No scorie Trisaia e Mediterraneo No Triv: “Di Maio dica no al rinnovo delle concessioni petrolifere e faccia partire un piano di bonifiche a prato verde”. Di seguito la nota integrale.
In merito all’annunciato grande evento sulla cultura della sostenibilità italiana a Matera a Ottobre, quale migliore occasione ha Di Maio per dire no al rinnovo della concessione Val d’agri (in scadenza a ottobre) e alle prossime nel Metapontino con il suo governo , considerato che anche LEU si era espressa contro il rinnovo della concessione Val d’Agri
Quale grande occasione ha Di Maio con il suo governo per uscire dal fossile e avviare un piano di bonifiche nel territorio lucano portandolo a prato verde, dimostrando di essere diverso da altri governi che invece negli anni hanno lasciato in eredità tante altre aree da bonificare con problemi di lavoro e salute. Non è sostenibile a livello ambientale ed economico produrre tonnellate di rifiuti petroliferi (tossici e a radioattività naturale) al giorno difficili da trattare e smaltire, mettendo a rischio gli acquiferi. Con le bonifiche gli stessi lavoratori del petrolio potrebbero essere accompagnati alla pensione (senza rischiare di restare a tempo determinato), tutelando l’ambiente e le economie locali che esistono e resistono con prodotti di alta qualità e che sono apprezzati in tutto il mondo. Quale grande occasione ha Di Maio per porre al centro della cultura delle economie sostenibili la nostra vera ricchezza che è l’acqua e che da vita ed economia a oltre tre milioni di abitanti nelle regioni confinanti. Agli arabi che Di Maio vuole portare Matera piacerà tantissimo, perché il loro sogno è trasformare il loro deserto grazie all’acqua (che non hanno ) in aree produttive anche di tipo biologico , tutto il contrario di quanto i governi in questi anni hanno fatto in Basilicata. Poi i nostri prodotti come i cruschi, il pane di grano duro e la ns pregiatissima frutta saranno sicuramente apprezzati nei ristoranti di Dubai.
Di Maio non trasformiamo la Basilicata in un deserto petrolifero perché all’expo 2020 la Basilicata in tema di sostenibilità potrebbe essere portata come l’esempio italiano da non perseguire.