Il Movimento 5 Stelle di Montalbano Jonico contesta in una nota tre delibere emanate dal sindaco Marrese. Di seguito la nota integrale.
I 100 giorni di amministrazione della giunta Marrese, ci regalano un sindaco che «illumina finalmente il paese». Nella realtà, in questi 100 giorni, ha fatto 3 delibere riguardanti il presidente del consiglio locale e il suo progettista personale; ha eradicato piante secolari, senza mostrare alcuna relazione tecnica che ne giustificasse l’abbattimento; ha speso 5 mila euro per cambiare un po’ di lampioni in via Miele (e data la crisi in cui versa il Comune, se li poteva risparmiare per ora), e ha fatto sostituire qualche lampadina nella villa comunale. Perché poi, per il resto, nel comizio sui 100 giorni ha elencato un po’ di consueti insulti al gruppo M5S; ha mentito su alcune procedure amministrative, come la questione della fogna a cielo aperto di Montesano e Borgo Nuovo, e si è preso, al solito, meriti non suoi per iniziative regionali finanziate e programmate da tempo.
Secondo l’ultimo comizio del sindaco eletto, Piero Marrese, e di quello reale, Giuseppe Di Sanzo, è stato affermato che il M5S di Montalbano, anziché rendere pubblica la questione della fogna a cielo aperto di Montesano/Borgo Nuovo, avrebbe dovuto seguire una via istituzionale, e chiedere una Commissione municipale d’inchiesta.
Innanzitutto, il M5S, prima di denunciare tutto alla Procura, ha istituzionalmente presentato a fine giugno, in Comune, un’interrogazione sulla fogna in questione, alla quale non si sono degnati di rispondere per ben 3 mesi, nonostante la gravità della questione. Inoltre, all’interno dell’attuale maggioranza ci potrebbe essere chi ha qualche responsabilità politica in relazione a questa fogna, per cui, il M5S si chiede perché mai avremmo dovuto chiedere una commissione d’inchiesta a questa stessa maggioranza? Ma poi, perché mai non la istituisce Marrese, una Commissione d’inchiesta municipale? Chi glielo vieta essendo sindaco?
La questione esiste da 28 anni e il sindaco attuale è consigliere comunale da 5 anni, il suo vice è consigliere comunale da 10 e il suo presidente del Consiglio, Franco Gioia, è lì da 15 anni ed era assessore quando Montalbano ebbe il finanziamento di 5 milioni di euro per la rete fognante della parte bassa del Paese.
Per quanto riguarda, invece, lo snodo autobus all’ex stazione Calabro-lucana di Montalbano, sulla Val d’Agri, questo esecutivo si prende meriti che non ha: è la Regione, di concerto con le Province, e non il Comune ad aver pensato a un piano di ristrutturazione e ammodernamento di tutti gli snodi del trasporto regionale.
Stessa pretesa hanno avuto per il milione di euro avuti dalla Regione Basilicata, grazie al fondo di coesione istituzionale. Come già spiegato in precedenza dal M5S Montalbano, è un finanziamento che i montalbanesi hanno avuto accollandosi, però, una parte della quota di 32 milioni di euro dei debiti di Potenza perché c’è chi spende (gli amministratori) e c’è chi ripiana (i cittadini).
Ovviamente, il sindaco eletto se ne guarda bene dal dirlo, così come evita accuratamente di impegnare il finanziamento avuto per diminuire le tasse cittadine, come da sua promessa elettorale. Dice che non può destinarli alla diminuzione delle tasse perché è un fondo arrivato a Bilancio comunale chiuso. E chi gli ha vietato di fare una normalissima variazione di bilancio?
Ricordiamo che, anche per merito della sua opposizione, i montalbanesi si trovano con le tasse al massimo: 10,60 i fabbricati, 0,8 l’addizionale Irpef, 7,60 l’Imu sui terreni, la Tasi al 2 per mille, la Tari che da 800 mila euro è passata a 1.300.000 circa per il 2015.
Il Movimento 5 Stelle di Montalbano Jonico
Di seguito la replica inviata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marrese
Continua l’azione dell’Amministrazione Marrese nella direzione di portare a compimento le opere pubbliche in corso, alcune delle quali in stallo ormai da tempo, con conseguenti ricadute negative su una comunità che sta dimostrando una straordinaria vitalità e rinnovata voglia di riconquistare un ruolo primario nell’intero comprensorio del Metapontino.
A valle di un cartellone estivo intenso e straordinariamente seguito, dopo aver portato a compimento con ritrovata perizia e saggezza di spesa l’asfaltatura di numerose vie dell’abitato, aver dato l’avvio ai lavori per le strade rurali di cui alla misura 125 grazie alla proroga chiesta con determinazione ed ottenuta dalla Regione Basilicata, nel mentre sono sulla dirittura finale i lavori di completamento di Palazzo Rondinelli, dopo aver allontanato il rischio del dissesto finanziario grazie al lavoro svolto da questa Amministrazione sin dai primi giorni dell’insediamento e grazia al contributo di un milione di euro da parte della Regione Basilicata, l’attenzione è rivolta al completamento dei lavori di rifacimento della rete idrica e fognaria atteso ormai da anni, iniziati nel 2013 e ancora fortemente rallentati da meccanismi burocratici e finanziari, non ultimi le conseguenze del patto di stabilità regionale.
“E’ ferma intenzione della mia compagine amministrativa portare a compimento nel più breve tempo possibile i lavori appaltati e diretti dall’Acquedotto Lucano, a tal fine mi adopererò con tutta la caparbietà di cui sono capace affinché con il rifacimento delle reti e delle infrastrutture connesse vengano risolti una volta per tutte le annose problematiche che assillano alcuni quartieri della nostra cittadina”, ha dichiarato il Sindaco avv. Piero Marrese a margine dell’ennesimo incontro tenutosi con l’ufficio della Direzione Lavori dell’Acquedotto Lucano per monitorare, stimolare e velocizzare il completamento degli stessi.
Con il completamento delle reti idriche e fognarie riacquisteranno nuova funzionalità alcune parti del Centro Storico, nel quale saranno altresì interamente ripavimentate due delle arterie principali; saranno rifatti tratti importanti dell’adduttrice all’impianto di depurazione che miglioreranno lo smaltimento dei quartieri bassi dell’abitato; saranno finalmente risolti i problemi di ristagno a Borgo Nuovo e, grazie all’attivazione dell’impianto di sollevamento in zona Montesano che permetterà di reindirizzare i reflui al depuratore sul lato opposto del crinale, troverà definitiva risoluzione il ristagno fognario che da ormai venticinque anni affligge la zona 167 del comune.
Al finto e tardivo interessamento di tutti coloro in cerca di una visibilità che compensi il fallimento elettorale, preferiamo contrapporre atti e risultati concreti, nella consapevolezza e nella speranza che un ritrovato positivismo amministrativo possa anche ingenerare nuove forme di partecipazione e condivisione.