No scorie: Basilicata più spopolata e povera nella logica dell’inflazione del piccolo mercato. Di seguito la nota integrale.
Circola sui quotidiani una nota del presidente Bardi collegata al salvifico bonus Gas della Basilicata, che a dir suo , avrebbe contribuito a frenare l ‘inflazione dei rincari dei beni di consumo. Un bonus bollette (lo ricordiamo ai distratti) che altre regioni hanno comunque elargito ai propri cittadini senza che abbiano lasciato trivellare i propri territori, i propri bacini idrici o autorizzato discariche di rifiuti e impianti di trattamento di reflui petroliferi tossici e radioattivi.
Se non-fosse che in questa regione ci siamo abituati ad un marketing di esaltazione del fossile continuo e gratuito non ci vuole molto per capire che dove c’e povertà e redditi bassi (http://dati.istat.it/index.aspx?queryid=17968 ) ma sopratutto spopolamento (http://dati-censimentipermanenti.istat.it/?lang=it) I prezzi tendono a non aumentare cosi come accade in altre regioni per una regola del mercato, meno richiesta/bassi redditi – meno rincari per la sopravvivenza degli stessi esercenti ( a cui non sono state ridotte le bollette).
Un piccolo contributo in bolletta dato ad una popolazione di anziani e pochi giovani a basso reddito è solo una goccia rispetto ad altri costi (notevoli) che invece si sopportano in più in Basilicata rispetto ad altre regioni a partire dai servizi sanitari, del trasporto, istruzione, costi purtroppo non fotografati da questa analisi.
I dati del Cnel su servizi sociali territoriali sono invece una fotografia della situazione con la Basilicata al penultimo posto in Italia (https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Notizie/ArtMID/694/ArticleID/2728/SERVIZI-SOCIALI-TREU-AUMENTA-IL-DIVARIO-TRA-NORD-SUD)
Diversamente in Basilicata arriverebbero migliaia di persone perchè costa poco la vita ,ma non è cosi, qui la gente invecchia e continua ad andare via .
Considerazioni che andrebbero fatte dai nostri amministratori prima di aderire ad una autonomia differenziata senza garanzie sulla futura gestione dei servizi e rinunciando ai poteri di gestione del territorio, in primis proprio quello sull’energia.
Certamente su quanto accade in questa regione ci sono anche colpe storiche fatte di povera politica,svendita del territorio e scelte sbagliate, ma risparmiateci però ulteriori bonus di illusioni.