Mediterraneo no triv e Cova Contro: “Progetto Eni Rewind e i termini della procedura di autorizzazione”. Di seguito la nota integrale.
Correva l’anno 2020 quando le associazioni Mediterraneo no triv, Cova Contro e Medici Isde Basilicata prendevano carta e penna per segnalare al Difensore Civico Regionale della Basilicata la strana circostanza relativa all’iter amministrativo di autorizzazione del progetto di trattamento delle acque di produzione in contrada Le Vigne, progetto prima di Eni-Syndial e poi di Eni Rewind.
In effetti, le associazioni notavano che l’iter amministrativo, che doveva concludersi nel mese di novembre 2019, a giugno 2020 risultava ancora in condizione di stallo senza un provvedimento di rigetto e/o di positività al progetto e questo nonostante anche il parere negativo già espresso dalla Soprintendenza. La segnalazione determinava una puntuale risposta del Difensore Civico datata 23.06.2020 Prot. n. 3821/c con cui, rivolgendosi al Dipartimento Ambiente e Energia, Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, precisava quanto segue “giova evidenziare che, proprio in relazione a progetti di tale portata, la ratio della normativa speciale impone l’attivazione di una speciale procedura per la valutazione e l’autorizzazione degli interventi, quale istituto di protezione ambientale posto a presidio dei valori di primario ed indiscusso rilievo costituzionale. Ciò al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile in relazione ai possibili effetti significativi sull’ambiente, anche nell’ottica di ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti indotti dall’attuazione dei progetti”.
Il Difensore Civico precisava anche che ” la prefata normativa prevede, in considerazione dell’assoluta rilevanza riconosciuta al “bene ambiente” in tutte le sue declinazioni, specifiche modalità procedurali e tempi certi ( tanto d aver considerato la perentorietà dei termini procedurali) pe ril rilascio dei provvedimento, che devono contenere le motivazioni e le considerazioni istruttorie su cui si fonda la decisione della P.A”. La risposta del Difensore Civico, che non appare essere stata inserita e pubblicata sul sito nella pagina dedicata ai documenti, osservazioni e iter del procedimento, a nostro parere è stata del tutto disattesa. Dopo oltre due anni, in effetti, a luglio 2022 l’iter amministrativo del progetto riprende il suo decorso senza che gli uffici abbiano inteso pubblicare sul sito istituzionale la nota formale del Difensore Civico, e senza prendere nella dovuta considerazione gli importanti rilievi.
Il procedimento, quindi, riprende il suo decorso come se nulla fosse. Come sia possibile che ciò accada è tutto da capire e comprendere così come si dovrà valutare l’opportunità delle dichiarazioni rese dall’assessore all’Ambiente Cosimo Latronico e pubblicate su Gazzetta del Mezzogiorno del 20 luglio 2022, a pochi giorni dallo svolgimento Conferenza dei servizi svolta il 27 luglio 2022.
Intanto è doveroso chiedersi perché questa nota del Difensore Civico non appare essere pubblicata e consultabile tra i documenti presenti nel sito http://valutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/detail.jsp?sec=100003&otype=1011&id=116439