Consiglieri regionali Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Carmela Carlucci: “Un passo importante verso la trasparenza e la meritocrazia: La Comunità del Parco del Vulture deve riesaminare le candidature e proporre nominativi con i requisiti idonei alla carica di presidente”. Di seguito la nota integrale.
Siamo estremamente soddisfatti della decisione sulla nomina del presidente del Parco del Vulture presa ieri dal Consiglio regionale che ha approvato a maggioranza (con 12 voti favorevoli di FI, Lega, Fdi, M5s e 3 contrari di PD e IV) la deliberazione con la quale “si prende atto del parere negativo espresso dalla prima Commissione consiliare sulle designazioni trasmesse al Consiglio regionale dalla Comunità del Parco Naturale Regionale del Vulture e si richiede alla stessa Comunità di riesaminare le candidature e di proporre un nuovo elenco di nominativi aventi i requisiti previsti dalla legge”.
Sin dall’inizio di questa delicata questione abbiamo affermato che bisogna arrivare al traguardo nel migliore dei modi, con la designazione di un presidente capace e con appropriate competenze professionali.
Nel dettaglio tra i requisiti richiesti dall’Avviso pubblico vi sono: la comprovata esperienza e competenza in materia amministrativa e di tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio naturalistico ed ambientale e conoscenza del territorio e delle sue problematiche, con particolare riguardo alla tutela ambientale.
Abbiamo stigmatizzato immediatamente il modus operandi che ha portato addirittura alle autocandidature dei sindaci di Rapolla, Biagio Cristofaro, di Barile, Antonio Murano, di Ruvo del Monte, Michele Metallo, di San Fele, Donato Sperduto e di Atella, Gerardo Petruzzelli. Autocandidature per le quali la prima Commissione consiliare aveva espresso parere negativo.
Rimane inspiegabile il comportamento arrogante dei cinque sindaci desiderosi di ricoprire la carica di Presidente del Parco, che non hanno tenuto neppure conto di quanto indicato dalla Prima Commissione e non hanno fatto un passo indietro ritirando le proprie autocandidature.
Auspichiamo che questo possa essere il primo passo verso una gestione dell’Ente Parco orientata alla trasparenza e alla meritocrazia.
Noi saremo sempre vigili e pronti a intervenire per orientare sul giusto binario le scelte dell’intera assise regionale.