La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, sollecita il Comune di
San Fele e l’assessore regionale all’ambiente, Aldo Berlinguer, a
bonificare l’area dell’ex pozzo petrolifero S.Fele 1, realizzato dalla
Texaco nel 1993. Questa società subentrò alla Italmin Petroli srl nel
permesso “Monte Caruso” assieme alla Sovereingn (Neste), Ashland,
British Borneo. Il pozzo fu perforato dalla Saipem del gruppo ENI per
conto della Texaco, mentre oggi l’intero territorio del comune di San
Fele – ricorda la OLA – è interessato da ben tre istanze di permesso
di ricerca idrocarburi denominati San Fele (Eni), Frusci (ENI) e Muro
Lucano (Italmin Exploration). Società queste che oggi ritornano con i
loro interessi nell’area comunale.
In località “Perazze” di San Fele, situata nell’area di reperimento
del parco regionale Vulture S.Croce Bosco Grande ad oggi non ancora
istituito, sono ancora visibili strade di accesso alla piattaforma
petrolifera, la pista di atterraggio per gli elicotteri, imponenti
basamenti in cemento con vasche per la raccolta di greggio ricolme
ancora oggi di liquidi non classificabili, prive di protezione per
animali e persone.
Strutture petrolifere – evidenzia la OLA – lasciate sul sito
allorquando il Comune di San Fele intendeva utilizzare l’area per
realizzare un centro di attività sociali con la realizzazione di
un’azienda agri – turistico-venatoria finanziata con capitali inglesi.
Nel richiedere all’assessore all’ambiente della Regione Basilicata,
Aldo Berlinguer, la bonifica dell’area pozzo San Fele 1, la Ola
evidenzia come la questione ritorni oggi in auge con l’accoglimento
da parte della giunta regionale della Basilicata, su richiesta del
comune di San Fele, della sdemanializzazione di aree limitrofe ed a
contatto all’ex pozzo petrolifero San Fele 1. La deliberazione della
giunta regionale n.815 del 27 giugno 2014 destina l’area ad un
progetto per impianti sportivi multidisciplinari, finanziato con fondi
PIOT “Basilicata Natura Cultura” che fruisce di ingenti investimenti
comunitari, regionali e privati su una superficie complessiva di oltre
59 ettari.