Con il decreto del Presidente Gronchi del 07.10.1960 – che inseriva Pisticci tra i comuni minacciati da frane e destinati al trasferimento – si apriva una fase storica in cui la stessa sopravvivenza dell’abitato veniva messa in discussione. Nemmeno il successivo decreto Saragat del 14.08.1968, che parzialmente revocava il precedente provvedimento presidenziale, chiudeva la questione. Infatti rimaneva confermata la decisione del trasferimento limitatamente ai Rioni Croci e Dirupo. La fase storica del trasferimento si chiude solo con il decreto del Presidente della Regione Basilicata del 22.10.2014, che rimuove definitivamente il vincolo anche in relazione ai rioni Croci e Dirupo.
Con la seduta del Consiglio Comunale di Pisticci del 10 agosto scorso si apre una nuova storica fase. La comunità pisticcese riappropriatasi di un parte essenziale del proprio territorio urbano (ed, in qualche modo, anche delle proprie radici!) riparte per programmare un possibile futuro. L’organo consiliare infatti – peraltro con deliberazione adottata all’unanimità! – ha approvato la variante urbanistica, elaborata e proposta dalla Giunta, che introduce un apposito articolo delle Norme Tecniche d’Attuazione al PRG (l’art. 6 bis!!) dedicato ai regimi d’intervento e d’uso da applicarsi nello storico rione. Dette regole sono principalmente finalizzate alla conservazione, recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e, sommariamente, riguardano: l’uso generalizzato del bianco calce nella tinteggiatura dei prospetti; la salvaguardia e il ripristino delle coperture mediante l’utilizzo dei tradizionali coppi; l’utilizzo di infissi in legno verniciati nei colori tipici del verde o del marrone; la realizzazione dei discendenti pluviali medianti “catusi” tradizionali in argilla; la realizzazione di canne fumarie e comignoli esclusivamente secondo la tipologia tradizionale; il divieto di utilizzare rivestimenti di qualsiasi genere sulle pareti esterne degli edifici; il divieto di realizzare pensiline o tettoie, nonché il divieto di realizzare abbaini e lucernari.
Si tratta di un primo essenziale tassello di un più ampio progetto in corso di elaborazione che avrà come obiettivo finale il recupero complessivo del centro storico di Pisticci. Tanto anche attraverso l’elaborazione di un vero e proprio manuale del recupero – da approvarsi con separata delibera di Giunta – che contenga le schede illustrative delle singole norme tecniche. L’odierno provvedimento tuttavia non poteva essere procrastinato se si voleva dare concreta efficacia alla revoca del decreto evitando di lasciare campo libero ad interventi edilizi indiscriminati che avrebbero definitivamente compromesso anche la parte residua del patrimonio edilizio storico del Rione.
Le nuove regole urbanistiche saranno peraltro “sostenute” da un sistema di incentivi consistenti:
- in un contributo a totale copertura degli interessi su appositi mutui destinati a finanziare gli interventi edilizi;
- in un contributo a fondo perduto da utilizzare per i lavori di tinteggiatura degli esterni e / o per l’adeguamento dell’esistente alle nuove regole edilizie.
Merita infine sottolineare come le nuove regole siano state elaborate all’esito di una significativa sinergia tra uffici comunali, professionisti e associazioni locali che, a titolo totalmente gratuito, hanno fornito un’essenziale contributo di idee e di esperienza al lavoro effettuato. La strada della collaborazione e del confronto tra istituzioni e società civile sarà ulteriormente percorsa ed enfatizzata per il prosieguo del lavoro (anche mediante l’organizzazione di appositi incontri pubblici e la costituzione di un’apposita Commissione per il recupero). Peraltro, si apre dalla pubblicazione la fase delle osservazioni alla variante. Si rimane pertanto in attesa del punto di vista dei tecnici e dei cittadini.