Il monitoraggio dei gas interstiziali nel terreno è l’oggetto del focus tematico sui siti contaminati che si è svolto nella sede Arpab di Potenza.
Questo rappresenta uno dei risultati tangibili conseguiti nell’ambito dell’Accordo quadro tra Arpab e Assoarpa, l’Associazione italiana delle Agenzie regionali per la Protezione ambientale.
L’accordo, stipulato nel 2016, prevede lo svolgimento di attività di supporto tecnico- scientifico agli operatori dell’Ufficio Suolo e Rifiuti dei Dipartimenti di Potenza e Matera.
Ieri il focus tematico sui siti contaminati è stato tenuto dal responsabile U.O. Aria Gianni Formenton e dal responsabile del Servizio di Controllo Ambientale, Federico Fuin entrambi dell’Arpa Veneto.
Nello studio dei siti contaminati, la misura dei soil gas (che sono le concentrazioni dei gas presenti negli spazi intergranulari del sottosuolo) risponde a un obbligo normativo il D.M. 31/2015, decreto che individua i criteri semplificati per i procedimenti riguardanti i Punti Vendita idrocarburi e rappresenta una procedura avanzata per la formulazione del modello concettuale di un sito, per la stima dei rischi igienico-sanitari correlati e per la valutazione dell’andamento delle attività di bonifica condotte.
Il “Soil Gas Survey” è una tecnica di indagine che viene svolta nella zona insatura del suolo per rilevare la presenza di sostanze organiche volatili e consente di verificare le reali criticità per i percorsi di volatilizzazione outdoor e indoor.
Tale tecnica richiede dei campionamenti con rilevatori specifici che il soggetto obbligato mette in campo; l’Arpab, allo stato attuale, non è in grado di realizzare tali campionamenti in contraddittorio, pertanto con questo monitoraggio viene previsto un protocollo operativo di campionamento ed analisi nel rispetto delle le linee guida in materia di soil gas dettate da Arpa Veneto, Arpa Piemonte e Arpa Emilia Romagna e in ossequio alle linee guida del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per l’applicazione dell’analisi di rischio specifica.
Il focus, che ha preso il via ieri, si aggiunge a una serie di azioni lungimiranti intraprese dai vertici dell’Arpab e che contribuiscono concretamente al potenziamento dell’Ente preposto alla Protezione e alla tutela ambientale di Basilicata.
Tra le attività intraprese proprio nell’ultimo anno, la convenzione per il monitoraggio del “Piano di Tutela delle acque”, gli accordi di collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con l’ Ispra per la valutazione e validazione dello stato ecologico dei corpi idrici, con l’Università degli Studi di Bologna per valutare l’indice ittico di laghi e fiumi, il protocollo con SOGIN sugli adempimenti per il monitoraggio della radioattività ambientale, il citato accordo con Assoarpa, il Piano delle attività formative 2016-2018, per la prima volta adottato dall’Agenzia lucana .
Tali accordi rappresentano le “misure tampone” previste in attesa dell’acquisizione delle risorse umane e tecnologiche contemplate nel piano industriale “Masterplan”, per il rilancio dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata, attraverso programmi strategici fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente e della salute del popolo lucano
Giu 07