Movimento Tutela Valbasento”: Senza il parere sanitario del sindaco di Pisticci ancora rifiuti a Tecnoparco per anni”. Di seguito la nota integrale.
La “questione Valbasento” non è rassicurante e delle più felici. Parlano i documenti delle Commissioni Parlamentari d’inchiesta e gli atti dei processi attualmente in corso. Una “sostenibilità ambientale esaurita” da tempo. Non ha senso continuare ancora a trattare rifiuti industriali, anche pericolosi.
Chiediamo da circa tre anni che il procedimento di riesame dell’AIA di Tecnoparco, pendente in Regione, sia concluso in fretta, ma con un netto NO all’autorizzazione a trattare reflui industriali, come dimostrano anche le Osservazioni del Movimento Tutela Valbasento inviate agli uffici regionali competenti.
Apprezziamo certamente il fatto che nella Conferenza di Servizi del 21.12.2017, tenutasi presso la Regione Basilicata, il Comune di Pisticci, rappresentato dall’Assessore all’Ambiente De Angelis, espresse parere negativo al rinnovo dell’AIA di Tecnoparco, su mandato ricevuto dal Consiglio Comunale del 09.12.2016. Da allora un altro Consiglio Comunale si è svolto sullo stesso tema il 14.12.2018. Purtroppo, però, nell’ambito del riesame dell’AIA, il parere negativo del Consiglio Comunale non è sufficiente per ottenerne un esito negativo.
Proprio per questo, nell’ultima assise comunale sul tema, il Movimento Tutela Valbasento ha chiesto essenzialmente due azioni politiche:
1. all’Amministrazione Comunale di predisporre atto ufficiale di Diffida nei confronti della Regione Basilicata, affinché questa esprimesse un parere in merito all’istanza di riesame dell’AIA di Tecnoparco
2. al Sindaco di Pisticci di redigere le Prescrizioni sanitarie (cosiddetto Parere Sanitario), ai sensi del Regio Decreto n. 1265 del 1934, affinché la Regione Basilicata esprimesse parere negativo al rinnovo dell’AIA.
Di questi due atti giuridici neppure l’ombra.
Sicuramente, come ribadito nella nota diffusa dall’Amministrazione Comunale, è il tempo di un’azione forte ed incisiva, in primis del Sindaco e degli Amministratori attuali, ma anche della Minoranza, di tutte le Rappresentanze politiche e sociali, e dei Cittadini. Oltre a quest’azione sinergica, tuttavia, è necessario che vengano anche applicate tutte le norme presenti nell’ordinamento giuridico per opporsi con chiarezza e fermezza al rinnovo dell’AIA di Tecnoparco per come oggi è concepita. Il parametro del rischio sanitario deve, infatti, rientrare nell’istruttoria di AIA in corso. Recita così il comma 7 dell’articolo 29 quater del Codice dell’Ambiente: “Nell’ambito della Conferenza di Servizi vengono acquisite le prescrizioni del Sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del Regio Decreto 1265 del 1934”.
Occorre, quindi, stilare quanto prima un atto pubblico che prende il nome di Parere Sanitario. Solo attraverso questo strumento ci si può concretamente opporre al procedimento regionale in corso.
Da dicembre 2018 – data dell’ultimo Consiglio Comunale sui temi della salute e dell’ambiente – ad oggi sembra sia maturato il tempo per ottenere risposte sulle azioni intraprese (e da intraprendere) da parte dell’Amministrazione Comunale per la difesa del territorio, a partire dalla Diffida e dalle Prescrizioni sanitarie, richieste già più volte ribadite.