I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle nel corso dell’incontro con la stampa hanno illustrato i temi relativi alla mozione sul decreto “Sblocca Italia” presentata anche in vista della discussione prevista per oggi in Consiglio regionale.
Ribadita, in modo netto, dai consiglieri Leggieri e Perrino la posizione del Movimento 5 stelle di Basilicata: “Chiusura dei pozzi petroliferi in quanto attività insostenibile e principio fondamentale riconducibile alla tutela dell’ambiente”. Il consigliere Leggieri ha specificato le ragioni alla base della mozione che sono quelle della impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale dell’articolo 38 del decreto “Sblocca Italia”. “Se la norma – ha affermato il consigliere – fosse convertita in legge nel suo testo attuale o equivalente, verrebbe sottratta in modo permanente alle Regioni ogni potestà in materia di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, devolvendole alla esclusiva facoltà decisionale dello Stato. Più che di decreto “Sbocca Italia” – ha sottolineato Leggieri – bisognerebbe parlare di decreto “Blocca Italia”, con il totale assenso del partito democratico e con il Presidente della Giunta che con il suo operato non fa che peggiorare le cose. La partita, come da lui asserito qualche tempo fa non è stata vinta dalla Basilicata con il minimo scarto – ha continuato Leggieri – ma, restando in termini calcistici, è stata vinta in modo schiacciante dal Governo. Al di là del tema specifico delle estrazioni, quello che preoccupa seriamente è il diffondersi dell’idea che la Basilicata, se spremuta per bene, può divenire la panacea per la risoluzione di tutti i problemi economici che affliggono il Paese. Non si arretra neanche dinanzi a dati di fatti inconfutabili, vedi l’alta incidenza delle malattie oncologiche, l’agricoltura ed il turismo che, sempre più, risentono della presenza di ecomostri, questo omettendo di affrontare esaustivamente altre problematiche relative al costo del carburante in regione e alla ormai fantomatica card – benzina. Altra criticità che, alla estrema pericolosità aggiunge la caratteristica quasi della ineffabilità, è la poca informazione e, peggio ancora, l’assoluta disinformazione nei confronti dei cittadini, pur in presenza del vero spartiacque tra presente e futuro della regione. Il nostro impegno – ha concluso Leggieri – è di parlare alla gente in modo chiaro ed esaustivo con una serie di azioni da attivare sul territorio”.
Il consigliere Perrino nell’illustrare i contenuti della mozione ha sottolineato come “in Basilicata si preferisca insistere sull’energia derivante dal fossile, in completa controtendenza anche con quanto stabilito in sede di Unione europea. La nostra ferma intenzione – ha detto Perrino – è quella di riconfermare la linea dell’utilizzo delle energie rinnovabili. I profili di incostituzionalità del decreto – ha continuato – sono diversi, abbiamo preferito concentrarci su quelli riguardanti l’articolo 38, vale a dire sugli aspetti concernenti in modo più stretto il rapporto tra Stato e Regione. Quella compiuta da Renzi – ha affermato Perrino – è una vera espropriazione di diritti, una scelta del tutto antidemocratica a cui, speriamo, il Governo regionale voglia e sappia rispondere. Il nostro primo atto è quello di impugnare la norma per poi procedere nella battaglia continua contro le estrazioni indiscriminate con una serie di interventi concreti che portino alla giusta comunicazione con i cittadini ed alle scelte più opportune sul da farsi, scelte che vanno valutate e soppesate anche in sede di deregulation, dal momento che deve essere la base a decidere e non pochi eletti”.
Con la mozione si impegnano il Presidente e la Giunta regionale “ad attivarsi, nel corso dell’iter di conversione in legge, con ogni strumento più opportuno al fine di indurre il Parlamento a emendare la normativa, nel senso di cancellare dall’articolo 38 la parte o le parti in cui si prevede la totale e definitiva estromissione delle Regioni dalla competenza in materia di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Nel caso in cui la norma – si legge nel documento – dovesse essere convertita in legge nella formulazione attuale o in una formulazione che produca effetti giuridicamente simili o equivalenti (totale e definitiva estromissione delle Regioni), a promuovere la questione di legittimità costituzionale”. Si impegna, altresì, la Giunta prosegue la mozione “a riferire al Consiglio regionale sullo stato di attuazione della presente mozione entro un mese dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del decreto legge cosiddetto “Sblocca Italia” ed entro un mese dalla conversione in legge dello stesso”.