La mega discarica di amianto di Serra Gravinese di Pomarico era una bufala.
La Corte di Appello di Potenza, dopo cinque anni, con sentenza dell’1 dicembre scorso ha assolto Vincenzo Musillo dalla grave accusa di inquinamento ambientale per aver sotterrato una quantità imprecisata di materiali di amianto.
Nel febbraio 2013 la Guardia di Finanza denunciava Vincenzo Musillo, responsabile della discarica, di gravi reati di inquinamento ambientale. Si assumeva che la discarica di Serra Gravinese, destinata a smaltimento di rifiuti di inerti non pericolosi, in realtà veniva utilizzata per “dissimulare lo smaltimento incontrollato di rifiuti pericolosi” di amianto, senza le prescritte autorizzazioni. La discarica fu immediatamente sottoposta a sequestro conservativo da parte dell’autorità giudiziaria con lunghe attività di indagine da parte dell’Arpab e dell’ASM, anche con l’intervento de i Vigili del Fuoco. Le accurate escavazioni e gli accertamenti con sofisticate apparecchiature tecniche di rilevamento da parte degli enti di tutela della salute pubblica non diedero luogo ad alcun rivenimento di materiale pericoloso.Tale notizia, tuttavia, ingenerò nella popolazione di Pomarico notevole allarme, in quanto la discarica è sita ai margini della cinta cittadina. La decisione dei giudici ha reso giustizia anche agli interesse della comunità pomaricana, rendendo nuovamente possibile la fruizione della discarica operante sin dal 2004 per decisione lungimirante del Comune di Pomarico. Nella lunga e difficile controversia giudiziaria Vincenzo Musillo è stato assistito dagli Avvocati Carmine Ruggi e Pierluigi Diso del foro di Matera.