Oltre a vantare una storia millenaria, il territorio di Policoro, da oggi, può fregiarsi di avere i primi Alberi Monumentali del Metapontino. È di pochi giorni fa la pubblicazione del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali – Dipartimento delle Politiche Europee e Internazionali e dello Sviluppo Rurale, che vede la Città di Policoro premiata per ben tre volte grazie ad altrettante specie arboree di elevato pregio. Si tratta dell’imponente “Ficus macrophylla”, situato in Rione Pascoli, di n.14 esemplari di “Pinus Pinea”, cresciuti da oltre 120 anni lungo via Cristoforo Colombo, la suggestiva strada “Varatizzo” che porta al Museo Nazionale della Siritide, e della “Farnia”, importante specie situata in via Giumenteria che arricchisce il grande patrimonio del Bosco Pantano. Il riconoscimento, che nel panorama nazionale conta più di 3500 alberi o sistemi omogenei di alberi, è regolamentato da una apposita legge (n.10/2013 di “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”) e viene dato a particolari specie dall’importante valore biologico ed ecologico, cresciute in ambienti territoriali di importanza storica, culturale e religiosa, e valorizzate dallo stretto rapporto con lo sviluppo architettonico del territorio in cui vi abitano. L’iter per il riconoscimento di queste importanti specie arboree è iniziato grazie alla segnalazione fatta pervenire al Comune di Policoro, per le prime due specie, da parte della AgriFood Design, Società di servizi nei settori agroalimentari, ambientali e forestali che ha effettuato il Censimento Arboreo e degli spazi verdi della Città, per la terza, da parte di Legambiente. L’Ente Locale ha dato avvio alla procedura che ha visto coinvolto anche l’Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. “E’ un grande orgoglio, per la Città di Policoro, vedersi riconosciuto anche questo titolo di rilevanza nazionale”, dichiara il Sindaco, Enrico Mascia. “La valorizzazione di un territorio passa anche dal riconoscimento dell’immenso patrimonio naturale di cui è dotato e la nostra Città, oltre a vantare una storia millenaria, da oggi, potrà fregiarsi anche di questo importante riconoscimento, il primo della costa metapontina”. “Un altro tassello importante – conclude il primo cittadino – per rendere Policoro sempre più turistica ed accessibile agli amanti della natura e dell’ambiente”.
La “grande quercia” del Bosco Pantano di Policoro è tra gli alberi monumentali d’Italia. Per rarità botanica, forma e portamento, lo splendido esemplare di “quercus robur” è stato inserito nell’ultimo aggiornamento dell’elenco ufficiale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, pubblicato dal Difor il 5 maggio 2021.
“Si tratta di uno dei pochi esemplari di farnia rinvenibili nella Riserva Naturale Bosco Pantano di Policoro – si legge nella scheda di identificazione della pianta- ultimo relitto di quella che fu una delle formazioni planiziali forestali più interessanti dell’Italia meridionale. Nonostante il notevole valore ecologico dei boschi planiziali sussistono, criticità circa la loro conservazione legate al contesto territoriale in cui essi insistono: questo tipo di formazioni in passato sono state oggetto di sfruttamento intensivo che ne ha ridotto l’estensione e frammentato la distribuzione, rendendo tali ecosistemi estremamente vulnerabili. Nell’ambito del progetto “L’ultima foresta incantata”, attualmente in atto, si punta proprio a tutelare e salvaguardare il particolare habitat rappresentato dal bosco meso- igrofilo, inserito in un contesto vegetazionale azonale e pertanto di alto valore ecologico , influenzato negativamente dagli effetti dell’antropizzazione dell’area. Criterio di forma o portamento particolari: è legato alla presenza di contrafforti basali del fusto di grosse dimensioni ed al portamento maestoso che la pianta ha assunto”.
Individuata percorrendo un sentiero sterrato in contrada Giumentiera, su suolo cespugliato e debolmente compattato, la “grande quercia” (così è comunemente identificata) è alta venti metri, ha una circonferenza di 2,83 metri e un’età tra i 100 e i 200 anni.
Il suo inserimento nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia ne riconosce il notevole interesse pubblico: la grande quercia, infatti, non solo ci racconta la storia del paesaggio, ma a livello scientifico è custode di testimonianze genetiche preziosissime.
Per il progetto “L’ultima foresta incantata” l’ennesimo traguardo raggiunto nella direzione della tutela e della salvaguardia della Riserva orientata Bosco Pantano di Policoro che si conferma un autentico archivio vivente di memorie.
Finanziato da Fondazione con il Sud, L’ultima foresta incantata raccoglie intorno a sé: Legambiente Montalbano, Organizzazione Aggregata WWF Costa Ionica Lucana, Università degli Studi della Basilicata, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Bioscienze e Biorisorse, Amministrazione Provinciale di Matera, Associazione culturale “I Colori dell’Anima”, Associazione Protezione Civile Gruppo Lucano – Viggiano, Centro servizi impresa soc. coop e Centro Studi Appennino Lucano.