“Quando nel 2010 in Consiglio abbiamo votato contro il Piano di indirizzo energetico ambientale regionale (Piear) avevamo messo in guardia anche sul rischio della proliferazione di cosiddetti mini Parchi eolici, ma non avremmo mai immaginato che saremmo arrivati alle pale eoliche nell’habitat dei Sassi”. A sostenerlo è il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia, sottolineando che “è l’Associazione di categoria delle società dell’eolico (Assieme) a riferire che l’eolico di taglia ridotta sta conoscendo un vero e proprio boom in Italia, grazie soprattutto alla spinta della Basilicata. Il punto di partenza è ovviamente la definizione, non sempre chiara, di che cosa sia il minieolico: si tratta di aerogeneratori per la produzione di energia elettrica di taglia più ridotta rispetto a quello tradizionali (a livello internazionale si fa riferimento a una capacità compresa fra 1 e 200 kW). Questi impianti in Italia, alla fine del 2011, avevano una potenza di circa 11.000 kW. Già nel 2012 si è potuto assistere a un buon sviluppo, tanto che, stima Assieme, la potenza minieolica (questa volta conteggiata sotto i 250 kW) incentivata in Italia era di circa 18.232 kW, a cui devono aggiungersi almeno altri 500-1000 kW di impianti connessi in semplice scambio sul posto e ad isola. La Puglia poteva contare alla fine dello scorso anno su 6.843 kW, seguita dalla Basilicata (4462 kW); quest’ultima aveva contato su un vero e proprio boom soprattutto nella fascia medio alta oltre i 60 kW, dovuto all’effetto di una serie di politiche regionali molto favorevoli al minieolico. Nel 2013, secondo le stime dell’associazione di categoria basate sugli impianti eolici ufficialmente accettati a registro, la corsa del minieolico dovrebbe essere ancora più sostenuta, con oltre 58.000 sotto i 250 kW. Ancora più clamoroso rispetto al 2012 è il risultato della Basilicata, che di fatto ha monopolizzato tutto il registro, con circa 40.009 kW. A seguire, molto distanziate, ci sono Sardegna (6948 kW) e Calabria (5.983 kW).
E oltre al contestato Progetto della società Zefiro, autorizzata ad installare 17 pale in località “Matine”, a valle dei “Sassi”, che ha segnato la contesa tra il Comune di Matera e la Regione, l’elenco dei nuovi parchi eolici approvati del Dipartimento Attività produttive della Regione a fine maggio e deliberati dalla Giunta in seguito alla Conferenza dei servizi prevede nel complesso oltre 110 aerogeneratori per un totale di 220 megawatt di produzione da fonte rinnovabile eolica. Oltre a quelli di Matera, altri impianti sono previsti nei Comuni di Banzi e di Genzano (15 aerogeneratori da 30 Mw) nella provincia di Barletta-Andria-Trani, e a Melfi per un totale di 29 pale e 63 Mw di potenza. Seguono i Parchi eolici in arrivo nell’area di Tolve (uno da 10 pale, 19,80 Mw, un secondo da 14 torri per 28 Mw). Altri due, infine, sono localizzati tra Banzi e Genzano (un impianto di 5 aerogeneratori da 12 MW, ed altre 7 pale per 21 Mw). Prima che si continui di questo passo – conclude Mattia – è il caso di fermarsi un attimo a riflettere specie rispetto all’impatto sul nostro paesaggio agrario”.
Giu 17
17 pale in località “Matine”, a valle dei “Sassi”..
come rovinare non solo ciò che di bello abbiamo,ma anche l’unica cosa che ci garantisce quel po’di turismo che in basilicata c’è. qualcuno metterebbe mai delle pale eoliche dietro gli Stonhenge? si tratta delle basi dell’etica del paesaggio,via.