impugnare la legge regionale sulla strategia Rifiuti Zero. Di seguito la nota integrale.
Inceneritori e trivelle sbloccate. Adduce ne è complice.
Il Consiglio dei Ministri ha respinto le osservazioni della Regione Basilicata impugnando la Legge Regionale sulla strategia Rifiuti Zero e a nulla sono quindi valsi i tentativi di Pittella a sostegno del provvedimento. Chi di impugnativa non ferisce, di impugnativa perisce. Ed eccolo qua, in tutta la sua forza, il romanico accordo fra Pittella e Renzi. In tutto 5 gli articoli del Collegato alla Legge di Stabilità Regionale 2015 (27, 28, 29, 30 e 47) dichiarati incostituzionali dal Governo. Eppure è risaputo che i Gladiatori che vanno a Roma sono destinati ad una fine orribile.
Una strategia, quella del Governatore Regionale inutile e sbagliata, più probabilmente solo un tentativo di facciata dagli esiti finali già scontati, perché la vera Legge da abolire è quella incostituzionale del c.d. Decreto “Sblocca Italia” da noi ribattezzato “Sblocca Trivelle” .Qualche mese fa, il M5S di Matera era in piazza, in consiglio, sui media, ovunque per sollecitare una cosa molto semplice che il comune di Matera, chiedesse al presidente Regionale Marcello Pittella di impugnare d’innanzi alla Corte Costituzionale l’articolo 38 dello “Sblocca Italia” . Abbiamo raccolto firme abbiamo manifestato, ma alla fine siamo rimasti inascoltati.
Quel fatidico 27 novembre 2014 eravamo in Consiglio Comunale a guardare negli occhi uno ad uno i vari consiglieri, Sindaco compreso, mentre decidevano di non decidere, trasformando la mozione che avrebbe potuto bloccare il decreto, esattamente come avevano già fatto altri comuni lucani, in qualcosa che definire doroteo è un eufomismo.
Esisteva una possibilità, quella su cui puntava il governo regionale. La Regione Basilicata aveva provato a inserire un articolo di legge collegato alla Finanziaria approvata nel dicembre scorso, una norma con cui si stabiliva che la strategia per il riciclo dei rifiuti doveva necessariamente prevedere lo stop degli inceneritori, che qualcuno ancora si ostina a chiamare termovalorizzatori.
Ma dal Governo Renzi è arrivata la doccia gelata.
“L’ostinazione dell’attuale Sindaco di Matera, nel boicottare insieme ai suoi fedelissimi in consiglio la richiesta di impugnazione dello “Sblocca Trivelle” ci pare rispondere – sostengono i candidati della lista M5S alle prossime comunali – ad una logica di difesa di un interesse esclusivamente personale, un patto di non belligeranza con il governatore regionale e con quello nazionale: tenere le acque tranquille, senza pestare i piedi a nessuno, in modo da poter confermare la propria ricandidatura a sindaco.”
Nel Decreto “Sblocca Italia” si definiscono “strategiche”, le trivellazioni petrolifere, le infrastrutture per il gas, i “Termovalorizzatori”, impianti che potranno essere difesi anche dalle forze militari e per le cui autorizzazioni il Governo avrà libertà assoluta su tutto il nostro territorio.
Ma quanto ci costeranno questi impianti in termini economici, e soprattutto ambientali e sanitari?
Analisi condotte dall’Università della Basilicata hanno rilevato contaminazione da idrocarburi nell’invaso del Pertusillo ed elevatissime concentrazioni di metalli pesanti nelle sorgenti vicine ai pozzi della Val D’Agri, dati che si sommano al conclamato tasso di patologie oncologiche tra gli abitanti delle città limitrofe ai pozzi di estrazione.
In Basilicata si estrae l’80% del petrolio italiano, ed in Val D’agri c’è il più grande impianto di deposito, trattamento e stoccaggio di idrocarburi d’Europa. Ma questo non dovrebbe affatto essere un vanto in una terra dotata di enormi potenzialità per lo sfruttamento delle risorse rinnovabili, ampiamente sottoutilizzate in alcune aree e addirittura nient’affatto sfruttate in altre.
I cittadini non devono vedersi costretti a scegliere tra lavoro e salute, tra territorio e royalties; e il MoVimento 5 Stelle materano, si è sempre battuto e lo farà strenuamente perchè questo non accada. Difenderemo fino in fondo il nostro territorio, oggi nelle piazze, domani nel Consiglio Comunale di Matera.
Il Candidato Sindaco di Matera Antonio Materdomini e i candidati consiglieri del Movimento 5 Stelle
Sulla vicenda si registra anche l’intervento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Leggieri
Quanto accaduto ieri in consiglio regionale è la dimostrazione che il Movimento 5 Stelle aveva ragione.
Avevamo ragione a non credere alle rassicurazioni del Presidente Pittella in consiglio regionale nella famosa seduta del 4 dicembre.
Avevamo ragione a chiedere con forza l’impugnativa degli articoli 35-36-37 e 38 dello Sblocca Italia.
Avevamo ragione a dire che il “gladiatore” lucano si era inchinato all’imperatore “gigliato” e che i lucani ne avrebbero pagato le conseguenze.
Adesso, a giochi fatti, il Presidente Pittella viene a dirci di essere stato “fregato” dall’amico Renzi, viene a raccontarci in consiglio regionale una bella favoletta nel tentativo di ingannare ancora una volta tutti.
Così mentre Renzi inganna Pittella e Pittella prende in giro tutti i lucani, le truppe del PD fanno fronte comune e decidono di portare fino in fondo la commedia della impugnazione davanti alla Corte costituzionale.
Peccato che sia troppo tardi, peccato che ormai tutto è deciso, peccato che lo stesso Presidente della Regione non è stato in grado di spiegare su quali ragioni giuridiche fondare il ricorso alla Corte che la Regione si appresta a presentare.
Purtroppo siamo alle solite. Giochini di palazzo, spettacoli messi in piedi da attori navigati per ingannare, mistificare, disinformare.