Prosegue ad oltranza lo sciopero della fame del Sindaco della città di Policoro, Rocco Leone, intrapreso ufficialmente dalle otto di sabato mattina, anche se di fatto cominciato la sera di venerdì. La protesta civile del Sindaco di Policoro è rivolta alla scellerata decisione del Governo Renzi, di far trivellare il Mar Jonio dalle società petrolifere.
Migliaia gli attestati di solidarietà e incoraggiamento giunti al primo cittadino di Policoro.
Sui social network non si contano i numerosissimi messaggi di stima e di condivisione per la coraggiosa iniziativa del Sindaco Leone.
“Il tentativo di smuovere gli animi sta avendo un incredibile successo – scrive Leone – sto ricevendo la solidarietà di tutti, ma la cosa più importante è che la gente ha percepito che questa non è la mia battaglia personale ma è la battaglia di tutti e di tutto il popolo jonico.
I lucani sono per natura un popolo mite ma che al tempo stesso sa unificare gli intenti facendo ricorso a quello spirito brigante che inneggia nel suo carattere – continua Leone – il tempo della politica fine a se stessa è terminato, il popolo del metapontino non ha mai chiesto nulla ai poteri forti perchè da solo riesce a produrre ricchezza, quindi non può accettare che dall’alto gli si imponga qualcosa che non vuole. Non possiamo permettere che il nostro mare venga trivellato, per questo continuo a denunciare il vergognoso passaggio che vede prima approvare il DDL 1345-B alla Camera che introduceva il reato per chi utilizzasse la devastante tecnica dell’Air Gun, prevedendo pene con detenzione da 1 a 3 anni, disegno che una volta presentato al Senato è stato con un emendamento scandalosamente eliminato dalle forze di Governo.
E’ questo il punto nodale di tutta la questione – conclude Leone – è qui che viene perpretata la la “truffa” ai danni del popolo. Che fine ha fatto il reato sull’Air gun? Come hanno votato i parlamentari eletti da quel popolo che ora unanime chiede che il Mar Jonio sia risparmiato?”
“Sono mesi che sosteniamo che il governo Renzi con lo ‘sblocca Italia’ spoglia di competenze le Regioni per quanto riguarda i procedimenti autorizzativi in materia di ricerca ed estrazione petrolifera sia in terra che in mare, realizzando una inversione centralista dei poteri. In quel tempo le Regioni, compresa la Basilicata, ebbero una posizione blanda e collaborativa. Gli ultimi decreti ministeriali anche quelli del 12 giugno scorso che autorizzano le trivelle nel mare Ionio alla Enel Longanesi e che coinvolgono l’arco ionico lucano, tarantino e calabro, sono solo una scontata conseguenza. La protesta del sindaco di Policoro, Rocco Leone, a cui va la nostra solidarietà sincera e non di facciata, è una manifestazione estrema che denuncia l’assenza di coordinamento e cooperazione tra governo centrale e Regioni in materia energetica ed ambientale, mentre si affermano spinte ed interessi particolari rispetto ad una visione coerente dello sviluppo delle aree costiere del Mezzogiorno”. E’ quanto dichiara l’on. Cosimo Latronico (FI) che in mattinata ha portato la sua solidarietà al primo cittadino di Policoro. “Proprio il Mezzogiorno e la Basilicata rischiano di pagare il prezzo più alto per l’assenza di un progetto di sviluppo che faccia dell’ambiente un punto di forza di un nuovo e moderno modello di crescita . Nelle settimane scorse ho già presentato una interrogazione parlamentare per chiedere al governo Renzi le ragioni delle autorizzazioni concesse per le trivelle nello Ionio e se intende revocarle. Capiremo a breve le posizioni di tutti in Basilicata ed in Parlamento”.