Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Leggieri “dopo il flop della manifestazione del 15 giugno chiede che si torni a parlare seriamente di come arginare la petrolizzazione della Basilicata”.
Terminata la passerella di ieri sulle spiagge di Policoro, è il momento di tornare a parlare seriamente di politica. Archiviate le buffonate e le iniziative ludiche che qualcuno sperava di poter utilizzare per farsi un po’ di propaganda mediatica è tempo di tornare a parlare dei problemi.
Iniziamo con evitare discorsi demagogici e funambolici, anche perché ormai nessuno crede più alle favole raccontate dal Governatore della Regione Basilicata che cerca, con ragionamenti privi di ogni logicità, di giustificare le sue decisioni in merito alla mancata impugnazione dello Sblocca Italia.
Ma ormai, purtroppo, questo è il passato, è non possiamo cambiarlo. Abbiamo però il dovere di guardare avanti e di farlo con spirito propositivo, con la voglia di difendere realmente la nostra terra e gli interessi del popolo lucano.
E’ chiaro che il Governo Renzi non ha intenzione di arretrare di un passo e vuole sfruttare fino all’ultima goccia del petrolio presente nel nostro mare e sulla nostra terra. Pur di realizzare i suoi obiettivi Renzi è disposto a calpestare tutto e tutti. Le trivelle nello jonio sono strategiche per il Governo, come lo sono quelle in terra ferma. Ieri il Ministro Guidi ha ribadito tale concetto in maniera chiara e solamente chi pensa di poter continuare ad ingannare i lucani fa finta di non sentire i messaggi chiari che arrivano da Roma.
Occorre allora organizzarsi e fare di tutto per scongiurare il pericolo di nuove trivellazioni, pericolo che “stranamente” è divenuto più concreto e più immediato proprio all’indomani dello Sblocca Italia.
Il Movimento 5 Stelle non ha nessuna intenzione di rimanere alla finestra, di stare a guardare mentre si compie questo piano criminale orchestrato dal Governo Renzi con l’appoggio del PD lucano.
Il nostro piano di interventi è chiaro e lo proponiamo all’attenzione del governatore della regione e di tutti i consiglieri regionali:
1) 1) Approvazione di una commissione di inchiesta sulle estrazioni del petrolio in Val d’Agri per verificare se sono state applicate tecniche estrattive non consentite dalla legge (c.d fracking o simili) anche ai fini dell’applicazione dell’art. 38 comma 11 quater della Legge Sblocca Italia (revoca titoli concessori);
2) 2) Obbligo di sottoscrizione di una polizza fideiussoria a immediata escussione per tutti i soggetti che svolgono attività a rischio inquinamento sul territorio regionale;
3) 3) Accelerazione iter istituzione Parco del Vulture, inserimento di vincoli più stringenti e di divieti maggiori con riferimento ad attività impattanti sull’ambiente ed ampliamento dei suoi confini;
4) 4) Approvazione in tempi brevi della PDL che nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle depositerà sulla Valutazione di Impatto Sanitario (c.d. VIS);
5) 5) Sostegno alla proposta referendaria di abrogazione dell’art. 35 comma 1 D.L. 22 giugno 2012 n. 83;
6) 6) Impegno della Regione ad invocare in tutte le sedi opportune unitamente ai comuni interessati non solo il principio di precauzione, ma anche e soprattutto il principio di cumulo;
7) 7) Realizzazione di un serio piano delle acque entro 6 mesi.
Si tratta di un pacchetto di proposte concrete volte ad arginare la petrolizzazione della nostra Regione con fatti concreti e non con le parole. Ci auguriamo questa volta di essere ascoltati e soprattutto ci aspettiamo che per una volta gli interessi del popolo lucano vengano anteposti agli interessi economici delle multinazionali e agli interessi personali di qualche politico.
No alle trivelle nel Mar Jonio, nota Rete Imprese Italia
Le imprese turistiche operanti nella nostra provincia sono preoccupate dalle continue voci che vedono il mar Jonio interessato alle trivellazioni petrolifere. E’ quanto fanno sapere le associazioni aderenti a Rete Imprese Italia della provincia di Matera che chiedono al Governo Renzi più tutele per continuare ad operare in un settore, il turismo, che sta ancora attraversando una fase di recessione economica senza precedenti.
Il territorio della nostra provincia, modesta come estensione, è già fortemente penalizzato da decenni di trivellazioni e stoccaggi di scorie radioattive, per cui le trivellazioni del fondale marino finirebbero per far perdere il fascino che le nostre coste ancora conservano a danno delle economie di centinaia e centinaia di imprese che in questo momento a stento sopravvivono e che sperano veramente nell’inizio di una fase economica positiva dopo lunghi e duri anni di recessione.
Il nostro territorio non merita tale scempio e soprattutto il Governo deve fare chiarezza palesando i propri intenti e porre seri rimedi affinchè chi opera nel turismo non perda tempo inutilmente inseguendo finte innovazioni tecnologiche che non approdano da nessuna parte.
Pietro Sanchirico, coordinatore Italia Unica: “A Policoro per Pittella e Regione non è stata una giornata esaltane”.
Per Pittella e, purtroppo per l’istituzione-Regione, quella di ieri a Policoro non è stata una giornata esaltante. Chi ha partecipato allo scopo di dare un contributo e un sostegno, autonomi, all’iniziativa politico-istituzionale contro le trivelle nello Jonio non può sottovalutare che, al di là di qualche forzatura di contestazioni strumentali, il clima che si è respirato è stato di “caldo malcontento”. Esattamente l’opposto che si intendeva perseguire con l’iniziativa chiamando a raccolta anche i Governatori di Puglia e Calabria e i sindaci. Credo che abbiano pesato più fattori, tra i quali, sicuramente più di altri, il tardivo ripensamento del Governatore sul ricorso all’art.38 dello Sblocca Italia e quindi sull’atteggiamento da assumere nei confronti del Governo “amico”. Le comunità del Metapontino e dell’intera regione richiedono, non da ieri, un impegno chiaro e trasparente. E la fiducia si conquista con gli atti da compiere. Non è più tempo di interlocuzione morbida con Renzi se poi in Parlamento in contemporanea con la manifestazione di Policoro l’autorevole rappresentante del Premier conferma la linea dura sulle trivelle in mare e in terraferma. Bisogna ripensare l’intera strategia sul petrolio e l’ambiente perché in gioco c’è il futuro dei nostri territori e la credibilità della politica. Ad entrambi noi dedichiamo la nostra ragione centrale di nuova aggregazione politica.
Nella foto cartolina a cura di Sergio Laterza la Basilicata con le trivelle nel Mar Jonio