No Scorie: l’autonomia differenziata e il “bonus Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
Mentre dal Sud e in particolare dalla Basilicata vengono sempre meno i servizi pubblici essenziali come trasporti, sanità, istruzione e resta invariato lo sfruttamento energetico epocale del territorio dove la stessa Basilicata negli anni è diventata un bonus per il resto del paese con le sue risorse, si sta concretizzando ora più che mai il progetto politico della autonomia differenziata nelle cabine di regia di governo.
Il passo successivo dovrebbe essere quello dell’approvazione dei LEP, i livelli essenziali delle prestazioni di servizi ,sempre che esistano i fondi in grado di finanziare uguali servizi da Nord a Sud e trovare chi li paga, visto che attualmente ci differenziamo proprio per quelli.
Il rischio che si corre è di penalizzare chi è nato e vive nei territori, considerati marginali (esiste sempre un sud a qualsiasi latitudine.)
A parlare di divario nord -sud con l ‘autonomia differenziata non siamo noi, ma la stessa Svimez,
La riforma dell’autonomia differenziata targata Lega, spiega Luca Bianchi, direttore della Svimez, è in “netto contrasto” con l ‘impostazione del Pnrr e rischia di “cristallizzare il divario tra regioni del Nord e Centro Sud”
Argomenti poco approfonditi in Basilicata e su cui manca il dibattito istituzionale proprio nel consiglio regionale e nei comuni. Chi ha deciso che possono essere le regioni e non le province o enti interregionali a gestire meglio i servizi sui territori , visto che la Basilicata pur essendo poco popolata ha un enorme territorio che abbraccia ben quattro regioni con cui si condivide storia e logistica ? La società geografica italiana fece anni fa uno studio in merito e divise l’italia in 36 dipartimenti al posto delle attuali regioni ,eliminando le stesse province e innumerevoli enti pubblici collegati.
Nella realtà con una ulteriore riduzione dei servizi pubblici essenziali (già carenti) accompagnata dalla mancanza di lavoro segue matematicamente lo spopolamento e l ‘impoverimento dei luoghi. In una regione che si illude di creare sviluppo con le politiche incentrate sui bonus ai cittadini e dove lo sfruttamento energetico-fossile del territorio è un rischio per la tutela della preziosa risorsa acqua e per le economie locali esistenti agricole, agroindustriali e turistiche. Eppure, paghiamo in proporzione come cittadini e imprese le stesse tasse che pagano in Lombardia, mentre pochi ricordano che il sud ha pagato un prezzo enorme in termini di sacrifici umani ed economici proprio per la costituzione dell’unità d’Italia.
L’attuazione dell’autonomia regionale oltre ai Lep prevede di gestire a livello regionale le materie concorrenti previste dall’art 117 della costituzione
ll Veneto e la Lombardia, avrebbero chiesto di gestire tutte le materie costituzionali in modo autonomo, L’Emilia Romagna avrebbe chiesto in passato l’autonomia su 15 delle 23 materie; Il Piemonte lo avrebbe chiesto su 12 delle 23 materie .
La regionalizzazione dell’istruzione ad esempio inciderebbe nel reclutamento del personale e nei programmi d’insegnamento.
Per tutte le competenze trasferite ci sarebbe la regionalizzazione del personale, con il rischio di creare gabbie salariali e vanificare i contratti collettivi, con differenti retribuzioni a parità di qualifica. Si creerebbero forse 2 Italia o 20 piccole repubbliche con le proprie gestioni ? La regione Basilicata oltre a chiedere i Lep vuole continuare ad essere un bonus per il resto del paese ? Ad oggi non abbiamo sentito nessuna richiesta sulle competenze da parte del presidente Bardi. Nessuna richiesta su energia, ambiente, alimentazione, turismo. Nessuna richiesta di regionalizzare le energie alternative a vantaggio diretto delle comunità, tassare i mc di gas che scorrono nei ns gasdotti che finiscono al nord o i KW che passano negli elettrodotti , aumentare le royalites petrolifere ora le più basse del mondo (dal 7 almeno al 50% come in Nigeria), imporre il divieto di trasportare rifiuti da tutta Italia, tutelare i prodotti alimentari e le risorse idriche e marine , gestire in proprio l ‘acqua per evitare che diventi privata e in mano alle multinazionali . Ovviamente la lista potrebbe essere molto più lunga ma questo purtroppo fa parte della storia della Basilicata
articolo 117 della costituzione
Art. 117, secondo comma, l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace ;lettera n), norme generali sull’istruzione ;lettera s), tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
Art. 117, terzo comma, rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni;commercio con l’estero;tutela e sicurezza del lavoro;istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;professioni;ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;tutela della salute;alimentazione;ordinamento sportivo;protezione civile;governo del territorio;porti e aeroporti civili;grandi reti di trasporto e di navigazione;ordinamento della comunicazione;produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia;previdenza complementare e integrativa;coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.